LAVIS. È proprio come il primo amore, il primo campeggio estivo non si scorda mai. Se poi i primi amori sono stati più d’uno, allora possiamo proprio aggiungere che i primi campeggi estivi non si scorderanno mai!
Era tutto questo lo staff che aveva praticamente in mano anche l’organizzazione estiva per i ragazzi e i giovani lavisani di allora. Dalla Colonia Diurna fino alle Colonie Estive, sia di Masen sia di Vigo Meano, che duravano da giugno ai primi di settembre, programmate in diversi turni mensili.
Si prosegui ancora ma solo a Vigo Meano (con la sede presso le scuole elementari), per qualche anno ancora. Rimase invece ben salda la tradizione della Colonia Diurna a Lavis, sempre da giugno a settembre con diverse turnazioni per accontentare il maggior numero possibile di ragazzi appassionati. Si faceva la spola giornaliera dall’Oratorio, alle passeggiate sul Pristòl e sul Doss Paion, viaggi al Zambel e anche al Ponte dei Vodi, poi il pranzo presso le suore Canossiane di Palazzo de Maffei.
Settimanalmente la Colonia Diurna organizzava sempre per tutti quanti i partecipanti una gita “impegnativa” di un’intera giornata, col tram oppure con i camion dell’Enrico Ugolini o dell’Antonio Foletto, tutti seduti all’interno del cassone sulle panche di legno disposte in fila. Si andava in gita a San Romedio, poi a Masen, a Pralungo , alle Gorghe sopra Vigo Meano ospitati dal maestro lavisano Adolfo Toller, poi anche a Fai con qualche capatina, per i più temerari, fin sulla cima della Paganella per il gran finale della Colonia. Per questi giorni superimpegnati fuori dal territorio di Lavis, tutti si portavano il pranzo al sacco.
Naturalmente i vari insegnanti al seguito (i cosiddetti assistenti) , avevano anche le scorte per integrare i più affamati e gli incontentabili di turno. Oltre che all’E.C.A. , nella gestione della Colonia Diurna, era subentrato poi anche il Patronato Scolastico locale che allora era diretto dal maestro Pio Tamanini.
Nel 1960 arriva il nuovo arciprete-decano don Luigi Zadra, ci sono già i due cappellani don Walter e don Giovanni, e tra le tante altre iniziative “rivoluzionarie” all’Oratorio e in parrocchia, lancia l’idea e promuove già dall’estate del 1962 i classici e storici “Campeggi Estivi”. Veri e propri campeggi di quasi tre mesi all’anno, la prima uscita ufficiale si svolge nella bellissima zona del Primiero in Val Canali, nelle vicinanze della famosa e storica Villa Welsbergh e il suo magnifico parco naturale, il tutto nella zona sopra Fiera di Primiero.
Dalla Val Canali si trasloca, per una sola estate, in Val d’Algone, ospiti in una grande costruzione agricola in disuso, poi in Val Daone per altri tre anni. Anche qui ospitati nelle casette in muratura rimaste dopo la costruzione della sovrastante diga vicina al Passo di Malga Bissina proprio sopra la vallata e cambiano anche i cappellani, ora ci sono don Emilio e don Fortunato a seguire i vacanzieri.
Dopo la Val Daone si passò in Val di Gresta e qui vennero installate le tende per tutti, come pure successivamente in Val San Valentino in Rendena, poi a Deggia nel Banale e anche ad Almazzago in Val di Sole.
Divenne poi sempre più difficoltosa e problematica la reperibilità di altri spazi estivi in affitto e i luoghi adatti per soggiornare, viste anche le nuove leggi sulla sicurezza sempre più impositive e logisticamente problematiche. Ci fu quindi un po’ di calma piatta nell’organizzazione estiva, fin che nel 1986 venne reperita ed acquistata una grande casa rurale alla periferia di Dimaro, bisognosa però di interventi, ma con grandi spazi e prati tutt’intorno.
Quelli di una certa età però, continuano a rimpiangere i primi eroici campeggi di un tempo, avventurosi e coinvolgenti in tutto e per tutto. Quelli sì – ci ricorda ancor oggi qualcuno che allora era ragazzino – erano i veri campeggi e quelle erano le vere vacanze libere, all’aria aperta, senza i condizionamenti e gli obblighi di un albergo o di una vera e propria “caserma”!
Un’altra estate quindi, anche quella del 2019, si aggiunge al già ricco calendario di quelle passate festosamente e amichevolmente insieme, di quando si sperimentavano e si godevano i veri e propri “campeggi” tra i boschi, con le prime tende ospitali, sistemate nelle caratteristiche e scoscese spianate verdeggianti, piene però di fascino vero, di indimenticabili avventure, ma anche di tanta tranquillità e gaia innocente spensieratezza, quella della nostra passata, indimenticabile gioventù…
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