Le storie

Covid, il Trentino scivola in zona gialla. Cosa Cambia?

Trento. Da lunedì 20 dicembre anche il Trentino passerà in zona gialla. L’aumento dei casi e la pressione sugli ospedali hanno fatto scattare il passaggio che tutti avrebbero voluto evitare.

Le nuove restrizioni resteranno in vigore per almeno 15 giorni. Ecco le parole del Presidente delle Provincia, Maurizi Fugatti: “La decisione non ci fa piacere, ma è necessaria in questa fase. Per evitare che la situazione peggiori, è fondamentale che si aderisca alla campagna vaccinale, in particolare tra chi deve ancora fare la prima dose e chi sta attendendo di fare la terza dose. Chiedo poi a tutti di fare ancora più attenzione e di rispettare le misure di prevenzione necessarie a evitare una circolazione più estesa del Coronavirus”.

Cosa Cambia?


Rispetto alla zona bianca le nuove restrizioni sono limitate e riguardano di fatto solamente l’uso della mascherina.

La nuova colorazione, che come detto durerà almeno 15 giorni, prevede che le mascherine debbano sempre essere portate con sé e indossate a protezione delle vie respiratorie sia nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private sia in tutti i luoghi all’aperto. Non vi è obbligo di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie quando, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantito in modo continuativo l’isolamento da persone non conviventi.

L’ordinanza n. 84


Oltre a quanto previsto dalle regole della zona gialla, il Presidente della Provincia autonoma di Trento giovedì scorso ha firmato l’ordinanza numero 84 relativa a “Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19”.

Nel provvedimento è stata inserita l’obbligatorietà da venerdì 17 dicembre e fino al 15 gennaio del green pass rafforzato (ovvero quello che si ottiene se si è guariti o vaccinati) per poter effettuare nei locali consumazioni al banco.

Più in dettaglio, si legge nell’Ordinanza che “sul territorio provinciale, nell’ambito dell’attività di ristorazione o di somministrazione di pasti e bevande, svolta da qualsiasi esercizio, compresi gli operatori agrituristici ed enoturistici, anche gli avventori che consumano al banco al chiuso devono essere muniti del cosiddetto ‘Green Pass rafforzato’”. La disposizione non si applica, però, nell’ambito dei servizi di ristorazione o di somministrazione di pasti e bevande all’interno di alberghi, di agriturismi e di altre strutture ricettive riservati esclusivamente ai clienti ivi alloggiati; ai soggetti di età inferiore ai dodici anni e ai soggetti esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della salute.

Redazione

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