Lavis non si ferma: anche stasera il flash mob, alle 20 dai balconi del paese

Quattro canzoni trasmesse in diretta sulla nostra pagina Facebook e poi amplificate in tutto il paese, dai balconi di chiunque vorrà partecipare

LAVIS. Ieri ci avete sorpresi: centinaia di persone a Lavis hanno seguito il nostro flash mob, portando la musica di Simone Zanghellini in ogni angolo del paese (o quasi). Ma soprattutto ci avete chiesto di rifarlo: come un grande abbraccio virtuale, per fare compagnia soprattutto a chi si sente solo. Il messaggio è lo stesso anche oggi: vogliamo dimostrare che siamo un paese unito, anche se ognuno di noi sta a casa propria.

Solo che questa volta “quadruplichiamo”. Le canzoni non saranno una ma quattro. Alle 20, Simone Zanghellini suonerà da casa sua. Come ieri, la sua esibizione sarà trasmessa in diretta sulla nostra pagina Facebook. Aiutateci a condividere la notizia e soprattutto aiutateci ad amplificare l’audio della diretta. Uscite sul balcone o affacciatevi alla finestra e alzate il volume. Se avete delle casse o degli amplificatori, ancora meglio.



Le canzoni di oggi [martedì 17 marzo] sono queste:

Domenico Modugno – Nel blu dipinto di blu

Luna Pop – 50 Special

Francesco Gabbani – Viceversa

Nomadi – Io Vagabondo


Nel blu dipinto di blu


Penso che un sogno così non ritorni mai più
Mi dipingevo le mani e la faccia di blu
Poi d’improvviso venivo dal vento rapito
E incominciavo a volare nel cielo infinito

Volare oh, oh
Cantare oh, oh, oh
Nel blu dipinto di blu
Felice di stare lassù

E volavo, volavo felice più in alto del sole
Ed ancora più su
Mentre il mondo pian piano spariva lontano laggiù
Una musica dolce suonava soltanto per me

Volare oh, oh
Cantare oh, oh, oh
Nel blu dipinto di blu
Felice di stare lassù

Ma tutti i sogni nell’alba svaniscon perché
Quando tramonta la luna li porta con sé
Ma io continuo a sognare negli occhi tuoi belli
Che sono blu come un cielo trapunto di stelle

Volare oh, oh
Cantare oh, oh, oh
Nel blu degli occhi tuoi blu
Felice di stare quaggiù

E continuo a volare felice più in alto del sole
Ed ancora più su
Mentre il mondo pian piano scompare negli occhi tuoi blu
La tua voce è una musica dolce che suona per me

Volare oh, oh
Cantare oh, oh, oh
Nel blu degli occhi tuoi blu
Felice di stare quaggiù

Nel blu dipinto di blu
Felice di stare quaggiù
Nel blu dipinto di blu
Felice di stare quaggiù

Con te


50 Special


Vespe truccate anni Sessanta
Girano in centro sfiorando i novanta
Rosse di fuoco, comincia la danza
Di frecce con dietro attaccata una targa

Dammi una Special, l’estate che avanza
Dammi una Vespa e ti porto in vacanza

Ma quanto è bello andare in giro con le ali sotto ai piedi
Se hai una Vespa Special che ti toglie i problemi
Ma quanto è bello andare in giro per i colli bolognesi
Se hai una Vespa Special che ti toglie i problemi

E la scuola non va
Ma ho una Vespa, una donna non ho
Ho una Vespa domenica è già
E una Vespa mi porterà, mi porterà, mi porterà

Fuori città, fuori città, fuori città
Fuori città, fuori città

Esco di fretta dalla mia stanza
A marce ingranate dalla prima alla quarta
Devo fare in fretta devo andare a una festa
Fammi fare un giro prima sulla mia Vespa

Dammi una Special l’estate che avanza
Dammi una Vespa e ti porto in vacanza

Ma quanto è bello andare in giro con le ali sotto ai piedi
Se hai una Vespa Special che ti toglie i problemi
Ma quanto è bello andare in giro per i colli bolognesi
Se hai una Vespa Special che ti toglie i problemi

La scuola non va
Ma una Vespa, una donna non ho
Ho una Vespa domenica è già
E una Vespa mi porterà, mi porterà, mi porterà
Fuori città, fuori città, fuori città


Viceversa


Tu non lo dici ed io non lo vedo
L’amore è cieco o siamo noi di sbieco?
Un battibecco nato su un letto
Un diluvio universale
Un giudizio sotto il tetto

Up con un po’ di down
Silenzio rotto per un grande sound
Semplici eppure complessi
Libri aperti in equilibrio tra segreti e compromessi

Facili occasioni per difficili concetti
Anime purissime in sporchissimi difetti
Fragili combinazioni tra ragione ed emozioni
Solitudini e condivisioni

Ma se dovessimo spiegare
In pochissime parole
Il complesso meccanismo
Che governa l’armonia del nostro amore

Basterebbe solamente dire
Senza starci troppo a ragionare
Che sei tu che mi fai stare bene quando io sto male e viceversa
Che sei tu che mi fai stare bene quando io sto male e viceversa

E detto questo che cosa ci resta
Dopo una vita al centro della festa?
Protagonisti e numeri uno
Invidiabili da tutti e indispensabili a nessuno

Madre che dice del padre
“Avrei voluto solo realizzare
Il mio ideale, una vita normale”

Ma l’amore di normale non ha neanche le parole
Parlano di pace e fanno la rivoluzione
Dittatori in testa e partigiani dentro al cuore
Non c’è soluzione che non sia l’accettazione
Di lasciarsi abbandonati all’emozione

Ma se dovessimo spiegare
In pochissime parole
Il complesso meccanismo
Che governa l’armonia del nostro amore

Basterebbe solamente dire
Senza starci troppo a ragionare
Che sei tu che mi fai stare bene quando io sto male e viceversa
Che sei tu che mi fai stare bene quando io sto male e viceversa

È la paura dietro all’arroganza
È tutto l’universo chiuso in una stanza
È l’abbondanza dentro alla mancanza
Ti amo e basta

È l’abitudine nella sorpresa
È una vittoria poco prima dell’arresa
È solamente tutto quello che ci manca
E che cerchiamo per poterti dire che “ti amo”

Ma se dovessimo spiegare
In pochissime parole
Il complesso meccanismo
Che governa l’armonia del nostro amore

Basterebbe solamente dire
Senza starci troppo a ragionare
Che sei tu che mi fai stare bene quando io sto male e viceversa
Che sei tu che mi fai stare bene quando io sto male e viceversa


Io vagabondo


Io un giorno crescerò,
E nel cielo della vita volerò,
Ma un bimbo che ne sa,
Sempre azzurra non può essere l’età,

Poi una notte di settembre mi svegliai
Il vento sulla pelle,
Sul mio corpo il chiarore delle stelle
Chissà dov’era casa mia
E quel bambino che giocava in un cortile:

Io vagabondo che son io,
Vagabondo che non sono altro,
Soldi in tasca non ne ho ma lassù mi è
Rimasto Dio.

Si la strada è ancora là,
Un deserto mi sembrava la città,
Ma un bimbo che ne sa,
Sempre azzurra non può essere l’età,

Poi una notte di settembre me ne andai,
Il fuoco di un camino
Non è caldo come il sole del mattino
Chissà dov’era casa mia
E quel bambino che giocava in un cortile:

Io vagabondo che son io,
Vagabondo che non sono altro,
Soldi in tasca non ne ho ma la su mi è
Rimasto Dio, Io vagabondo che son io,
Vagabondo che non sono altro,
Soldi in tasca non ne ho ma lassù mi è
Rimasto Dio

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