Villa Lagarina. L’idea di questa rubrica nasce dalla volontà di rendere fruibili alcuni percorsi facilmente accessibili che, partendo direttamente dai paesi, consentano di scoprire la bellezza del nostro territorio senza necessariamente raggiungere le mete turisticamente più conosciute. In questo modo, camminare lungo quei sentieri e quelle strade che forse solo gli abitanti del luogo conoscono si propone come un’esperienza di autentico contatto con l’ambiente circostante: una sorta di breve viaggio alla scoperta della semplice unicità di ciò che possiamo incontrare intorno a casa.
Ho quindi deciso di iniziare a raccontare i percorsi della terra in cui vivo e dei suoi dintorni, una zona, la destra Adige Lagarina, la cui bellezza paesaggistica deve molto alla morfologia dei campi coltivati a vite, trai quali si snodano comode stradine spesso delimitate da incantevoli muretti a secco. Destra Adige Lagarina di palazzi e castelli, che raccontano di importanti casate nobiliari, ma anche di un’antica istituzione amministrativa, il Comun Comunale, che faceva delle terre comprese tra Aldeno e Isera un’antica comunità libera, capace di autogovernarsi attraverso una propria Carta di Regola.
I percorsi proposti consentiranno quindi di conoscere quei comuni, partendo di volta in volta dal centro dei paesi, per svilupparsi lungo itinerari facilmente percorribili e generalmente di breve durata. Spesso gli stessi percorsi si intersecano in più punti, dando quindi la possibilità di allungare il proprio cammino proseguendo sull’itinerario successivo.
Ogni descrizione inoltre fornirà le indicazioni necessarie per seguire il tracciato qualora la segnaletica non fosse presente, ed alcuni spunti per conoscerne gli elementi più importanti, lasciando ad ognuno la libertà di approfondire quelli che susciteranno maggiore interesse.
Considerato il clima mite della zona, che in estate può presentarsi torrido, e la bassa quota di tutti i percorsi, si sconsiglia di affrontare queste passeggiate nelle ore centrali delle giornate più calde. Risulta invece sempre preferibile avere con sé dell’acqua e indossare calzature adeguate.
La prima proposta è un percorso ad anello facile e ben segnalato, per scoprire i dintorni di Villa Lagarina immergendosi nelle linee dolci del paesaggio viticolo.
durata: circa 2 ore
sviluppo: 5,5 km
dislivello: 300 m
difficoltà: facile
Centro naturale della destra Adige, Villa Lagarina si caratterizza per una storia antica e un territorio vasto, che dagli insediamenti di fondovalle risale fino alla Valle di Cei ed alla più alta catena dello Stivo-Bondone. Il “Percorso tra i Vigneti” consente di attraversare questi luoghi inoltrandosi nelle coltivazioni del piano collinare e, grazie alla presenza di pannelli di approfondimento, conoscerne gli elementi di maggior interesse.
Punto di partenza del percorso è il piccolo centro abitato di Piazzo. Il paese, un tempo aggregato a Pomarolo ed oggi frazione di Villa Lagarina, deve il suo sviluppo all’omonimo torrente, che per secoli ne ha caratterizzato la vita sociale ed economica consentendo il funzionamento di mulini, fucine e di un grande filatoio.
Dalla chiesa ottocentesca di S. Appollonia, situata nei pressi di un parcheggio e di una piazzetta, si prosegue fino a raggiungere l’antico Filatoio Manzani, testimone della primaria rilevanza che l’industria serica svolse nell’area roveretana tra il XVI e il XVIII secolo. Si continua quindi in leggera salita tra ulivi e vigneti, per poi immergersi nella tipica vegetazione del bosco termofilo, che contraddistingue i versanti di questo territorio a partire dal fondovalle.
Giunti ad un bivio si prosegue a sinistra, mantenendosi su un sentiero delimitato da antichi paracarri, il quale ripercorre quello che in passato era un importante collegamento con la strada romana che da Trento portava a Verona. Si supera quindi un ponte sul Rio S. Clemente e si sbuca su una stradina che regala i primi sguardi sulla Vallagarina e la città di Rovereto, per proseguire poi su asfalto tra i vigneti della località Cesuino.
Raggiunto il giallo edificio del Molino Cavalieri, risalente al XVIII secolo e del quale si possono ancora osservare le grandi ruote esposte presso il Rio Molim, si continua a camminare in direzione Pedersano. Lasciandosi quindi guidare dalle precise indicazioni presenti sul percorso, ci si immerge nelle linee e nei colori del paesaggio viticolo, fatto di terrazzamenti e coltivazioni, di agriturismi, masi e stradine delimitate da muretti a secco. Camminando tra i vigneti si diventa inoltre testimoni delle prime fasi dell’importante tradizione enogastronomica che caratterizza questa valle, terra di provenienza di vini pregiati e del tipico Marzemino DOC.
Superata la chiesetta dedicata ai santi Sisinio e Martirio, antichissima secondo le fonti e caratterizzata da un piccolo campanile a vela, si attraversa la strada provinciale, che da Villa Lagarina porta alla Valle di Cei, e si prosegue tra i vigneti fino alle prime case dell’abitato di Pedersano. Percorso il paese si raggiunge quindi la chiesa di S. Lazzaro, da dove è possibile godere di un ultimo ampio panorama sulla valle, si attraversa nuovamente la strada provinciale e si imbocca sulla sinistra una ripida stradina cementata (“Val Strova”), che in breve tempo conduce alla località Molini di Nogaredo*.
L’arrivo nel piccolo nucleo di case posto sul Rio Cavazzino segna l’ingresso nel comune di Nogaredo, dal quale è possibile scorgere le mura medievali di Castel Noarna (un tempo Castelnuovo). Si scende fino a raggiungere il centro del paese** che fu antica sede giurisdizionale dei conti Lodron e, proseguendo lungo via delle Zuccate, si rientra senza quasi accorgersene nel territorio di Villa Lagarina. Poco più avanti, sulla destra, i grandi alberi che spuntano oltre un muro di cinta lasciano all’immaginazione il compito di descrivere il Parco di Palazzo De Moll. Si percorre quindi l’antico selciato del Sagrà Vecio, che in pochi passi conduce alla Chiesa Arcipretale di S. Maria Assunta, sede della pregiata cappella di S. Ruperto. Transitando da via Gosetti ci si dirige verso la zona sportiva “Ai Giardini” e in un attimo si è di ritorno a Piazzo: punto in cui, infine, termina il percorso.
*intersezione con il ‘percorso del Calendimaggio’ che prosegue verso Nogaredo
**intersezione con il ‘percorso del Calendimaggio’ che prosegue verso Brancolino
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