La storia di maso Rover, la sua chiesetta e il mistero del quadro appeso alla quercia

Sulle colline avisiane, poco oltre l’abitato di Pressano, c’è un posto ricco di tradizione

LAVIS. Poco oltre l’abitato di Pressano1, antico centro che sorge lungo la famosa Via Claudia Augusta, è possibile trovare uno dei masi più rilevanti delle colline avisiane, Maso Rover.

Il saltaro

1.Maso Rover ha origini antiche: il suo nome deriva probabilmente dal termine latino ‘robur’, che indicava i boschi di querce presenti in questa zona. Il più antico documento giunto ai giorni nostri in cui viene citata l’esistenza di questo Maso è datato 1429. In un altro documento del 1466 si attesta che a Maso Rover abitava Bertolasio fu Jacopo Furlani di Tayo, che svolgeva il ruolo di ‘saltaro’.

Il saltaro era una figura amministrativa, di origine longobarda, a cui era affidato il compito di custodire e proteggere i campi e i boschi, ruolo prestigioso e di responsabilità in quanto le nostre comunità, prettamente agricole, traevano le poche fonti di sostentamento dall’agricoltura e dallo sfruttamento delle risorse boschive, spesso di proprietà della collettività.

La  chiesetta

2.Ancora, in un documento del 1566 si attesta che il Maso è di proprietà della potente famiglia Geremia di Trento. Nel 1704 la proprietà passa alla famiglia Campi, la quale, nel 1737, nelle persone di Giovanni Antonio e Pancrazio, ottenne dall’imperatore Carlo VI il titolo di barone, cambiando il nome della famiglia in Campi von Rover und Spon.

Il Maso ha avuto poi altri passaggi di proprietà fino ad arrivare a Carlo Viero ed è con lui che ha inizio la singolare storia della chiesetta dedicata a Maria Ausiliatrice.

Un quadro misterioso

3.La prima chiesetta di Maso Rover era un edifico di piccole dimensioni, sufficiente a contenere poche persone, costruito vicino alla chiesetta attuale ma sul lato ovest della piazzetta. Carlo Viero ne aveva commissionato la costruzione nel 1825 dopo il miracoloso ritrovamento di un quadro della Madonna con Bambino.

Si racconta che un contadino ritrovò il misterioso quadro, appeso ai rami di una quercia nei pressi del Maso. Portato nella chiesa di Pressano, il quadro il giorno dopo riapparve appeso alla quercia a Maso Rover. La tela raffigura la Madonna dell’Aiuto con il Bambino in braccio ed è un’opera del Settecento, di autore sconosciuto, copia della famosa Maria Hilf di Lukas Cranach il Vecchio custodita nella chiesa di San Giacomo a Innsbruck2.

Una partita a carte

4.La piccola chiesetta venne pertanto intitolata a Maria Ausiliatrice e nonostante avesse dimensioni ridotte (1,75 per 5 metri) il primo giorno delle rogazioni vi si celebrava la messa con tutta la popolazione di Pressano giunta in processione3.

I ben informati raccontano però che la devozione di Carlo Viero non venne ricompensata e che questi, qualche anno dopo, durante una partita a carte, perse la proprietà del Maso a causa di una giocata truffaldinaIl Viero, uomo d’onore, pur essendo stato imbrogliato, mantenne la parola data e cedette il Maso.

Una nuova chiesetta

5.Maso Rover passò di mano in mano fino a quando nel 1893 venne acquistato dalle famiglie di Anselmo Rigotti, Cipriano Rigotti e Marco Bosetti i cui discendenti ancora oggi abitano il Maso. Le tre famiglie, visto che la chiesetta eretta dal Carlo Viero era piccola e ormai in decadimento, decisero di costruire nelle vicinanze una nuova chiesa dedicata a Maria Ausiliatrice.

La prima pietra della chiesa attuale venne posta il 14 settembre 1905 e la chiesa ultimata venne benedetta il 5 maggio del 1907.

Oggi come ieri

6.Nonostante le vicissitudini della prima guerra mondiale (con la requisizione delle campane) e le devastazioni del secondo conflitto mondiale, le tre famiglie continuarono a curare e a mantenere in ordine la chiesetta di Maso Rover, tanto che, a guerra in corso, il 29 giugno del 1943 le Comunità dell’intero Decanato vennero in processione alla chiesa di Maso Rover per chiedere alla Vergine Maria la fine delle ostilità.

La chiesetta, ancora oggi custodita dalle famiglie che abitano a Maso Rover, nonostante i restauri fatti nel corso degli anni è rimasta fedele al progetto iniziale. Le uniche differenze sono le decorazioni murali interne con angeli e fiori che sono quasi completamente scomparse, fatta eccezione per le pitture ai lati dell’abside e i numerosi ex voto rimossi e conservati nella sacrestia dopo la fine della seconda guerra mondiale.

Palazzi aperti

7.Nel maggio 2017 la chiesetta di Maso Rover è stata oggetto di una interessante visita. Inserita dal Comune di Lavis nel programma provinciale “Palazzi Aperti 2017”, la chiesetta ha aperto le sue porte e svelato la sua storia a fedeli, turisti e curiosi interessati alle peculiarità del nostro territorio.

L’Associazione Culturale Lavisana ha raccontato la storia della chiesetta di Maria Ausiliatrice e del Maso Rover mentre il musicista Simone Weber con il suo clavicordo (antico strumento musicale da cui sono derivati fortepiano, clavicembalo e pianoforte) ha ricreato atmosfere passate con brani di Bach e Haydn.

Simone Weber

Note

  1. Il paese di Pressano già in epoca romana era un fiorente villaggio che per secoli ha avuto un ruolo predominate sul piccolo abitato di Lavis. Lo stesso termine Pressano sembra abbia origini latine, ‘per sanum’, cioè luogo salubre, in contrasto con i terreni paludosi e malsani del fondovalle dove scorrevano l’Avisio e l’Adige
  2. L’originale dell’artista tedesco Lukas Cranach il Vecchio risale alla prima metà del 1500 e molto probabilmente è un ex voto per chiedere la grazia contro l’assedio di Vienna da parte dei turchi nel 1529
  3. Le rogazioni erano celebrazioni religiose per chiedere la buona riuscita della semina e della futura raccolta. Queste celebrazioni iniziavano il 25 aprile. È interessante notare come anche in questo caso gli abitanti di Lavis e Pressano fossero particolarmente devoti alla Madonna

Nato a Trento nel 1972, laureato in Economia Politica all'Università degli studi di Trento. Impiegato commerciale è appassionato di economia e di storia. Attualmente è vicepresidente dell'Associazione Culturale Lavisana.

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