LAVIS. C’era la guerra a Lavis 206 anni fa quando venne disegnata questa mappa. Era una guerra distante in un paese poco conosciuto, ma incredibilmente impegnativa. Napoleone aveva arruolato quasi un milione di uomini per sconfiggere la Russia, uno degli eserciti più grandi mai visti dai tempi dell’Impero Romano.
Era convinto che la sua Grande Armée (Grande Armata) avrebbe avuto facilmente ragione delle armate zariste, allo stesso modo in cui i suoi uomini avevano sconfitto tutti i più potenti eserciti europei fino a quel momento. I lavisani non sapevano molto di geopolitica e poco se ne interessavano, ma di sicuro avevano imparato che con Napoleone non si scherza.
Negli occhi dei lavisani erano ancora impresse le terribili immagini delle esecuzioni sommarie di decine e decine di giovani che avevano deciso di ribellarsi contro le troppe riforme modernizzatrici, l’oppressione bavarese e la coscrizione militare obbligatoria imposta dal governo di Parigi a tutti gli stati dell’Europa continentale.
Napoleone aveva l’obiettivo di impossessarsi definitivamente dell’intero continente euroasiatico, sconfiggendo definitivamente la Russia dello Zar Alessandro I per poi finalmente tentare il tutto per tutto contro la fastidiosa potenza navale inglese. Era un progetto tanto ambizioso quanto azzardato, ma era soprattutto un piano estremamente costoso.
Fu così che ancora nel 1807 venne deciso di impiantare su tutti i territori dell’Impero e degli stati alleati un nuovo catasto geometrico-particellare: lo scopo era quello di prelevare la ricchezza da chi ne produceva di più in modo da aumentare le entrate tributarie senza gravare sulle fasce più deboli della popolazione.
Per certi versi fu il primo esperimento di un’Europa unita: il provvedimento venne infatti messo in vigore praticamente in tutti gli stati europei occidentali: Francia naturalmente, ma anche Spagna, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Italia e persino Svizzera. Con il catasto napoleonico venne anche introdotto il sistema metrico decimale, semplificando enormemente le operazioni di calcolo e misurazione e abolendo tutta la babele di misure precedenti.
In particolare risalta in maniera molto evidente il rapporto simbiotico con le acque. Il torrente Avisio, caratterizzato ovviamente da un flusso molto più elevato di quello attuale, era una risorsa primaria sia per l’agricoltura, che per la fornitura di energia.
In effetti si notano due canalizzazioni molto importanti che traevano origine dal torrente nella parte più orientale del paese e fornivano potenza idraulica a moltissimi mulini collocati in tutto il paese. Se ne contano ben 12 e si tratta di presenze molto significative: i mulini avevano la stessa importanza delle nostre fabbriche per l’economia dell’epoca e richiedevano ingenti capitali per poter funzionare ed essere mantenuti in efficienza.
Il corso dell’Avisio appare ancora non regimentato e piuttosto meandriforme specie nelle zone più vicine alla confluenza con l’Adige, a sua volta non ancora rettificato. Gli appezzamenti in verde, posti tutti quanti vicino alle abitazioni (rosso chiaro) sono invece gli orti, le aree più importanti per sfamare la popolazione.
Per ogni numero di particella veniva individuato il proprietario, si elencavano molteplici dettagli sulla tipologia colturale, sulla qualità del terreno, sull’estensione, sulla rendita. Ad esempio esistevano ben sette tipologie diverse di prato, classificate a seconda della redditività. Molto spesso però questo genere di documenti è andato perduto e anche quello di Lavis risulta finora disperso.
Il catasto napoleonico venne realizzato solo parzialmente in Trentino. Questa mappa però ci consente di fare un salto indietro nel tempo di 200 anni e riscoprire la Lavis del passato.
Nell'incontro in sala Spaur si parlerà di come si fa ricerca storica sulla Prima guerra…
Una sconfitta "da mangiarsi le mani” per i gialloneri che faranno visita sabato alla terza…
Un riconoscimento che premia anni di lavoro, passione e attaccamento al territorio
Anche quest'anno i volontari della sezione di Lavis hanno accompagnato i ragazzi dell'Istituto Comprensivo lungo…
Questo articolo fa parte del progetto “Le vie dell’acqua e dell’uomo: società ed economia fra…
A Lavis una serata con l'esperto per parlare di un problema che prima o poi…