Lavis. Giovedì 21 e venerdì 22 marzo, in occasione della giornata mondiale dell’acqua, l’Ecomuseo dell’Argentario organizza due momenti dedicati alla presentazione del progetto “Le vie dell’acqua e dell’uomo: società ed economia fra passato e presente”.
Giovedì 21 marzo, alle ore 18.30, presso la Biblioteca Comunale di Lavis, si terrà la presentazione del progetto con il titolo “Le vie dell’acqua e dell’uomo: società ed economia fra passato e presente”. Venerdì 22 marzo ci sarà una passeggiata tra l’Avisio e il centro di Lavis con ritrovo alle ore 15.00 fuori dalla casa di riposo di Lavis, alla quale tutta la cittadinanza è invitata.
Si tratta di un progetto che consiste nello studio e nell’analisi del territorio di Lavis, nel contesto territoriale dell’Ecomuseo dell’Argentario, promosso dallo stesso Ecomuseo grazie al finanziamento della Fondazione Caritro nell’ambito dei progetti “memoria”.
Nel tardo pomeriggio del 21 marzo i curatori del progetto, Anna Brugnara, Andrea Casna e Marco Stenico, presenteranno alla cittadinanza le finalità di questo progetto che si propone di indagare il rapporto tra i residenti e il torrente Avisio. Saranno presenti anche Sara Zucal della Rete delle Riserve Val di Cembra Avisio e Catia Monauni, direttore dell’OU Tutela dell’acqua Settore Qualità Ambientale di APPA, in qualità di partner del progetto. Sarà un momento di dialogo e confronto per riflettere sul rapporto attuale tra gli abitanti e il torrente Avisio partendo dalle fonti storiche e orali.
“Si tratta di un progetto innovativo -racconta Ivan Pintarelli collaboratore di Ecomuseo Argentario- nato dalla volontà di Ecomuseo e dei nostri collaboratori (storici e accompagnatori di territorio) con lo scopo di ragionare su un elemento fondamentale per la nostra vita: l’acqua. E il caso di Lavis è molto interessante. Le rogge, i mulini e il torrente Avisio sono stati fondamentali per lo sviluppo di questo territorio. Una volta il legame con l’acqua era molto forte e l’intero territorio dell’Ecomuseo era costellato di mulini, segherie e macchine per la lavorazione dei minerali: tutte strutture che venivano attivate grazie alla forza motrice dell’acqua. In passato il rapporto con l’acqua era molto forte. Oggi che rapporto c’è tra le persone e i corsi d’acqua? Il progetto si pone proprio l’obiettivo di provare a rispondere a questa domanda attraverso le ricerche storiche di Andrea Casna e Marco Senico e le interviste condotte da Anna Brugnara. Devo ringraziare Lara Casagranda, già direttore di Ecomuseo, per aver creduto lo scorso anno in questa idea. Ringrazio la Fondazione Caritro per il finanziamento e un ringraziamento va ai partner: Associazione Culturale Lavisana, Comune di Lavis (Biblioteca Comunale e Piano Giovani); Comune di Civezzano; Rete delle Riserve della Valle di Cembra; APPA”.
Il progetto, in sintesi, si propone di esplorare l’evoluzione della relazione tra la comunità di Lavis e il fiume Avisio, con uno sguardo sull’intero territorio dell’Ecomuseo dell’Argentario. Attraverso una ricerca storica dettagliata e le testimonianze dei residenti, il progetto intende tracciare il ruolo dell’Avisio nella vita della comunità, passando dalla fonte di energia per gli opifici al confine del Principato vescovile e alla nascita del Biotopo Foci dell’Avisio.
La tematica centrale del progetto è l’importanza dell’acqua in vari aspetti della vita territoriale, abbracciando elementi economici, socio-culturali, politici, religiosi e ambientali. In un contesto in cui il cambiamento climatico solleva la consapevolezza sulla delicatezza della risorsa idrica, il progetto mira a riconnettere la comunità alla sua storia fluviale, sottolineando l’importanza della tutela dei corsi d’acqua.
Il progetto esplora il cambiamento nella percezione del fiume nel corso del tempo, passando da un’importanza economica a un crescente interesse per il valore paesaggistico, ambientale e turistico. Utilizzando interviste, ricerca storica e dati ambientali, il progetto cerca di documentare questa evoluzione e contribuire alla gestione sostenibile dell’Avisio.
Gli obiettivi principali includono il recupero del legame tra la comunità e il fiume, la sensibilizzazione sull’importanza e la fragilità della risorsa acqua, e la promozione della conoscenza storica e ambientale tra gli abitanti e le comunità fluviali vicine. Le attività del progetto puntano anche a fornire dati utili per il monitoraggio futuro della salute del fiume, contribuendo così alla gestione sostenibile della risorsa idrica nel territorio.
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