NAVE SAN ROCCO. Non siamo ancora usciti dall’inverno che già abbiamo voglia di primavera e perché non approfittare di un corso sul “Risveglio vegetativo e potatura piante da giardino”, lasciandoci coinvolgere dal magico mondo floreale? Sabato 1 febbraio 2020 la Floricoltura Piazzera di Nave San Rocco ha dato il via ad una serie di appuntamenti per appassionati di piante, fiori e orti. Il primo incontro, al quale hanno partecipato una decina di persone, era suddiviso in più fasi:
Durante il convegno effettuato l’anno scorso al Museo degli Usi e dei Costumi di San Michele All’Adige dal titolo “I nuovi contadini nel Trentino del duemila” ha preso parte anche Chiara Piazzera. Oltre ad essere assessore a Terre d’Adige, gestisce l’azienda insieme al socio Stefano. Sono gli unici produttori di orchidee in Trentino: 300 varietà da ammirare con visite guidate.
Chiara diplomata perito agrario nel 2014 ha presentato l’attività famigliare, 1600 specie diverse e una serra di orchidee botaniche, produzione di frutta (pere e mele antiche) e verdura biologica, succo di mela bio e marmellate, a tutto ciò si aggiunge la partecipazione ad eventi con cantine, ristoranti e fiere.
Stefano ci ha spiegato cosa succede alle piante ai primi tepori con il risveglio vegetativo; fase successiva al riposo vegetativo, il quale avviene quando diminuisce la lunghezza delle giornate, la temperatura si avvicina a zero gradi e le piante perdono le foglie.
Un mese prima del risveglio vegetativo la pianta assorbe acqua dal terreno e le gemme si ingrossano.
Con l’allungamento delle giornate e l’aumento delle temperature, la pianta riparte e vegeta. Questa è una fase delicata per le piante: decrescita, stasi e poi ripresa. Il clima dell’autunno scorso, con piogge e buone temperature, è stato perfetto per piante come le ortensie che così resistono all’inverno con una carica di sali minerali. In inverno le gemme maturano, il freddo dà l’input per maturare bene per circa un mese e mezzo o due, poi ai primi di febbraio le gemme sono in movimento, già ingrossate.
La potatura per le pianta è un modo per farla ringiovanire: un buon giardiniere deve osservare la pianta e in base alla direzione dei rami, comprendere il suo futuro. Potare gli alberi vuol dire dare una forma iniziale, per esempio posso potare la magnolia senza problemi, ma non il cedro e la forsizia. Già possiamo osservare la forsizia con germogli di un anno, che fiorisce con splendidi fiori gialli e spende l’energia accumulata durante l’inverno, dobbiamo rispettare i suoi tempi e prima di potarla lasciarla fiorire, intanto è sufficiente accorciare i rami in eccesso.
Il giardiniere ha pianificato la fioritura tutto l’anno alternando le varie specie, alla potatura seguirà poi la concimatura (necessaria per le rose).
Il riposo vegetativo è il momento migliore per potare, evitando la sera; sia perché nella pianta c’è uno scarso quantitativo di liquidi in circolo e quindi minore stress, inoltre i tagli possono cicatrizzarsi meglio per prevenire malattie fungine (utile un preparato a base di propoli), grazie anche all’assenza di insetti per le basse temperature.
Dopo una pausa, mettiamo in pratica all’esterno della serra la fase della potatura su alcune piante come ortensie, rose, forsizie, ecc.. Per ciascuna pianta il giardiniere Stefano fa una valutazione dell’intervento da attuare, osservando attentamente la pianta. La pulizia dalle foglie secche alla base del tronco è indispensabile per individuare meglio i rami da potare e intervenire con maggiore precisione. L’ideale è un taglio obliquo, per prevenire ristagni di acqua in caso di pioggia e muffe. La fase della potatura, effettuata con forbici o cesoie da giardinaggio, contiene una buona dose di tecnica, ma è anche un’arte. L’intento del giardiniere esperto è quello di immaginare la pianta che verrà, una sorta di architetto che progetta e crea, dando valore agli edifici.
Le piante si accorgono per prime delle mutazioni climatiche, magari anticipando il risveglio vegetativo, che rappresenta un fattore critico fondamentale per la nostra stessa esistenza.
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