Quella strana grandine di febbraio sul Trentino in realtà è un’altra cosa: si chiama “Graupel” ed è neve arrotolata

È un fenomeno poco comune alle nostre latitudini ma che è diffuso dove gli inverni sono più miti

TRENTO. In varie zone del Trentino (per esempio in città), questo mercoledì 26 febbraio, si è assistito a quella che sembrava una grandinata fuori stagione. In realtà era qualcosa di molto diverso, come spiega Filippo Orlando, responsabile dell’area meteorologia della Fondazione Museo Civico di Rovereto.

«Si tratta di un fenomeno non comune alle nostre latitudini ma comunque abbastanza tipico per gli inverni molto miti come questo (cui ci stiamo purtroppo abituando), e cioè alla cosiddetta “neve tonda” o Graupel. Si tratta di un fenomeno invernale ben noto – anche se in genere più ricorrente nelle regioni meridionali – legato in questo caso all’irruzione, dopo una serie di giornate con temperature già primaverili, di un improvviso fronte freddo che ha portato a un elevato gradiente, cioè uno scarto consistente di temperatura tra le alte quote che sono tornate sottozero e le basse quote, con temperature ancora alte rispetto alle medie stagionali».

 

«In parole semplici questo tipo di precipitazione si forma in partenza da fiocchi di neve che arrivano repentinamente a quote atmosferiche con temperature decisamente più elevate, e, al posto di sciogliersi nel punto di fusione, si “arrotolano” su se stessi formando i tipici granelli tondi, che riescono a toccare il suolo anche quando il termometro è ben sopra allo zero termico. Oggi in Trentino il fenomeno si è verificato in particolare con temperature intorno ai sette-otto gradi».

Insomma non era grandine. Non era semplice neve. Era Graupel.

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