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La storia di Aldo Stainer, il dottore buono e medico dei poveri, a cui è intitolata la scuola media di Lavis

LAVIS. Con il primo suono della campanella, i ragazzi sono tornati a riempire le aule della scuola media di Lavis. E chissà quanti di loro conoscono davvero la storia di Aldo Stainer (1897-1968), ovvero la persona a cui la scuola è intitolata. Per tutti loro, per i genitori, e per chiunque ne abbia la curiosità, ilMulo.it riapre il suo grande libro dei ricordi.

Prosegue così proprio con il medico condotto la nostra ricca passerella dei personaggi che hanno lasciato il segno a Lavis, in un ricordo che è indelebile, nonostante il trascorrere inesorabile del tempo. Aldo Stainer arrivò a Lavis il 22 marzo del 1932 quando ottenne la condotta medica del Consorzio Lavis-Meano. Ne è rimasto il titolare fino al pensionamento, avvenuto il 31 dicembre 1963.

Una vera missione

Nativo di Riva del Garda, si laureò in medicina nel 1923 all’Università di Padova. Dopo il tirocinio negli Istituti Ospedalieri, iniziò la sua attività a Brentonico prima di arrivare definitivamente a Lavis. Affezionato ai lavisani tutti, per i quali si era prodigato per oltre trent’anni, ha poi sempre abitato in paese in via del Carmine, fino alla sua scomparsa avvenuta il 20 giugno del 1968.

Il dottor Aldo aveva sempre svolto la sua opera come una vera e propria missione. Era pronto e disponibile per tutti, con qualsiasi tempo. Percorreva anche a piedi, con pioggia e neve, considerevoli distanze per raggiungere posti e case lontani e isolati dal centro.

Un’auto in regalo

Nel 1949 la popolazione – organizzata dell’allora arciprete-decano don Celestino Brigà e dall’Amministrazione Comunale – volle regalare, al suo medico e benefattore, una automobile: una “Fiat 500 C Topolino” di un bel colore avana chiaro.

Per questa operazione venne costituito un apposito comitato che raccolse in breve tempo tutte le offerte fra le famiglie dell’intera condotta. Non solo metà Lavis quindi, ma anche San Lazzaro, Meano, Vigo Meano, Gazzadina, Cortesano, Masi Saracini. Poi anche di Montevaccino, Gardolo di Mezzo, Zambana, Nave San Felice, Nave San Rocco e naturalmente Pressano.

Aldo Stainer

Consigli di vita

Non bisogna dimenticare che accanto alle doti professionali, il dottor Stainer ha sempre dimostrato in pieno la sua grande sensibilità e umanità, verso tutti quanti i suoi assistiti, specialmente i più poveri, i meno abbienti e i bisognosi. Interveniva prontamente ma anche energicamente, anche al di fuori dei suoi compiti strettamente legati alla professione, con aiuti, consigli. Offriva suggerimenti preziosi e indispensabili, dettati dalla sua grande dirittura morale e dalla sua innata serietà di uomo di scienza e di pazienza.

Erano in tanti, specialmente tra i ceti più modesti e fra le famiglie numerose e meno abbienti, che si rivolgevano a lui come ad un amico. In certe occasioni anche come ad un confessore, il tutto con la massima semplicità e modestia.

Dall’Ordine dei medici

Dopo il suo pensionamento, il “Bollettino di Informazioni” dell’Ordine dei Medici della Provincia di Trento si espresse così:

È ben difficile parlare del dottor Stainer sia per la modestia con la quale ha esercitato la professione, sia per la sua capacità personale. Chi veramente potrebbe parlare e parlerebbe, sono i suoi assistiti che l’hanno sempre ammirato, stimato ed amato.
E non è certo esagerato dire che l’amico Aldo Stainer meriterebbe tre monumenti: uno per la modestia nell’esercizio professionale, espresso con cuore di uomo e mente di scienziato; secondo per il suo sapere; terzo per il senso di squisita carità con la quale sapeva trattare i pazienti, carità intesa nel senso più alto della parola, nel vero senso di “voler bene”, proprio nel senso cristiano.

Un medico e la sua gente

L’amministrazione Comunale di Lavis, quando il dottore era ancora in vita, per ben due volte l’aveva proposto per il Premio Nazionale “Carlo Erba” per i suoi meriti filantropici e umanitari. In quell’occasione, il poeta e grande amico del dottor Stainer, Italo Varner, illustrò con il suo solito stile preciso, sensibile e completo, tutte le benemerenze acquisite negli anni di medico condotto tra i suoi lavisani riconoscenti di ogni età e condizione.

Ne ricordiamo un passo significativo:

Quando si voglia ricordare e trasmettere chi era veramente questo medico condotto di campagna, la parola diventa inefficace e approssimata, incapace di penetrare le dimensioni di una vita esemplare quanto modesta, estranea al riconoscimento accademico o all’accettazione di cariche onorarie, calata com’era nell’intima intensità dei rapporti dell’uomo medico con gli assistiti e la gente della sua condotta.Italo Varner

Lunghi cammini notturni

In quell’occasione Italo Varner aveva ricordato anche alcuni contorni inediti della vita “notturna” del dottore. Sempre sollecito ad ogni chiamata, percorreva a piedi considerevoli distanze lungo strade e sentieri, anche se battuti dalla pioggia o innevati. Camminava persino nelle notti impietose rischiarate soltanto talvolta dall’amica lanterna, sorretta dalla signora Teresa, la compagna fedele che lo accompagnava in queste uscite difficili e talvolta anche pericolose.

Nonostante la lontananza, egli manteneva sempre sotto controllo giornaliero i casi più gravi di malattia, dei quali seguiva sempre meticolosamente il decorso. La degenza a domicilio era molto frequente in un epoca in cui il ricovero ospedaliero doveva considerarsi eccezionale.

Le feste per il medico dei poveri

“Dottore Buono” quindi e giustamente anche “Medico dei Poveri”. Anche perché questi ultimi costituivano la sua pluralità, essendo i più sprovveduti anche i più esposti alle complicazioni dei momenti difficili, endemicamente legati alle drammaticità della vita lavorativa e sociale dell’epoca.

I suoi ricordi, confermati anche dal figlio, ing. arch. Giovanni, riportano come sempre alla piazza Loreto, dove la famiglia Stainer aveva abitato per quasi un trentennio. Lì il dottor Aldo aveva anche il suo ambulatorio, proprio sopra il Panificio Comunale.

La piazza si riempì di gente in quella domenica del 1949 quando la popolazione tutta regalò la famosa “Topolino” al suo dottore. I più anziani di piazza Loreto ricordano ancora oggi quella bella festa, indimenticabile, per una figura così umana come quella del dottore di tutti.

Quando Aldo Stainer se ne andò in pensione, venne festeggiato calorosamente con una grande e affettuosa manifestazione pubblica, al Grundig Sport Palace. Si può dire che c’era veramente proprio tutta Lavis, con i lavisani riconoscenti verso il loro medico di famiglia, il loro amico di fiducia, il loro benefattore.

L’inaugurazione delle nuove scuole medie, intitolate proprio ad Aldo Stainer

Le commemorazioni

La sua scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile in tutta la popolazione, che lo ha sempre ricordato e citato ad esempio, come dimostrano le numerose iniziative culturali, benefiche ,artistiche e sportive intitolate al suo nome.

Come si diceva nell’introduzione, anche la nuova scuola media di via Carlo Sette, inaugura nel 1976, è stata intitolata ad Aldo Stainer. È significativo il pannello bronzeo collocato nell’atrio con la famosa scritta:

“Aldo Stainer, uomo, medico, benefattore, vive ed insegna”.

Anche a Meano è stato ricordato il dottore buono con una lapide con medaglione di bronzo murata sulla facciata del palazzo comunale. Vigo Meano gli ha dedicato la piazza principale dell’abitato. In suo onore vennero organizzate, dagli allora “Amici dell’Arte”, le varie estemporanee di pittura che portavano il suo nome.

Nacque poi il vero e proprio “Comitato Onoranze dott. Stainer” (presieduto dal dott. Eliodoro Coppi allora presidente della Pro Loco e grande estimatore di tutte le associazioni), che provvide in primis alla vera e propria intitolazione della Scuola Media insieme alla grande festa di inaugurazione del nuovissimo edificio.

Le borse studio

Arrivarono poi i famosi Premi di Studio “Aldo Stainer” nel 1978 e che proseguono tutt’ora dopo ben 41 fortunate edizioni, che coinvolgono tutti gli studenti più meritevoli della stessa scuola media. Mentre alla fine del 2009 usci il libro edito dal Comune di Lavis e intitolato “Aldo Stainer il medico dei poveri”. Fu pubblicato in collaborazione con la Lega Pasi e Battisti dei donatori di sangue sezione di Lavis, della Scuola Media statale “Aldo Stainer” e dei famigliari dello scomparso dottore buono.


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Il libro, scritto a sei mani da Adriano Mattioli, Giuliano Tecilla e da chi scrive questo pezzo, ha poi avuto anche il sostegno del Consorzio del Bim di Trento, della Cassa Rurale di Lavis-Valle di Cembra e Mezzocorona e anche dalla stessa famiglia dei Stainer di Lavis.

Il libro edito dal Comune

E a questo punto è giusto ricordare la bella poesia che Italo Varner scrisse e consegnò alla vedova signora Teresa, subito dopo la dipartita del marito Aldo :

Col tuo cappello deforme
e la Tua borsa consunta sotto il braccio
sei andato dal Tuo Signore,
che sapesti lodare nel prossimo Tuo
senza riposo.

Sei tornato da Lui,
ancora pronto alla missione
che il Cielo affidato aveva alla Tua fragilità
per farne sua testimonianza e perenne presenza
quasi che l’evocazione significasse per Te
continuazione del dono e premio divino.

Quest’oggi la gente Ti piange,
piccolo Santo, ancor più stupita della Tua carità
di apostolo, di missionario di Dio
che illuminava le buie vie del dolore
e spesso guariva col cuore, offerto con l’umano sapere.

Più non serve ormai la vecchia lanterna
a schiarire i Tuoi passi pietosi!
Adesso è in Te la luce dell’Eterno
e, in più, mille e mille fiaccole ardono
nel mite creato della Tua umanità semplice e viva
come spontanea preghiera.

Deponi la borsa consunta, vecchio Dottore,
e finalmente riposa nei nostri cuori. Amen.
Italo Varner

Il dottor Aldo Stainer verrà quindi ulteriormente riproposto e ricordato nella mattinée del prossimo dicembre, prima delle vacanze scolastiche natalizie, nel corso della 41ª edizione dei Premi di Studio intitolati al suo nome, la cui manifestazione si svolgerà come sempre al Palavis di via Sant’Udalrico.

Giovanni Rossi

Giornalista, scrive per "Vita Trentina". Per decenni è stato il corrispondente da Lavis per "L'Adige". Memoria storica e appassionato di cinema, ha lavorato come tuttofare per il Comune di Lavis fino alla pensione. Scrive per "Il Mulo" dopo essere stato una delle colonne del giornale digitale "La Rotaliana".

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