Lo spettacolo scritto da Gabriele Biancardi è divertente, ma, dopo essere tornati a casa, ci si rende conto che ti ha lasciato qualcosa su cui riflettere
LAVIS. Quando si parla di certi temi c’è sempre un rischio: quello di essere eccessivamente didascalici. E di finire in un paradosso: talvolta per combattere gli stereotipi se ne creano altri.
Non è quello che succede in “Diversi da chi?”, lo spettacolo scritto da Gabriele Biancardi, andato in scena all’Auditorium di Lavis, venerdì 15 febbraio, per la stagione di prosa organizzata dal Comune.
La diversità
Merito del copione, capace di affrontare il tema della diversità – o meglio dei pregiudizi – in modo divertente e, per molti tratti, originale. Con uno stile che ricorda a momenti quello di Alan Bennett.
E poi c’è la bravura dei due attori Anna Dalla Fontana e Laurent Gjeci. Ma anche dei musicisti del Punto Gezz, con Biancardi alla batteria, a fare da colonna sonora dal vivo allo spettacolo. Ciliegina sulla torta forse il momento più poetico, con Serena Refatti che ha danzato nell’aria, volteggiando sopra al palco dell’Auditorium.
Lo spettacolo
Sul palco due persone hanno raccontato la storia della loro vita. Alle prese con le battute da caserma, con gli insulti, con i pregiudizi – più o meno innocenti – che accompagnano una persona sovrappeso e un omosessuale. Cicciona la prima. Frocio il secondo. Che poi frocio – dice – non significa assolutamente nulla.
Si ride tanto durante lo spettacolo. Ma alla fine ci si trova – in maniera naturale – a patteggiare e a fare il tifo per i due protagonisti. Quando ci si rende conto che i loro difetti e paradossi sono quelli di ogni uomo e ogni donna sulla faccia della Terra. Due concentrati di normalità, sintetizzati nella domanda che dà il titolo: “Diversi da chi?”.
Più che insegnare qualcosa – spiega, dopo gli applausi, Gabriele Biancardi – lo spettacolo intende suggerire agli spettatori qualche domanda e qualche riflessione. La missione, almeno a Lavis, è sicuramente riuscita.
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