Il “Tratomarzo” negli incontri organizzati dal Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina

Il museo di San Michele all’Adige ha organizzato una serie di serate alla riscoperta di questa antica usanza che fino a qualche anno fa era molto diffusa in tutto l’arco alpino

San Michele All’Adige. “TRATOMARZO. Ironia di primavera”, è un focus sull’usanza di origine precristiana, che lega il risveglio della natura alle manifestazioni dell’eros fra gli uomini, all’insegna di un’ironia a volte pesante e dissacrante, veicolata attraverso la metafora degli accoppiamenti.

Il primo incontro di lunedì 28 febbraio dalle 18 alle 19 sarà un’introduzione sul tema dei coscritti, riti di passaggio e carte di regola. Nel ciclo dell’anno agricolo, la presenza di cortei mascherati non era circoscritta esclusivamente al periodo carnevalesco ma comprendeva un arco di tempo più dilatato. In molti casi la guida e l’organizzazione di questi cortei era affidata alle società giovanili ed ai coscritti.

A parte il carnevale vero e proprio, era soprattutto in occasione dei riti nuziali che i coscritti giocavano un ruolo speciale, soprattutto attraverso il rituale del Tratomarzo. Significativo in proposito è anche il fatto che marzo era il mese destinato tradizionalmente dalle Carte di Regola dei comuni medioevali trentini per effettuare i plebisciti generali, con l’elezione dei nuovi regolani.


Leggi anche – Quei giovani che urlavano dalla loggia dei Ciucioi: la storia del “Trato marzo” a Lavis


Le origini


In Trentino si definisce Tratomarzo, in Tirolo Scheibenschlagen, in Friuli Las cidulas, nei Grigioni Cialandamarz, è un’usanza che ha origini molto antiche e che era molto diffusa in tutto l’arco alpino.

Gli ultimi giorni di febbraio o i primi di marzo, un gruppo di giovani – spesso i coscritti – raggiungevano un’altura sovrastante il paese, accendevano un grande fuoco, e iniziavano a urlare in direzione dei paesani una serie di annunci pubblici di fidanzamenti, veri o presunti, spesso ironici e dissacranti. Ogni accoppiamento veniva concluso con un grande strepito di oggetti rumorosi, fischi, e canti.

In Trentino numerose denunce e proibizioni emanate fin dal Cinquecento dai Sinodi Diocesani, dal Principe Vescovo, ed in seguito da varie autorità civili e religiose, hanno contribuito a sradicare il Tratomarzo quasi definitivamente, ma non ovunque.

Questi tre appuntamenti, curati dal Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina per tre lunedì consecutivi – 28 febbraio, 7 e 14 marzo sempre alle ore 18 – si potranno seguire sulla piattaforma Zoom, cliccando sul link https://us06web.zoom.us/j/84112235347 

La partecipazione a uno o più webinar viene riconosciuta come aggiornamento per i docenti di ogni ordine e grado. Al termine del ciclo di webinar, a chi ne farà richiesta, il Museo rilascerà l’attestato considerando le ore di partecipazione di ciascun richiedente.

Forse ti può interessare anche: