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Lavis, una passeggiata alla scoperta dei luoghi di culto lungo l’antica via Semita Karoli

Lavis. Nell’ambito della manifestazione “Percorsi di Cultura e Sapori” tra gli eventi culturali proposti vi segnaliamo anche una interessante escursione che si terrà sabato 7 agosto al mattino lungo l’antica via denominata “Semita Karoli”.

La Semita Karoli è l’antica via regia percorsa da Carlo Magno in epoca altomedioevale e nominata per la prima volta nel 1053 nel Chronicon benedictoburanum in occasione della traslazione delle reliquie di S. Anastasia da Verona all’abbazia bavarese di Benedikteuern. Collegava Lavis con Salorno attraverso il Passo della Crocola (Sauch)

La toponomastica e le antiche vie


Il termine crocola è un toponimo molto antico, forse di età carolingia, sicuramente medievale. L’etimo è da ricondurre alla voce mediolatina crucula derivata da crucicula (lett. piccola croce) a sua volta diminutivo del termine crux (croce), alla base dell’italiano incrocio, crocicchio.

Il termine “cròcola” testimonia la presenza di un crocevia di strade che proprio in questo punto confluivano a formare, come appare ancora oggi evidente, uno snodo viario. Alla Cròcola il viandante proveniente da nord, poteva decidere di effettuare due deviazioni: a sinistra si scendeva lungo la Valborada e di qui verso Lavis mentre a destra una strada leggermente in salita si dirigeva verso la Malga di Monte Alto e percorreva la via diretta verso Cembra e il castello di Segonzano,

Il termine latino “semita” indicava un sentiero non lastricato e quindi una via meno frequentata e secondaria rispetto alla viabilità principale del fondovalle, la via Claudia Augusta Altinate. Questa era l’asse viario principale lastricato e dotato ad intervalli regolari di apposite stazioni di cambio e di hospitalia (gli alberghi del passato). Il tracciato in epoca romana subiva una regolare manutenzione e doveva risultare leggermente rilevato rispetto al suolo acquitrinoso. La manutenzione venne progressivamente a mancare nel corso dei secoli successivi determinando in tal modo il successo di una via alternativa, verosimilmente già nota al mondo antico. Lo stesso toponimo Giovo deriva dal latino Jugum che significa passo, valico con funzione di raccordo fra un’area e l’altra. Questo toponimo non a caso si riferisce ad un territorio che poteva servire sin dall’antichità a collegare Trento con le zone poste a nord della Chiusa di Salorno.

La presenza del nome in documenti risalenti al XIII secolo e la sua radice latina, unitamente a riscontri abbastanza recenti nel territorio in questione di tipo archeologico (fornaci, zone estrattive di età imperiale) lasciano supporre, con una certa sicurezza, che questo collegamento funzionasse comunque indipendentemente dalle condizioni in cui versava la viabilità sul fondovalle.

La Semita Karoli


Il primo testo che nomina la Semita Karoli è il Chronicon benedictoburanum del 1053. Nel monastero benedettino di Verona di Santa Maria in Organo, un possedimento del patriarcato di Aquileia, si custodivano le reliquie di San Crisogono e Sant’Anastasia. Durante la carestia nella zona bavarese di Benediktbeuern l’abate Gotthelm mandò il monaco Gottschalk a chiedere aiuto al vescovo di Verona. In quell’occasione il monaco di Benediktbeuern scoprì nell’abbazia dei benedettini di Santa Maria in Organo, le menzionate reliquie della santa. Secondo Gottschalk esse erano in uno sgradevole stato e in un posto non degno della Santa.

Nella pia intenzione a procurare per lei un posto migliore e per il suo monastero una nuova potente protettrice, lui prese una parte delle ossa e scappò nel suo alloggiamento fuori del monastero. La notte successiva andò a prendere il resto, ma fu sorpreso da confratello Floriano, il quale subito volle riferire la cosa all’abate. Svergognato e preso dal terrore Gottschalk implorò Floriano di non farlo, perché lui non avrebbe commesso il furto per conto suo ma nel nome di san Benedetto, patrono di Benediktbeuern. Ma solo quando lui offrì una certa somma di soldi, trovò la misericordia del confratello, il quale gli cedette le reliquie.

I miracoli lungo la via


A giustificare che la Santa godeva del trasferimento da Verona a Benediktbeuern, sarebbe stato il fatto che durante il viaggio avvennero, in luoghi diversi, molti miracoli. Il quinto miracolo avvenne proprio a San Lazzaro. Dopo aver pernottato presso il fiume in piena, la mattina i monaci si risvegliarono dall’altra sponda (Lavis), trasportati miracolosamente: “…Gottschalk con i suoi amici rimase nel luogo sopradetto sino a sera, e allora scese sino al fiume Avisio, e rimasero li per quella notte. Quando di mattina si svegliarono, videro che erano dall’altra parte del fiume e pur essendo notevolmente sbigottiti, tuttavia erano pieni di gioia. E questo fu il quinto segno. …. Il fiume Adige era uscito e si era impadronito della strada e i viandanti non potevano che andare per una via molto dura, che è chiamata semita Karoli…”.

Nel 1494, un altro viandante d’eccezione percorrerà la via, il giovane pittore Albrecht Dϋrer nel suo primo viaggio da Norimberga a Venezia. A causa di una documentata alluvione dell’Adige dovette prendere la via della montagna e aggirare l’ostacolo per una strada scoscesa, chiamata “Semita Karoli”, frequentata già in epoca romana e citata da fonti medievali. Durante il percorso il Dϋrer realizzo alcuni famosi acquerelli della valle di Cembra.

Programma


Sabato mattina alle 6.00 ripercorreremo assieme parte di questo antico sentiero visitando i principali luoghi di culto lungo la strada accompagnati dall’architetto Andrea Brugnara e da una guida del territorio.
Questo il programma:
Partenza ore 6.00 dalla chiesa di san Lazzaro all’antico ospizio a san Lazzaro di Meano
Ore 6.20 visita alla chiesetta della Madonna di Loreto a Lavis
Ore 7.00 visita alla chiesa arcipretale di sant’Udalrico a Lavis
Ore 8.00 visita alla chiesa di san Giorgio presso Mosana di Giovo
Ore 8.40 visita alla chiuesa di San Floriano presso Valternigo di Giovo.
Ore 9.00 caffè e brioche in piazza a Valternigo di Giovo.

Per informazioni e prenotazioni:

Ufficio Cultura, istruzione e Spot del Comune di Lavis tel. 0461.248140

Andrea Brugnara

Architetto e appassionato della vita

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