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Fuori casa senza motivo. In Rotaliana, 15 persone denunciate in due giorni dalla polizia locale: ecco cosa rischiano

LAVIS E ROTALIANA. Ci sono gli appelli del presidente della Provincia e quelli dei sindaci. C’è soprattutto la spiegazione scientifica: il fatto che il virus abbia bisogno del corpo umano per propagarsi (anche di coloro che non hanno sintomi). Ci sono poi le notizie da Bergamo, a soli 200 chilometri dal Trentino, dove gli ospedali sono vicini al collasso e la gente muore. Ci sono giovani che si stanno ammalando. Alcuni finiscono in terapia intensiva. C’è una situazione in Trentino che si sta aggravando ogni giorno. Eppure tutto questo ancora non basta per convincere le persone a restare a casa.

Così, in soli due giorni (martedì e mercoledì) la polizia locale della Rotaliana Königsberg ha denunciato 15 persone. Tutte sono accusate di inottemperanza al decreto del Presidente del Consiglio. I casi sono molto diversi fra loro. Ci sono, per esempio, delle persone che sono state beccate a consumare alcolici in compagnia. E ci sono anche gruppi di runners, impegnati nella corsa in compagnia, come se niente fosse.

Cosa si rischia


Ma cosa rischiano queste persone? C’è scritto esplicitamente nel decreto:

Salvo che il fatto costituisca più grave reato, il mancato rispetto degli obblighi di cui al presente decreto è punito ai sensi dell’articolo 650 del codice penale, come previsto dall’art. 3, comma 4, del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6.

Lo traduciamo. L’articolo 650 prevede:

Chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall’autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica o d’ordine pubblico o d’igiene, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a euro 206.

Secondo Altalex, fra i reati più gravi ipotizzabili ci possono essere eventualmente la resistenza a pubblico ufficiale e i delitti colposi contro la salute pubblica previsti dall’articolo 452 del codice penale (anche in questo caso si prevede la reclusione).

Gli spostamenti sono consentiti solo per lavoro, salute o necessità primarie. Ma serve un’autodichiarazione che poi le forze di polizia verificano. Se si dichiara il falso, si fanno altri reati che possono portare anche alla reclusione.

Chi sottovaluta l’emergenza sanitaria, evidentemente, sottovaluta anche le possibili conseguenze penali del menefreghismo.

Redazione

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