Pressano. Il periodo barocco ha visto crescere in Trentino un numero di artisti di rilievo europeo, soprattutto nel campo della pittura. Molto probabilmente i più noti sono i pittori della famiglia Unterpergher di Cavalese che lavorarono nelle corti dei nobili e dei re di mezza Europa. Ma anche dalla valle di Non e dalla valle dell’Adige partirono numerosi pittori che si fecero apprezzare soprattutto nel mondo germanico. Fra questi citiamo le dinastie dei Lorenzoni, dei Lampi e dei della Croce, che intrecciarono le loro vite e le loro vicende.
Anna Margaritha Lorenzoni, una nipote di Chiara, sposò Joanni Petri a Cruce originario di Pressano. Dal loro matrimonio nacque a Pressano nel 1736 Giovanni Nepomuceno della Croce. Anche lo zio materno di Giovanni, Pietro Antonio Lorenzoni, è stato uno stimato pittore che operò principalmente a Vienna e Salisburgo. Gli stessi figli di Giovanni intrapresero l’arte pittorica anche se non raggiunsero la fama del padre.
Nel complesso dalle famiglie Lorenzoni, Lampi e dalla Croce uscirono tredici pittori alcuni dei quali rappresentano punti di riferimento importanti del barocco pittorico europeo.
Il padre del noto pittore di Pressano sposò in terze nozze Anna Margaritha Lorenzoni, figlia di un notaio di Cles. Dal matrimonio nacquero cinque figli: Giovanni Nepomuceno era il secondogenito. Il padre morì nel 1749 quando i figli erano ancora giovani. Qualche anno dopo, nel 1752, morì anche la madre, che lasciò un discreto patrimonio e gli orfani sotto la gestione della sua famiglia, i Lorenzoni.
Forse fu proprio questo a dare avvio alla carriera del giovane Giovanni. Questi infatti venne mandato a Salisburgo, presso lo zio Pietro Antonio Lorenzoni, come apprendista.
Il nuovo maestro morì l’anno dopo lasciando solo Giovanni, il quale portò a compimento nello stesso anno due pregevoli ritratti della famiglia del sindaco in carica. Ciò gli permise di conquistarsi la stima e la simpatia di alcuni personaggi influenti della cittadina.
Nel gennaio del 1958 la vedova del pittore Kröz chiese al Consiglio di Burghausen la possibilità di vendere il privilegio di esercitare l’arte pittorica, ereditato dal defunto marito, al giovane apprendista di Pressano. Il consiglio di Burghausen respinse però tale richiesta a causa dell’enorme indebitamento della vedova e del fatto che questa era finanziariamente a carico della città.
In realtà dietro a questo rifiuto c’era un concorrente pittore, Innozenz Antonio Warathi, membro del consiglio della città, che voleva acquistare per se il privilegio per eliminare un pericoloso concorrente.
Nell’aprile del 1958 venne fatto un secondo tentativo di vendita ma ancora una volta il Consiglio di Burghausen rifiutò di avallare la compravendita. Ma qualcosa stava per accadere. Il consigliere Warathi si ammalò gravemente e non potè più partecipare ai lavori del Consiglio. Senza la sua opposizione il giovane Giovanni Nepomuceno della Croce non aveva più rivali e il 18 novembre 1758 riuscì ad acquistare il privilegio di esercitare l’arte pittorica e la cittadinanza di Burghausen.
Nel registro dei battezzati della chiesa di San Felice a Pressano è riportato l’atto di battesimo di Giovanni Nepomuceno della Croce:
La particolarità è quella annotazione richiamata dall’asterisco # e inserita nel 1757/58. Tale nota specifica che la madre di Giovanni Nepomuceno era nata Lorenzoni. Questo era servito al giovane pittore di Pressano per dimostrare la sua “nascita onorata” e cioè il suo legame di parentela, da parte di madre, con il famoso pittore di Salisburgo Pietro Antonio Lorenzoni.
Da questo matrimonio nacquero 7 figli che, tranne uno, morirono tutti in tenera età. Giovanni Nepomuceno in quegli anni fu un cittadino dalla vita sociale molto attiva. Frequentava i circoli dei nobili e della ricca borghesia cittadina e la sua attività artistica fu particolarmente fiorente.
Nella primavera del 1772 morì la sua prima moglie ma già lo stesso anno convolò nuovamente a nozze. Da questo matrimonio nacquero 13 figli. Gli anni successivi non furono facili e Giovanni Nepomuceno dovette affrontare parecchie controversie che limitarono anche la sua produzione pittorica: la scelta di apprendisti sbagliati e le liti con la famiglia della prima moglie per cause legate all’eredità della suocera.
Nel 1813 Giovanni Nepomuceno della Croce decise di trasferirsi a Lienz accompagnato da un altro figlio, Peter Anton Della Croce, che visse con il padre fino alla sua morte avvenuta il 4 marzo 1819. Nel Linzer Zeitung del 12 marzo 1819 si legge che:
Da segnalare che la qualifica di ritrattista accademico e di pittore di storia indicata nel certificato di morte non era stata conseguita in nessuna accademia, ma guadagnata sul campo e attribuita dai suoi numerosi clienti grazie alla sua abilità e al suo talento.
Si stima che in tutta la sua Carriera Giovanni Nepomuceno della Croce abbia dipinto più di 5.000 ritratti e e oltre 200 pitture storiche.
Dieter George, Johann Nepomuk delle Croce 1736-1819 Cita e Opere, Edizioni Edigrafica, 1993, Comune di Lavis
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