Il compito del Duca di Edimburgo non è stato facile, se si pensa che, pur rimanendo due passi indietro alla sovrana, ha svolto un’intensa attività relazionale e sociale. Basti pensare che ha tenuto 5493 discorsi pubblici, ha presenziato personalmente a 22000 impegni ufficiali, ha sostenuto e patronato quasi 800 enti e organizzazioni per lo sviluppo delle risorse umane.
I suoi meriti e impegni sono stati a loro volta ufficialmente riconosciuti: una settantina di onorificenze conferite da altrettanti Paesi del mondo, pluridecorato per meriti militari e presidente emerito del WWF internazionale.
Al di là di questi ragguardevoli traguardi, il suo incarico più prestigioso è stato sicuramente quello di consigliere privato della Regina. Ha saputo sostenerla ed accompagnarla con dedizione nei 73 anni di matrimonio, anche durante le numerose visite negli Stati del Commonwealth.
Si tratta di un’organizzazione intergovernativa, con a capo la regina Elisabetta II, fondata nel 1926, il cui obiettivo è quello di creare un’alleanza volta a promuovere la cooperazione, la democrazia, i diritti umani e il benessere comune. È costituita da 54 Stati membri, 16 dei quali riconoscono Sua Maestà anche come il loro Capo di Stato.
Nel 1956 il principe Filippo fonda The Duke of Edinburgh Award, premio volto a riconoscere i giovani che avessero dimostrato grande senso di responsabilità verso le Comunità di appartenenza. Il Duca di Edimburgo è stato anche un grande sostenitore della causa ambientale e della necessità di un approccio sostenibile alle risorse della terra. Si pensi che già nel 1956, dopo essere rientrato da un viaggio di ricerca in Antartide, divulga dei resoconti, da lui stesso redatti, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla relazione uomo-ambiente.
Fautore, inoltre, di un incontro senza precedenti tra l’ambientalismo e le grandi religioni monoteiste, si distingue come appassionato ambasciatore per le questioni di conservazione, ai più alti livelli governativi e aziendali su scala planetaria, tanto che, per la sua incrollabile dedizione e determinazione verso questa causa, nel 1996 gli viene conferita la nomina di Presidente emerito del WWF per il Regno Unito.
Boris Johnson, Primo ministro britannico, ha onorato ufficialmente la persona di Sua Altezza Reale il principe Filippo, affermando che il Duca è riuscito ad ispirare milioni di persone, contribuendo
guadagnandosi, al contempo, l’affetto di intere generazioni nel Regno Unito, nel Commonwealth e in tutto il mondo.
Consapevoli che i principi fondanti del Commonwealth si intrecciano con gli obiettivi dell’Educazione civica e alla cittadinanza, disciplina trasversale che interessa tutti gli ambiti culturali, abbiamo ritenuto importante proporre alle nostre classi un progetto che approfondisca la storia e le caratteristiche di tale organizzazione, per esplorare con i nostri alunni temi quali la cittadinanza, la costituzione e l’educazione ambientale.
Il progetto interdisciplinare è stato ideato inizialmente presso l’Istituto Comprensivo Trento 5, nel corso dell’a.s. 2018/2019, per poi proseguire ed evolversi, esplorando ambiti disciplinari diversi, presso l’Istituto Comprensivo di Lavis.
Diritti umani, giustizia, istruzione, buon governo, uguaglianza di genere, responsabilizzazione delle nuove generazioni, cambiamenti climatici, ambiente e salute (anche mentale) non solo rappresentano l’essenza del Commonwealth, ma sono anche temi di estrema attualità, che abbiamo affrontato con i nostri alunni in questi ultimi anni, oltre ad averli condivisi direttamente con Buckingham Palace.
Dulcis in fundo, desideriamo proprio ricordare così il “nostro” principe: seduto su una poltrona in una delle torri del Castello di Windsor che, accanto alla sua amata Elisabetta, si compiace e sorride felice, mentre sfoglia i lavori prodotti e realizzati dai bambini trentini (come ci è stato realmente riportato da fonti di palazzo) e portati a termine, in entrambi gli Istituti comprensivi, quello di Trento e quello di Lavis, solamente grazie alla comune sensibilità e passione per la storia, l’arte, la bellezza, la cultura anglosassone di un team di insegnanti, fra loro affiatati.
La vita di un secolo vissuto tutto d’un fiato, tra una fanciullezza di ristrettezze di ogni sorta e i successivi doveri di rappresentanza, intrisi di quel misterioso fascino della regalità, lo stesso che ci ha insegnato che ogni fiaba degna di essere tale non può cominciare se non con “c’erano una volta un re e una regina che vivevano in un castello…”.
Memori, in cuor nostro, del valore pedagogico che le fiabe, permeate di archetipi e simboli arcaici di saggezza, ricoprono come “nutrimento” per la crescita umana nel percorso della vita, non potevamo che riallacciarci, per farne tesoro, all’eloquenza della realtà, la stessa che ci ha ispirati a chiamare direttamente Buckingham Palace, per far “sentire” la voce del bambino che risiede in ognuno di noi.
L’operato del Principe, quindi, continua a crescere come un piccolo seme accudito da altri, che con la stessa cura e sensibilità lo faranno germogliare non solo in tutte le scuole del Commonwealth, ma anche in un pezzo di Trentino a lui indissolubilmente legato da un filo che rimarrà nel tempo.
Anche per la premurosa risposta, accompagnata dal prezioso materiale che Sua Maestà ci ha fatto pervenire, in merito a The Queen Project, ci sembra doveroso condividere, con un omaggio, il nostro affetto e la nostra stima alla Regina: il suo novantacinquesimo compleanno rappresenta un’occasione memorabile per realizzare dei biglietti augurali con tutto l’entusiasmo, le idee e il cuore “in mano” dei bambini delle classi dell’Istituto Comprensivo di Lavis.
GOD BLESS THE QUEEN!
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