Lavis. Verrebbe proprio da dire “squadra che vince non si cambia, mai” e così è stato! Scaduta la prima convenzione di tre anni fa con il comitato abitanti di zona, il notissimo “Christmaspiazzaloret“, al quale il Comune e la Parrocchia S.Udalrico avevano affidato in toto le sorti, le cure e la custodia della storica chiesetta del 1700, si è dato il via nei giorni scorsi alla rinnovata seconda gestione con tanto di patto e documento ufficializzati.
Sarà ancora lo stesso Comitato, formato da una quindicina di abitanti del borgo degli Spiazzi e presieduto ancora da Giorgio Meneghini, a guidare le sorti dell’intero storico stabile per i prossimi tre anni. Questo rinnovo impegnativo, che ha creato la grande famiglia dell’intero Comitato insieme al resto della zona vicina all’Avisio e al suo ponte, oltre che a tener viva la vita dell’intero rione, sosterrà e curerà le esigenze logistiche interne ed esterne dell’antico manufatto detto della “Madonna Nera di Loreto“. Tutti insieme si dedicheranno ancora, anima e corpo, all’intera manutenzione della chiesetta, il tutto calato giustamente nel regolamento comunale sulla collaborazione diretta tra i cittadini e la pubblica amministrazione.
Tutto registrato con il beneplacito da parte della stessa parrocchia lavisana e naturalmente anche della Curia diocesana di Trento, che sul rinnovo dell’accordo hanno approvato all’unanimità l’intera intesa.
L’impegnatissimo Comitato proseguirà i lavori già avviati da tempo allo stabile, curando altresì la rigenerazione, l’intera manutenzione interna ed esterna, insieme alla gestione dell’intero edificio storico sacro, tanto caro agli abitanti della zona e non solo a quelli.
Lavori vari e interventi di ogni tipo si svolgeranno sotto l’attenta regia dell’architetto Giorgia Gentilini, che ormai da tempo cura tutti i lavori della Parrocchia e quelli della chiesa arcipretale di S.Udalrico.
L’idea del Comitato degli Spiazzi non è certo una novità dato che era stato fondato e presieduto ancora dalla primavera del 1984 dall’indimenticabile suo primo presidente, il compianto Bruno Barbacovi. In quel periodo erano stati avviati i primi urgenti lavori di restauro conservativo all’intera chiesetta, andati avanti per ben due anni.
Per far fronte a tutte le spese generali l’intero Comitato si era dato da fare in tutti i modi, organizzando le prime storiche “Feste ai Spiazzi” estive e anche natalizie, andate avanti per qualche tempo al fine di racimolare appunto la cifra necessaria per quei primi lavori . Ma anche queste organizzazioni di massa hanno poi dovuto fare i conti, in questi ultimi tempi, con la pandemia del Covid-19 e così il tutto è stato rimandato ai tempi migliori. Intanto la chiesetta ha nuovamente i suoi “guardiani e custodi” affezionati, disponibili e sempre pronti a rimboccarsi le maniche.
Sono tante le testimonianze sulla chiesetta tramandateci dai documenti e dalla storia lavisana, sia parrocchiale che comunale. La ricerca più significativa in questo senso è stata senz’altro quella curata lodevolmente dal Circolo dei Cinefotoamatori e dall’Associazione Culturale Lavisana, nel 1985, sotto la regia degli indimenticabili Italo Varner e Aurelio Rasini, in quegli anni alla guida delle due associazioni culturali.
La chiesetta dedicata alla Madonna Nera di Loreto, era stata costruita nel 1770 ed ha sempre rappresentato fino ai giorni nostri, non solo un luogo di devozione alla Madonna e di venerazione alla Santa Casa di Nazaret, ma anche l’immagine semplice di religiosità popolare tanto cara ai lavisani tutti e in modo particolare agli abitanti degli “Spiazzi”.
L’edificio venne costruito su iniziativa del lavisano Giovanni Battista Svaldi che, sulla sua tomba esistente nel pavimento interno della chiesetta fece poi incidere, nel 1705, la scritta ancora oggi leggibile “1705, posuit Iobapta Svaldos Sacelli Fundator se et DD Benefactoribus” (tale tomba pose Giovanni Battista Svaldi, fondatore del piccolo tempio, per sé e per i benefattori tutti).
Le vere motivazioni, con tutti i particolari della sua azione, le possiamo ricavare proprio dal testamento dello Svaldi, redatto il 13 settembre del 1713. Il costruttore della chiesetta voleva “essere sepolto nella chiesa della Beata Vergine di Loreto, vicina al ponte qui in Lavis”, inoltre aveva donato un capitale come donazione perpetua per la celebrazione delle Messe “in ogni giorno festivo e nelle feste d’essa Beata Vergine Maria”.
Arrivano intanto ai nostri giorni con la partenza dei lavori più urgenti in programma da parte del Comune: la ristrutturazione del muro di cinta verso la piazza all’esterno e la sostituzione dei tigli con dei cipressi. Verrà realizzata anche una nuova isola ecologica con nuove panchine per il buon riposo.
Giunti a questo è doveroso ricordare anche la figura indimenticabile e carismatica del “sagrestano – custode” Aldo Marcon scomparso l’8 febbraio scorso. Per Aldo la chiesetta sottocasa è stata per oltre sessant’anni la sua “seconda casa”. L’ha amata, curata, riverita, pulita, sistemata e trattata appunto come una cosa sua. Quante volte l’Aldo avrà suonato la campanella della chiesetta, quante? La stessa campanella che lo ha poi salutato e ringraziato il giorno della sua dipartita. Per tutto questo anche il Comitato lo aveva salutato e ringraziato il giorno del suo funerale: ciao ALDO e grazie ancora da parte di tutti gli abitanti degli Spiazzi e dell’intera piazza Loreto sulle sponde dell’Avisio.
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