LAVIS. Un toponimo importante per i lavisani Doc e per gli sportivi di un tempo era senz’altro quello del “Pristol” , ulteriormente riscoperto a dovere nella sua magia storica grazie all’Unione Sportiva lavisana e alla sua passione anche per il ciclismo, quello vero e affascinante di un tempo ormai lontano.
E un ricordo particolare è senz’altro quello del ciclismo di alta classe, arrivato a Lavis quasi per gioco e proprio grazie alla Sportiva, ai suoi mecenati e dirigenti di quei tempi, insieme all’impegno dell’allora “Austro Ital” dei fratelli Benvenuto come sponsor per ben sei edizioni del famoso e indimenticato “Circuito degli Assi” sul Pristol!
Praticamente il Pristol veniva preso d’assalto all’ingresso della salita di via Roma, quella a lato dello storico Bazar della Carmela Merlo, praticamente di fronte al negozio di frutta e verdura del Carletto Fontana e a quello del “Patton del lat”. Si saliva verso la zona del rifugio antiaereo costruito nell’ultima guerra mondiale, passando poi davanti alla famosa e storica “Porta Rossa del Pristol” e all’innesto con via Fontanelle (ex strada Fonda).
Poi ancora in su verso la Casa Magotti con le famose scalette, quindi si girava verso l’innesto del curvone con la strada provinciale per la Val di Cembra e da questa si ritornava in piazza Grazioli ripetendo, fino allo spasimo, l’impegnativo circuito interno per tante, tante volte…
Ma fu la partecipazione del grande Fausto Coppi a rendere ancora più memorabile la seconda edizione del Circuito degli Assi del 1956. In tanti ricordano ancora le serate precedenti alla gara, con Coppi ospite della famiglia de Del Rio-Pazzi di piazza Manci, quelle dei ricevimenti all’ex Palazzo Sardagna-Bortolotti nella stessa piazza e le occasioni di prova percorso sul Pristol con Coppi insieme al fido Monti.
Alla partenza in via Pressano (ora via Rosmini) davanti alla villa dei Donati, oltre ai soliti c’erano anche Baldini, Gimondi, Albani, insieme ai trentini Modena, Pintarelli e Parisi.
Seguirono poi i due anni di stasi con ripensamenti vari sull’intera organizzazione ciclistica, nel 1960 il Circuito lavisano divenne internazionale con la gioia ma anche l’invidia dei giornaloni sportivi nazionali che non riuscivano – secondo loro – a trovare la borgata di Lavis sulla cartina aggiornata
del Trentino!
La gara si svolse il 13 marzo con un ennesimo successo di pubblico e tutta la borgata era invasa letteralmente da migliaia di automobili ma anche di tifosi ormai affezionati al paese ma soprattutto allo storico percorso del Pristol.
Nel 1961 arrivarono anche i grandi assi europei, Louison Bobet, Jaques Anquetil, Federic Bahamontes, poi il campione d’Italia Nino Defilippis, tutti gli altri ormai immancabili e affezionati trentini Moser, Galeaz, Bampi e naturalmente Pintarelli.
Era stato praticamente suo il merito se alla prima edizione partecipò al gran completo la squadra della Chlorodont capitanata da Fiorenzo Magni e della quale il nostro Rolly era il fiduciario-organizzatore-addetto stampa.
Quest’ultimo, ormai da tempi immemorabili, era sconnesso e con tante buche in diversi punti della carreggiata, mancante della manutenzione straordinaria più volte sollecitata direttamente al Comune, che dal canto suo, si diceva nelle alte sfere, stava studiando da tempo la risoluzione dell’intero dissesto stradale del Pristol, che però stentava ad arrivare in porto.
Erano stati allora i più attivi ed impegnati soci sportivi a decidersi una volta per tutte e a prendere in mano la situazione… stradale! Si decisero e corsero ai ripari per quel tratto di circa un chilometro che doveva essere sistemato e poi asfaltato d’urgenza per renderlo adeguato e percorribile alla gara, ma
anche per non farsi denigrare dai ciclisti ospiti e dai vari invitati sul campo da tutta Italia.
Tutto il lavoro completo dall’inizio alla fine del Pristol venne eseguito nel cuore delle notti antecedenti
alla gara, con tanti di operai-stradini-manutentori-asfaltatori in piena tenuta da… guerra! C’erano naturalmente anche dirigenti, presidenti, responsabili di settore, tutti con badile, rastrello e rullo in mano, una vera e propria “impresa” che era così passata alla storia lavisana e sportiva con slancio e generosità di intenti sicuramente invidiabili e da non sottovalutare…
Cose belle, forse dimenticate oggigiorno dai più, rispuntate però a suo tempo anche nel grande libro dei ricordi della Sportiva Lavisana in occasione dei festeggiamenti dei compleanni di fondazione. Il Circuito degli Assi sul Pristol non si dimenticherà tanto facilmente, come non si dimenticheranno le avventure gloriose delle bici da corsa, e non solamente di quelle, quando andavano su e giò per el Pristol… con vera passione!
Nell'incontro in sala Spaur si parlerà di come si fa ricerca storica sulla Prima guerra…
Una sconfitta "da mangiarsi le mani” per i gialloneri che faranno visita sabato alla terza…
Un riconoscimento che premia anni di lavoro, passione e attaccamento al territorio
Anche quest'anno i volontari della sezione di Lavis hanno accompagnato i ragazzi dell'Istituto Comprensivo lungo…
Questo articolo fa parte del progetto “Le vie dell’acqua e dell’uomo: società ed economia fra…
A Lavis una serata con l'esperto per parlare di un problema che prima o poi…