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La storia dietro “Wind of change”: quando gli Scorpions scrissero un inno di speranza e unità

Una volta, ricordo di aver sentito un dj radiofonico dichiarare che le più belle ballate, sono nate da gruppi rock, o addirittura metal. Ed effettivamente, se ci penso, la strappalacrime More than Words è il risvolto dolce degli Extreme, che facevano hard rock; e uno dei più struggenti e famosi pezzi dei Guns n’ Roses, è la romanticissima November Rain, mentre gli Aerosmith che di solito sfornano pezzi carichi come Rock this way, dove duettano con i tutt’altro che teneri RUN DMC, hanno partorito anche I don’want to miss a thing, colonna sonora di Armageddon.

Così, se vi devo raccontare la storia di Wind of Change, devo partire dagli Scorpions, un gruppo tedesco, proveniente da quella che oggi ricordiamo come la Germania dell’Ovest. Una band nata ad Hannover nel 1965 e dedita all’heavy metal: metallo pesante, signori miei, musica dura, anzi, durissima. Roba da pantaloni in pelle, borchie, capelli lunghi, testi urlati, batteria picchiata con violenza e schitarrate potenti.

Vi raccontiamo una canzone! In questo ciclo di articoli, scopriamo la storia dietro ai brani che hanno fatto la storia della musica. Pescando anche fra le canzoni scelte da Simone per il suo flash mob

La storia degli Scorpions


Dopo anni di gavetta, gli Scorpions raggiungono la celebrità alla fine degli anni ’70: è il disco Lovedrive a consacrarli definitivamente. Viene giudicato il miglior album del 1979, davanti a una cosetta come Highway to hell degli ACDC. Poca roba, no?

Da allora in poi, è un susseguirsi di successi: il 1984 è il momento di Still loving you, anche questa una ballata fra le più note degli anni ’80, che, assieme a Rock you like a Hurricane, rendono l’album Love at first sting uno dei dischi rock più venduti di tutti i tempi e permettono agli Scorpions di esibirsi in tutto il mondo.

Il gruppo in quel momento ha una notorietà planetaria, tuttavia, è noto per accettare di suonare ovunque venga chiamato e senza porsi troppe domande: si esibisce persino a Sarajevo durante la guerra in Jugoslavia. Dieci date a Leningrado e gli Scorpions diventano tanto famosi in Russia da guadagnarsi un posto di diritto al Moscow Music Peace Festival, una sorta di Woodstock in chiave sovietica che, nell’agosto del 1989, in piena Guerra Fredda, porta per 2 giorni nello stadio della capitale russa i più importanti musicisti hard rock dell’epoca: da Ozzy Osbourne, ai Bon Jovi, dagli Skid Row ai Mötley Crüe. L’evento venne trasmesso in tutto il mondo, Stati Uniti compresi.


Il vento del cambiamento


Klaus Meine, il front man degli Scorpions, racconta:

«Quando aprimmo il concerto con “Blackout”, tutti i soldati dell’Armata Rossa e tutti i membri della sicurezza, si sono girati verso il palco e hanno lanciato in aria i loro berretti e le loro giacche. È stato fantastico. Era come se il mondo stesse cambiando proprio sotto i nostri occhi. In Unione Sovietica molti ragazzi percepivano che l’epoca della Guerra fredda sarebbe finita presto»

Quella stessa sera, gli artisti vengono portati tutti assieme a fare una sorta di crociera lungo il fiume di Mosca e, ancora, Meine avverte questa forte sensazione di unità:

«a bordo c’erano tutte le band del festival assieme ai giornalisti di MTV e ai soldati dell’Armata Rossa. Per me è stato un momento d’ispirazione, era come se il mondo fosse sulla stessa barca e stesse parlando con lo stesso linguaggio: la musica»

In quei giorni, scrive Wind of change e circa 3 mesi dopo, cade il muro di Berlino.

Nel 1990 il brano viene pubblicato all’interno dell’album Crazy World, ma è nel 1991, quando viene lanciato come singolo, a trasformarsi un una hit planetaria, raggiungendo il primo posto di tutte le classifiche europee, il 4° negli USA e il 2° in Gran Bretagna. In una Germania finalmente unita, questo pezzo diventa una sorta di inno e, forse proprio per questo, è ancora oggi il singolo più venduto di sempre nel paese teutonico.

Fonti



Testo


I follow the Moskva
Down to Gorky Park
Listening to the wind of change
An August summer night
Soldiers passing by
Listening to the wind of change

The world is closing in
Did you ever think
That we could be so close, like brothers

The future’s in the air
I can feel it everywhere
Blowing with the wind of change

Take me to the magic of the moment
On a glory night
Where the children of tomorrow dream away
in the wind of change

Walking down the street
Distant memories
Are buried in the past forever
I follow the Moskva
Down to Gorky Park
Listening to the wind of change

Take me to the magic of the moment
On a glory night
Where the children of tomorrow share their dreams
With you and me

Take me to the magic of the moment
On a glory night
Where the children of tomorrow dream away
in the wind of change

The wind of change
Blows straight into the face of time
Like a stormwind that will ring the freedom bell
For peace of mind
Let your balalaika sing
What my guitar wants to say

Take me to the magic of the moment
On a glory night
Where the children of tomorrow share their dreams
With you and me
Take me to the magic of the moment
On a glory night
Where the children of tomorrow dream away
in the wind of change

Traduzione


Seguo la Moskva
giù al Gorky Park
ascoltando il vento del cambiamento
una estiva notte d’agosto
i soldati passano oltre
ascoltando il vento del cambiamento

Il mondo è vicino
avresti mai pensato
che noi potessimo essere così vicini, come fratelli?

il futuro è nell’aria
lo posso sentire ovunque
soffiare con il vento del cambiamento

Portami alla magia del momento
in una notte gloriosa
dove i bambini di domani sognano
nel vento del cambiamento

Camminando per la strada
ricordi lontani
sono sepolti nel passato per sempre
seguo la Moskva
giù al Gorky Park
ascoltando il vento del cambiamento

Portami alla magia del momento
in una notte di gloria
dove i bambini di domani condividono i loro sogni
con te e con me

Portami alla magia del momento
in una notte di gloria
dove i bambini di domani condividono i loro sogni
nel vento del cambiamento

Il vento del cambiamento
soffia diritto in faccia al tempo
come un tempesta che suonerà la campana della libertà
per la pace della mente
lascia cantare la tua balalaika
ciò che la mia chitarra vuole dire

Portami alla magia del momento
in una notte di gloria
dove i bambini di domani condividono i loro sogni
con te e con me
Portami alla magia del momento
in una notte di gloria
dove i bambini di domani condividono i loro sogni
nel vento del cambiamento

Cristina Zanghellini

Classe 1981 e lavisana doc, ama scrivere e ragionare. Da bambina sognava di fare la giornalista o la pubblicitaria e, in fondo, un po’ ce l’ha fatta: oggi si occupa di comunicazione e marketing con la sua agenzia che ha sede proprio a Lavis

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