Un’analisi degli stereotipi del soldato italiano che contrapponevano il soldato contadino, rozzo e obbediente, al soldato operaio, reazionario e imboscato
Trento. Il ritratto del “soldato tipo” del Regio Eserciito Italiano è difficile da inquadrare, anche se la maggior parte di loro erano i cosiddetti “fanti contadini”, uomini dediti alla cieca ubbidienza, in contrapposizione agli “operai imboscati”. A questi si aggiungevano poi gli ufficiali di complemento che provenivano dalla media borghesia e che tentavano un difficile raccordo fra i soldati semplici e gli ufficiali.
Ce ne parla Alessandro Chebat. Nato a Lodi, classe 1985. Ha studiato presso l’università degli studi di Milano e poi a Trento. Ha preso parte al progetto “La Grande Guerra + 100” e all’organizzazione della mostra La guerra che verrà non è la prima (Mart-Rovereto). Attualmente è educatore presso un CFP in provincia di Trento e segue percorsi laboratoriali sul territorio provinciale.
I video “Pillole di Storia” sono un progetto di narrazione digitale rivolto a tutti, per approfondire, scoprire e studiare la storia della Grande Guerra e delle sue conseguenze. L’iniziativa intende anche sostenere Emergency, che da molti anni svolge una preziosa attività di cura e di attenzione verso i più deboli spesso vittime di guerre, ieri come oggi. Vi invitiamo a sostenere il loro operato negli ospedali italiani nella lotta al Coronavirus.
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