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Torniamo a Tavola sfoglia i diari di Angelo Michele Negrelli

Mezzolombardo. TORNIAMO A TAVOLA! è il ciclo libero e gratuito di conferenze a cura dell’Associazione Castelli del Trentino di Mezzolombardo che, con la cordiale collaborazione dell’ Associazione Rosmini di Trento, si tiene in modalità webinar dal 13 ottobre al 24 novembre tutti i mercoledì dalle 17 alle 18.30. Per tutti gli incontri il link è https://us02web.zoom.us/j/86939877870. Il medesimo è accessibile anche attraverso il sito della Associazione.

Pochi giorni dopo lo svolgimento, nella sezione Attività del medesimo sito è possibile accedere alla registrazione di ciascun intervento. La partecipazione è valida ai fini dell’aggiornamento IPRASE.

I due mercoledì scorsi il medico dottor Carlo Pedrolli e la sociologa dottoressa Marta Villa hanno trattato, lui da medico dietologo e lei da antropologa, della cucina trentina e dei suoi ingredienti, della relazione tra uomo, cibo e territorio, del nostro essere terra di confine.

Il prossimo incontro


Mercoledì prossimo 27 ottobre si cambia tematica. Danilo Gasparini parlerà di “Nutrirsi tra Sette- e Ottocento in Trentino. Dai diari di Angelo Michele Negrelli”.

Esperto di fama internazionale, Danilo Gasparini è professore di Storia dell’Agricoltura e Storia dell’alimentazione all’Università di Padova. È stato Directeur de récherche all’Ecole des hautes études en sciences sociales (EHESS) di Parigi. È docente presso il Master dell’università Ca’ Foscari in «Cultura del cibo e del vino». E’ membro di importanti comitati scientifici. Ha tenuto corsi, seminari, interventi a convegni nazionali e internazionali. E’ stato ospite e consulente fisso a Rai 3 per Geo&geo, in una rubrica dedicata alla storia alimentare e del cibo nel corso della quale ha sistematicamente valorizzato le antiche tradizioni locali. E’ autore di un generoso numero di saggi di storia economica e sociale delle campagne venete, dedicati al mondo contadino, artigianale e protoindustriale e di storia dell’alimentazione e della cucina veneta, fra l’altro del recentissimo Caseus. La civiltà del formaggio nei secoli: storia e storie, e sta per uscire una sua Storia alimentare delle Venezie: dal banchetto rinascimentale… al tendone delle Pro-loco.

Angelo Michele Negrelli (1764-1851) è padre del più famoso Luigi, l’ingegnere che progettò il taglio dell’Istmo di Suez. Lo si può definire un rappresentante della piccola borghesia primierotta, un notabile, con una spiccata attitudine al commercio e all’imprenditoria, senza disdegnare una partecipazione attiva alla vita sociale e politica locale. E’ vissuto a cavallo di due secoli passando dall’Illuminismo alla Restaurazione, vivendo da testimone, ma non solo, eventi epocali quali la caduta dell’antico regime, l’arrivo di Napoleone e la nascita del moderno impero austriaco.

I diari di Angelo Negrelli


A metà Ottocento, Angelo Michele Negrelli scrisse e dettò le proprie memorie. Si tratta di un corposo manoscritto conservato presso la Biblioteca Intercomunale di Primiero, la cui trascrizione è stata curata dalla Biblioteca stessa e dal Museo Storico in Trento in preparazione della pubblicazione. Dallo studio dei suoi resoconti emerge a 360° il suo mondo di montagna, la sua società, le strutture parentali, le tradizioni, i riti, la religiosità, la vita quotidiana… insomma lo scorrere dei giorni e degli anni attentamente raccontati, anche con divertita ironia.

Le sue non sono solo memorie, sono un romanzo, il romanzo di una vita, ma anche un’autobiografia. Le attività commerciali a cui si dedicava? Di tutto e di più: commercio di granaglie e di vino, di legname, di burro, investimenti speculativi a volte azzardati. Di straordinario interesse sono i resoconti dei suoi viaggi: Trento, Bolzano, Innsbruck, la Valstagna, Padova, Bassano, Feltre, Venezia. Quella delle vie di accesso alla vallata dalla pianura è un elemento determinante.

Mediamente, le regioni alpine avevano un’autosufficienza cerealicola (soprattutto mais da metà ’600, ma anche cereali minori quali miglio, sorgo, grano saraceno, e le leguminose) che andava dai quattro ai sei mesi soltanto. Era vitale, dunque, attivare circuiti di rifornimento con il feltrino e con tutta l’alta trevigiana, ma non solo. Per il vino il discorso era diverso: il Trentino aveva già sviluppato una sua viticoltura, che in parte però prendeva le vie del Tirolo e della Germania. I consumi locali, mediamente alti quanto a consumo pro-capite, erano soddisfatti in parte dalla produzione locale, ma soprattutto, per il Primiero, dal trevigiano.

Commerci e alimentazione nel Primiero di inizio Ottocento


Usando quello straordinario documento che sono le memorie di Negrelli, una fonte particolare ed esclusiva, nell’incontro di mercoledì 27 ottobre il prof. Gasparini da una parte presenterà il modello alimentare della montagna (che a parer suo meriterebbe, anche in termini di dieta alpina, tanta attenzione quanta ne ha la dieta mediterranea), dall’altra, descriverà i rapporti tra il Primiero e parte della terraferma veneta in termini di “ragioni di scambio”. Ovvero come e con quali meccanismi di interscambio la montagna faceva fronte (con successo!) al suo strutturale deficit alimentare: in uscita, verso la pianura, andavano il legname, i prodotti delle miniere e i prodotti dell’alpeggio; “in cambio” entravano cereali, vino, vettovaglie varie. Un flusso continuo di generi.

I prossimi incontri


Mercoledì prossimo 3 novembre il ciclo “Torniamo a tavola!” proseguirà con Massimo Montanari, professore di Storia dell’ alimentazione e fondatore del Master “Storia e cultura dell’ alimentazione” presso l’Università di Bologna insieme a Giuseppe Albertoni, professore ordinario di Storia medievale nonché Coordinatore del Dottorato di ricerca “Culture d’Europa” presso l’Università di Trento. Il loro tema: Storia agraria, dell’alimentazione e della gastronomia nelle Alpi e in Trentino.

Pietro Marsilli

Per oltre trent’anni Pietro Marsilli ha insegnato Storia dell'arte al Liceo Artistico. Suo principale settore di studio è la storia del­l'arte in Trentino che continua ad insegnare all'Utetd e sulla quale ha realizzato svariati contributi. Giornalista pubblicista e critico, è membro della Società Trentina di Studi Storici, della Accademia Rovere­tana degli Agiati e della Associazione Castelli del Trentino.

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