TRENTO. Trentino plastic-free per contrastare l’uso delle bottiglie e promuovere l’acqua del rubinetto. In questi giorni la Provincia autonoma di Trento ha presentato i risultati relativi al consumo di acqua del rubinetto sul proprio territorio, anche grazie al contributo dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente (APPA).
Quello dell’utilizzo dell’acqua del rubinetto per le famiglie è un argomento controverso. C’è chi la utilizza volentieri, sapendo di fare qualcosa di utile per l’ambiente e che l’acqua che scende dal rubinetto di casa è soggetta per legge a controlli che ne certificano la qualità mentre ci sono altri che ritengono l’acqua in bottiglia di plastica di qualità migliore.
L’interesse dell’incentivare l’uso dell’acqua del rubinetto è dovuto al contenimento dell’inquinamento da plastica e al disincentivare il consumo di bevande gasate e zuccherate, nocive alla salute.
Questo argomento è stato oggetto di un “expert meeting” a Mosca, cui ha partecipato anche la Provincia del Trentino e che si è tenuto nel febbraio scorso a cura della Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS), prima che la pandemia Covid – 19 focalizzasse l’attenzione di tutti su, purtroppo, altri temi più urgenti.
Il Trentino, anche con il contributo dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente, ha presentato il proprio intervento tenuto da Pirous Fateh-Moghadam dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, partendo dall’illustrare le risposte ad un questionario del 2019 che si inserisce nell’ambito del sistema italiano di sorveglianza del rischio comportamentale (PASSI). Questo sistema di monitoraggio si colloca in un progetto del Ministero della Salute e delle Regioni e Province Autonome che vogliono mettere a disposizione di tutte le regioni ed aziende sanitarie italiane i risultati dei fattori comportamentali di rischio salute e la loro evoluzione.
In pratica le domande sull’acqua del rubinetto erano tre:
1. la tua abitazione ha accesso all’acqua di rubinetto?
2. bevi acqua di rubinetto a casa?
3. se non la bevi, perché?
Dai dati diffusi dalla APPA emerge che “Trento beve dal rubinetto, Napoli e Siracusa no. Riguardo alla città di Trento, il 100% dei rispondenti ha dichiarato di avere accesso all’acqua di rubinetto, e il 90% ha dichiarato di berla (del 10% che ha dichiarato di non berla, il 60% ha addotto come motivo il gusto, il 40% il fatto di non ritenerla salubre).
Una situazione opposta è emersa ad esempio a Napoli Nord, dove solo il 22% dei rispondenti ha dichiarato di bere acqua del rubinetto, e a Siracusa (9%). In queste differenze, la percezione della sicurezza dell’acqua di rubinetto è il fattore che conta di più, anche rispetto alla sicurezza effettiva. In aree con criticità ambientali come Napoli Nord (discariche illegali di rifiuti) o Siracusa (industria petrolchimica), infatti, è opinione diffusa a tutti i livelli della società che bere acqua del rubinetto sia ad alto rischio (80% dei rispondenti a Napoli Nord, 75% a Siracusa). Il fatto di non ritenere salubre l’acqua di rubinetto prevale come motivo per non bere acqua del rubinetto anche se la qualità effettiva dell’acqua è conforme agli standard sanitari”.
Due, inoltre, i progetti provinciali nel segno dell’ecologia presentati dalla regione Trentino nel corso del meeting a Mosca. Sono “Ecoristorazione Trentino” e “Eco-Eventi Trentino“, entrambi progetti già avviati da qualche anno, che in coerenza con l’incentivo ad eliminare la plastica e nell’ottica della salute delle persone, promuovono un marchio di qualità ecologica da parte di APPA per i servizi di ristorazione e gli eventi di ogni tipo.
E’ un segnale chiaro di voler favorire il consumo di acqua del rubinetto e una altrettanto chiara opportunità che viene data ai clienti consumatori che possono ordinarla gratuitamente.
Appa ha, infatti, condotto uno studio nel 2015 in cui ha dimostrato che in tali casi il consumo di acqua del rubinetto registra un effettivo incremento, pari almeno al 12%.
La lotta alla plastica è un programma che la Provincia autonoma di Trento promuove a tutto campo, anche con il progetto di attivare un tavolo di lavoro per realizzare una campagna di comunicazione rivolta a tutti i portatori di interessi diversi, ovvero per promuovere l’uso dell’acqua del rubinetto tra i cittadini, i turisti, gli esercizi di somministrazione e gli uffici pubblici.
Il tutto nell’ottica di diminuire sensibilmente i rifiuti di plastica e, ultimo ma non meno importante, per attenersi agli obiettivi di sviluppo sostenibile di Agenda 2030.
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