La cultura

Passeggiate d’autunno: giro di Postàl

Aldeno. Terra di mezzo tra le due principali città del Trentino, Aldeno conserva una storia di secolari collaborazioni con le comunità lagarine e un territorio caratterizzato da meleti, boschi cedui e un particolare ambiente di forra. Oggi vi proponiamo un breve itinerario ad anello tra i boschi di Aldeno e Cimone, per raggiungere una chiesetta che, come sospesa, domina dall’alto il panorama sulla valle.

Aldeno: Giro di Postàl


durata: 1h45 circa
sviluppo: 4 km
dislivello: 360 m
difficoltà: medio-facile
accortezze: consigliate calzature da trekking

Punto di partenza del “Giro di Postàl” è il parcheggio del teatro comunale, posto in centro al paese. Da lì, superata una gradinata, si raggiunge in poco tempo la chiesa parrocchiale di S. Modesto con il suo imponente campanile (64 m) e si prosegue in salita lungo via della Chiesa che porta al nucleo più vecchio del paese. Nella piazzetta della Torre, che si apre poco più avanti, si trovano l’antico Castello delle Flecche e la Torre Civica, unico elemento ancora presente della chiesa di S. Zeno (XVI-XVII sec.) demolita nel Settecento.

Dalla piazzetta si prosegue a sinistra e poi subito a destra lungo via Borelli fino a raggiungere l’imbocco con la ‘strada vecia’ che collegava Aldeno con Garniga. Si supera quindi il sottopassaggio e si prosegue in salita seguendo le indicazioni SAT (sentiero 630), lasciando definitivamente il paese ed immergendosi nella vegetazione tipica del bosco termofilo.

Raggiunto un bivio si prosegue a sinistra (sentiero 630A) e si continua lungo un sentiero leggermente esposto che taglia a mezza costa la Val degli Inferni. Da qui il passo è accompagnato dal suono del torrente Arione che, scorrendo più in basso, forma in alcuni tratti un interessante ambiente di forra facilmente ammirabile dal percorso. Si supera quindi una galleria scavata nella roccia e si arriva al bivio per la ‘Chiesetta di Postàl’ sulla destra.

In questo punto è possibile osservare ed approfondire il funzionamento di un’antica calchèra, struttura circolare in pietra adibita alla creazione della calce di recente recuperata e fornita di un pannello espositivo.

Si procede poi in salita, zigzagando nell’ombra fresca del bosco, fino ad arrivare alla neoclassica chiesetta della Madonna di Postàl, che prende il nome dall’omonima località già parte del comune di Cimone. Da qui è possibile allungare lo sguardo sui tanti meleti che contraddistinguono il fondovalle nel suo punto d’incontro tra la bassa Valle dell’Adige e l’Alta Vallagarina. Alzando lo sguardo c’è il profilo del gruppo montuoso della Vigolana (o Scanuppia), che da qui domina la valle nella forma triangolare del Becco della Ceriola.

Il percorso continua quindi sulla sinistra della chiesa, immergendosi ancora nel bosco. Al primo segnavia si mantiene la destra e si inizia a scendere progressivamente verso Aldeno. Raggiunto un altro segnavia si abbandona invece il sentiero e si prende la traccia a sinistra. In pochi metri, sbuca sulla mulattiera per Garniga presso la località ‘Roveroni’ (caratterizzata un tempo dalla presenza di antichi alberi di rovere, in memoria dei quali sorge ora una targa e nuovi alberelli piantati dai bambini della scuola elementare).

Si prosegue poi comodamente in discesa superando due capitelli dedicati alla Madonna, il secondo dei quali particolarmente importante, fino a raggiungere località Balbagner, dove sorge l’omonimo Maso.
Da qui si continua a sinistra tra vigneti e orti e si scende fino all’incrocio con la SP25 che sale alle Viote del Bondone. Superata la provinciale si fa infine ritorno in paese e, proseguendo prima a destra e poi a sinistra, si attraversano i vicoli della zona vecchia fino a raggiungere nuovamente il centro ed infine il parcheggio, luogo in cui il percorso termina.

Maso Balbagner
Anna Forti

Laureata in Filosofia a Trento nel 2014. Master triennale in Counseling Filosofico alla SAFICOF di Vicenza. Ha l’abilitazione di Accompagnatore di Media Montagna e dal 2018 esercita l’attività di guida escursionistica in collaborazione con le varie realtà del territorio. Dal 2015 ha inoltre lavorato in ambito sociale.

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