Non tutti sanno che la Trentino Volley è nata in Rotaliana. Ora i lavori alla palestra comunale fanno rivivere quella straordinaria epopea, quando i mezzi forse erano pochi, ma bastava la passione per lo sport
Con una recente delibera la Giunta Comunale di Mezzolombardo ha approvato la conclusione dei lavori di manutenzione straordinaria e di ampliamento della palestra comunale in via Cavalleggeri Udine, con un parquet in legno che copre tutto il pavimento permettendo la presenza di due nuovi campi da gioco per la pallavolo, nuovi di zecca.
Nulla di trascendentale penserà la maggioranza dei lettori, che quasi certamente non ricorda che quella palestra dall’inizi degli anni ‘80 alla fine del ’90 fu il palcoscenico di un eccezionale momento e movimento sportivo, che coinvolse non solo Mezzolombardo, ma tutto il Trentino Era proprio in quel parallelepipedo, inaugurato nel lontano marzo 1976 con una partita fra il Cus Trento e il Cus Bologna (partita vinta, per la cronaca, da quest’ultimo per 3 a 0), che si svolgevano le partite casalinghe della squadra maschile di pallavolo rotaliana, che richiamava sulle tribune un pubblico sempre più numeroso.
Eurock Volley
Gli appassionati se la ricordano come Eurock Volley, dal nome dello sponsor che per oltre un decennio affiancò il proprio marchio alla società; oppure con lo sponsor che prese il suo posto, e cioè la compagnia assicurativa Itas, che è tuttora uno dei principali sostenitori della società trentina del presidente Mosna.
La società sportiva di pallavolo era stata fondata da due amici nel 1970 e, come tutte le piccole società di paese, per di più di uno sport minore – come veniva definita all’epoca la pallavolo – praticava questo sport con molte difficoltà di tipo logistico (a Mezzolombardo non c’era una palestra degna di questo nome) e organizzativo a causa dell’assenza di adulti nelle file societarie.
I giocatori nei primi anni di vita della società, dovevano farsi carico delle spese vive, della ricerca di un campo d’allenamento, dei ruoli direttivi societari, di trovare qualche piccolo sponsor: una faticaccia! Le numerose richieste all’amministrazione comunale di una palestra cadevano nel vuoto, ma ciononostante la tenacia dei componenti la squadra-società non si affievoliva, e trovava delle soddisfazioni sportive fuori delle mura cittadine.
Le prime soddisfazioni
I riconoscimenti a questi ingenui e spontanei cirenei che si sforzavano di far conoscere la pallavolo in paese senza molto successo, arrivavano dall’esterno in occasione, ad esempio, del noto torneo estivo di Sella Valsugana che radunava per l’occasione delle vacanze in montagna famosi giocatori nazionali.
Ma le cose erano destinate a cambiare con il rientro a Mezzolombardo, nel 1990, del concittadino Massimo Dalfovo, giocatore della nazionale e della Panini Modena; sarà questo il momento che darà il via ad un crescendo sportivo rossiniano di promozioni di fila che ha dell’incredibile: un record sportivo negli sport di squadra, e tuttora fra i primati a livello nazionale mai eguagliato.
La cavalcata
All’epoca la squadra aveva raggiunto la promozione alla serie C2 regionale, ma colse l’occasione della rinuncia al campionato nazionale di C1 della squadra di Pergine, per subentrare al suo posto. Inizia da qui la cavalcata impressionante che porterà la piccola società di Mezzolombardo sotto i riflettori nazionali della pallavolo dei professionisti.
Il campionato di C1 è vinto con una sola sconfitta su 26 incontri; l’anno successivo in B2, la squadra concede il bis con 24 vittorie su 26 incontri ed entra trionfalmente in B1, terza serie nazionale, prima volta per la pallavolo trentina!
Si gioca sempre nel palestrone comunale, ripetutamente sistemato alla bell’ e meglio, con il pubblico, con molte presenze da fuori paese, che gremisce spesso in piedi tutti i posti disponibili, accalcato da ben prima l’inizio partita ai botteghini.
In serie A
Alla terza stagione di disputa del campionato di B1, nella partita del maggio 1997 la società agguanta un’incredibile promozione in serie A, impresa mai riuscita prima nel settore maschile di questo sport nel Trentino.
Una festa sportiva e mediatica inverosimile che provoca anche qualche malcelata invidia da parte di personaggi del capoluogo. Purtroppo con questa stagione finisce l’onorevole servizio della palestra comunale che non ha le caratteristiche di un impianto omologabile per la seconda serie nazionale e le partite si devono trasferire al palazzetto di Gardolo, fino a quel momento cattedrale nel deserto in quanto ad utilizzo sportivo di alto livello.
La culla della pallavolo trentina
Dopo due anni di serie cadetta con ottimi risultati sia sportivi che di presenze alle partite casalinghe della domenica (un nuovo rito che si ritaglia lo spazio da sempre occupato dal calcio regionale, ancorché di modesto livello nella sua massima espressione), arriva un altro cambio di passo necessario per l’approdo alla massima serie nazionale, con il passaggio di consegne alla società creata da patron Mosna, che tutt’ora raccoglie eccellenti risultati, all’epoca nemmeno ipotizzabili.
Numerosi sono gli aneddoti, le curiosità, i risultati che si potrebbero qui raccontare, e le immagini da gustare, e che gli interessati possono trovare nel volume edito nel 2018 dal Volley Mezzolombardo (per le ultime copie disponibili telefonare a 349-7234146 o scrivere alla mail rotalvol@gmail.com ), nel quale è raccolta con maggiori dettagli tutta la storia di questa società.
Chissà se a distanza di quasi mezzo secolo si potrà assistere nel nuovo e moderno impianto ad una partita di pallavolo di elevato livello, come quella del 1976, che festeggi ancora una volta, per la passione e il merito dovuti per la crescita regionale di questo sport, Mezzolombardo, la cui definizione di Wikipedia – culla della pallavolo trentina- non esitiamo a sottoscrivere. (b.k.)
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