Lavis. I ricordi spesso sono custoditi in vecchie scatole polverose dimenticate nelle soffitte. Poi capita alle volte che questi ci tornino davanti facendoci rivivere momenti passati. È il caso di questo vecchio articolo del quotidiano Alto Adige (il vecchio nome che aveva il giornale Trentino recentemente chiuso) datato 23 maggio 1959. Il protagonista è un cane unico, Lässi.
Per facilitare la lettura vi proponiamo la trascrizione integrale dell’articolo.
Da qualche tempo nei dintorni si parla di un cane che nella piccola frazione di Pressano sta facendo delle grandi cose; le voci sono state talmente insistenti per cui abbiamo deciso di recarci sul luogo per renderci personalmente conto di quanto sta realmente accadendo.
La nostra curiosità di cronista è stata ampliamente soddisfatta, poiché ciò che stiamo per narrare di Lässi un cane bastardo e di scarsa presenza è veramente degno di menzione, anche se ben sappiamo che i cani hanno spesso compiuto atti importanti per cui si sono resi veramente amici dell’uomo.
Per potere vedere Lässi abbiamo dovuto raggiungere il maso Tratta a circa un chilometro da Pressano; il maso è unito al paese da una strada ripida a tratti veramente pericolosa e sassosa. Raggiunto il luogo entrammo nell’ampio cortile circondato di case abitate da contadini, che coltivavano la vite e ci trovammo di fronte a due o tre cani da guardia, uno però non era tenuto a catena e non abbaiava come gli altri due.
Pensavamo istintivamente che si trattasse di Lässi il cane che quotidianamente e per alcuni mesi, con qualsiasi tempo ha accompagnato ed accompagna al giardino d’infanzia Mauro, il figlioletto di Italo e Fausta Giongo che frequenta appunto l’asilo infantile di Pressano, questa nostra supposizione trovò conferma quando Mauro si affacciò alla porta del suo poggiolo e Lässi ci abbandonò scodinzolando e lo raggiunse festosamente.
Lässi è di colore nero, è un bastardo tedesco che però ha mantenuto della sua razza le caratteristiche essenziali, è intelligentissimo, ha solo quattro anni e si è affezionato in modo veramente morboso al piccolo Mauro. Fin da piccolo ci ha detto la signora Giongo, Lässi ha incominciato a seguire Mauro e questa sua simpatia è andata aumentando per cui il cane è giunto al punto di accompagnare giornalmente Mauro alla scuola materna di Pressano. A dire giornalmente siamo però in errore, perché Lässi ha accompagnato ed è andato a riprendere Mauro due volte al giorno.
Il sig. Italo Giongo ci ha detto che non ha nessun timore ad affidare Mauro a Lässi e questa sua fiducia è fondata perché più di una volta il fedele cane si è accaparrata la sua stima fermando Mauro quando un pericolo qualsiasi si profilava sulla ripida strada che porta a Pressano. Lässi accompagna Mauro al mattino, va a riprenderlo alla sera e si oppone tenacemente quando qualche forestiero vuol fermare il suo piccolo amico. Giunto a Pressano, o ritorna affrettatamente verso il maso Tratta o si ferma sul cancello del giardino d’infanzia fino alle sedici del pomeriggio, ora in cui i bambini ritornano a casa.
La simpatia di Lässi è corrisposta da Mauro, che alla sera vuole che il suo fedele amico dorma vicino a lui ed hanno un bel dire i suoi genitori per convincere Mauro a lasciare Lässi all’aperto ove certamente sta meglio. Quando Lässi torna all’aperto, fa guardia a tutti i masi sparsi nella zona per cui tutti gli sono amici e da tutti si reca giornalmente per prendere la sua razione quotidiana di cibo.
Abbiamo lasciato il maso Tratta mentre Mauro accompagnato dal suo fedele Lässi si recava a far provviste a Pressano, il cane gli era a fianco e seguiva passo passo i movimenti del suo giovane protetto. Alla cooperativa di Pressano il buon cane si sdraia sul pavimento e fino a che Mauro non ha ultimato di fare le provviste non si allontana, lo attende, ed assieme ritorna al maso Tratta.
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