Lavis. Il Consiglio Comunale di Lavis, riunitosi il 3 aprile, ha deliberato, su proposta della Commissione Toponomastica, di dedicare a Paola de Manincor una via nella nuova lottizzazione dell’area “Benvenuto”. Si tratta di una nuova strada, perpendicolare a via Garibaldi, che a fine lavori dovrebbe collegarsi con via Nazionale.
Nella delibera, oltre alla notevole produzione artistica, è stato messo in risalto anche l’aspetto umano e sociale dell’artista lavisana che con il suo lavoro ha portato in giro per il mondo la cultura trentina ma anche un messaggio di pace e collaborazione fra le persone. Particolare è stata anche la sua attenzione verso i più giovani che ha sempre cercato di coinvolgere e stimolare.
Paola de Manincor nasce a San Lazzaro, sulle rive dell’Avisio nel Comune di Trento, il 4 giugno 1931. “Passa” il ponte sul fiume e si stabilisce a Lavis per amore, infatti sposa il poeta e commediografo Italo Varner, fratello del pittore Giuseppe Varner. Casa Varner diventa sempre più una fucina di idee e ritrovo per artisti che spaziano in tutti i campi. Questo permette a Paola di imparare e respirare la cultura e i legami umani che riverserà nelle sue opere.
Per anni Paola, Giuseppe e Italo veleggiano gomito a gomito nutrendosi reciprocamente con la propria arte, E’ la primavera del 1989 quando Paola e Giuseppe iniziano ad affrescare le pareti esterne di casa Varner.
Sono numerosissimi i lavori che Paola realizza a Lavis e nei comuni del Trentino, ma la sua natura la porta anche a guardare lontano, Nel 1993 Paola matura l’idea di fare una pittura nella terra d’emigrazione più lontana dal Trentino, l’Australia. Questo vuole essere un omaggio a Italo e Beppino che, insieme a lei avevano dedicato molto lavoro, sia in poesia che in pittura, al tema della gente emigrata. La Comunità trentina di Sidney la appoggia nel suo progetto di dipingere in Australia storie di emigranti.
L’ultimo viaggio in Australia è dell’aprile 2009 quando realizza “Arte e Radici”, la storia dell’emigrazione trentina raccontata dai nipoti e pronipoti degli emigranti trentini, attraverso la tecnica pittorica murale combinata con il mosaico di vetro veneziano.
Nel 2002 è in Brasile. La porta la poesia di Italo “Merica, Merica”, rivolta ad una persona sconosciuta nata a Toss e deceduta a Caxias do Sul. E Caxias do Sul si trova poco distante da Nova Trento, dove l’Ufficio Emigrazione della Provincia di Trento le propone di realizzare un affresco, assieme ad un gruppo di giovani artisti brasiliani. Paola commenta questa sua esperienza brasiliana:
I suoi lavori in Australia le permettono di entrare in contatto con alcuni artisti cinesi e nel 2001, assieme a tre di questi artisti (Jang, Wen e Wang) della Jaotang University di Xi’an, realizza su una facciata della Cantina La-Vis “Parole di seta”, (pittura murale di 70 metri quadri). Inizia così una collaborazione che porterà Paola per ben tre volte in Cina.
L’avventura cinese inizia nell’autunno 2000. Paola, invitata dall’Assessorato alla cultura della provincia di Shaanxi, lavora assieme ad altri artisti del mondo, che collaborano alla realizzazione della grande opera il cui tema è “Scienza e cultura”. Alla fine del 2002 torna in Cina a Xianyang dove realizza un murale con artisti cinesi dal titolo “L’amicizia sulla via della seta”, nel parco “Gudu” della città.
Nel 2005 è di nuovo in questa città per affrescare una parete dell’Oriental Paris, un grande centro commerciale. Xianyang, con 4 milioni di abitanti, è situata a 60 km sud-est da Xi’an.
Nella sua vita Paola ha sempre cercato di creare le occasioni per la collaborazione con le scuole e i ragazzi, in ogni zona del monda dove ha lavorato:
Nell’estate del 1998 si reca in Bosnia, a Prijedor, dove dipinge: ”L’amicizia è canto e musica”. Il progetto, cui Paola prende parte, è sostenuto da dodici Comuni del Trentino oltre all’Associazione “Trentini nel mondo” e alla Casa per la pace di Trento. Lavora su una parete sforacchiata da numerosi colpi di arma da fuoco. Alla base del grande dipinto ci sono i disegni fatti da un gruppo di ragazzini, lasciati uscire per l’occasione, da un campo profughi poco distante dal luogo del dipinto. Paola si prodiga affinché i ragazzi lascino il loro segno sul muro.
Un legame, quello con la Bosnia, che Paola cercherà di mantenere vivo nel corso degli anni. Nel 2013, inoltre, viene istituito a Prijedor il premio artistico che porta il nome di Paola de Manincor.
Nel maggio 2010, Paola riceve dall’ Associazione “Pro Cultura” di Trento un’importante riconoscenza. La targa riporta: “A Paola de Manincor, pittrice nel Mondo”.
Paola de Manincor muore a Lavis il 13 aprile 2011 lasciando in eredità una notevole produzione artistica che ha portato il Trentino in tutto il mondo e il mondo in Trentino. Ma ha anche lasciato un ricordo nei suoi concittadini di una donna forte e determinata ma allo stesso tempo sensibile e attenta verso gli altri.
Il Gruppo culturale U.C.T. (Uomo Città Territorio) ha insignito Paola de Manincor “personaggio dell’anno 2013” in Loving Memory, con questa motivazione:
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