La cultura

Passeggiate d’autunno: percorso del Calendimaggio

Nogaredo. La passeggiata che vi suggeriamo questa settimana si sviluppa attorno a questo piccolo paese della Vallagarina. Il percorso facile e ad anello, che interseca tratti di sentiero segnalati e stradine secondarie, consente di scoprire il fascino magico del territorio di Nogaredo. Questo comune, posto sulla destra Adige all’altezza di Rovereto tra il profilo morbido delle viti coltivate a pergola, si distingue per l’aura di mistero che lo lega ad antiche storie di streghe.

Nogaredo: percorso di Calendimaggio


durata: circa 2 ore
sviluppo: 5,5 km
dislivello: 300 m
difficoltà: facile

Punto di partenza del percorso è Palazzo Candelpergher, oggi sede del Municipio e situato presso la piazza centrale del paese. Da qui si prosegue in leggera discesa fino ad imboccare sulla destra via de Giorgi per abbandonare progressivamente il centro abitato continuando su via delle Lavine. A questo punto il percorso interseca “la strada delle buone Kalendae”, dedicata alle antiche feste del Calendimaggio: festività che volevano celebrare l’arrivo della primavera, metafora del passaggio dalla paura alla fede luminosa. Queste il con il cristianesimo prendono la forma di processioni (rogazioni) lungo le strade di campagna, buon auspicio per i raccolti della nuova stagione.

Ci si immerge quindi nel paesaggio agricolo, camminando lungo una comoda stradina in leggera salita che, mantenendo la sinistra ai successivi incroci, conduce ad un piccolo ponticello, superato il quale, si prosegue a sinistra fino al paese di Brancolino. Durante il percorso si passa per il ‘Dos de le Strie’, sul quale nell’aprile del 1647 venne eseguita la sentenza alle streghe di Nogaredo, che qui furono decapitate e poi bruciate.

Raggiunto il paese si scende fino alla chiesa di Santa Maria, gioiello dell’arte barocca, per risalire tra i vicoli fino ad imboccare sulla sinistra l’antica strada romana che, placidamente prosegue tra i vigenti fino al paese di Marano, già frazione di Isera.

Raggiunta la chiesa di S. Pancrazio*, di origine cinquecentesca, si prosegue a destra in leggera salita lungo via N. Sauro e, in prossimità di Località Maso Corè, si imbocca la ‘salita delle zigherane’ (sigaraie impiegate presso la Manifattura Tabacchi), un sentiero che sale convinto nel bosco e che porta fino al capitello dedicato a S. Rocco. Superato il capitello si continua in salita e si raggiunge infine la stradina** che, procedendo a destra (direzione nord), conduce velocemente all’abitato di Sasso.

Maso Sasso

Si raggiunge quindi il centro del paese e, superata la chiesa di S. Matteo si svolta a destra in direzione Maso Sasso, il cui edificio risulta facilmente riconoscibile per gli ampi spazi e la facciata principale ricoperta d’edera. All’altezza del maso si imbocca una stradina secondaria sulla sinistra che sale progressivamente, oltrepassando la strada che scende da Patone, fino alla località Belvedere. Da questo piccolo nucleo di case, punto più alto di tutto l’itinerario, è possibile ammirare uno stupendo panorama su tutta l’Alta Vallagarina.

Si prosegue quindi in discesa e si raggiungono gli antichi vicoli della frazione di Noarna e, oltrepassata la chiesa di S. Valentino, si prosegue a destra sulla strada principale fino a raggiungere una piccola croce in pietra, dove si apre una stradina in discesa. Da qui lo sguardo si apre su Castel Noarna, situato poco più avanti ed immerso tra i vitigni. Nelle prigioni dell’antico maniero vennero rinchiuse e torturate le ‘strie’ di Nogaredo, contadine del paese processate per stregoneria nel 1646 e poi condannate a morte dall’Inquisizione, che aveva sede in centro a Nogaredo presso palazzo Lodron (edificio da qui in poi riconoscibile dall’alto per l’ampio cortile ed il color giallo crema).

Nogaredo e Palazzo Lodron

Si prosegue infine in discesa, mantenendo la sinistra all’incrocio e, attraversata con attenzione la strada principale, si raggiunge in breve tempo la frazione Molini***. Da lì ci si aggancia al “Percorso tra i Vigneti” e si fa ritorno in centro a Nogaredo****. Prima di concludere il percorso è possibile raggiungere l’ingresso di Palazzo Lodron (oggi relais), costruzione significativa per arte e storia e da sempre residenza della famiglia nobiliare stessa.

* intersezione con la ‘passeggiata del Belvedere’ che prosegue verso Isera
** intersezione con la ‘passeggiata del Belvedere’ che proviene da Isera
*** intersezione con il ‘percorso tra i Vigneti’ che proviene da Pedersano
**** intersezione con il ‘percorso tra i Vigneti’ che continua verso Villa Lagarina

Castel Noarna
Anna Forti

Laureata in Filosofia a Trento nel 2014. Master triennale in Counseling Filosofico alla SAFICOF di Vicenza. Ha l’abilitazione di Accompagnatore di Media Montagna e dal 2018 esercita l’attività di guida escursionistica in collaborazione con le varie realtà del territorio. Dal 2015 ha inoltre lavorato in ambito sociale.

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