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Lavis, 5 luglio 1998, si inaugura il Palavis

Lavis. Dopo gli anni gloriosi del Grundig Sport Palace la carenza di una grande struttura per praticare le discipline sportive al chiuso si fece subito sentire a Lavis. Le piccole palestre delle scuole si dimostrarono subito poco adeguate e l’Amministrazione Comunale cominciò a progettare un nuovo spazio. Il 3 gennajo del 1986 venne presentato in Comune il plastico di un nuovo palazzetto dello sport da realizzare nella campagna situata tra via Orti e via Garibaldi.

Il 13 gennaio 1986 il quotidiano Adige, nella cronaca locale riportava:

Si cercano finanziamenti per la realizzazione di un nuovo palazzetto dello sport, che deve far fronte alle necessità delle associazioni sportive e non. Al momento l’unica palestra è quella delle scuole medie, insufficiente già dalla sua edificazione. Allo stato attuale è stato presentato solamente uno studio con plastico, ma se il progetto andrà in porto Lavis potrà essere un punto di riferimento per tutta l’area a nord di Trento.

Si stavano muovendo i primi passi che avrebbero portato alla realizzazione del Palavis. Un percorso lungo e travagliato che magari vi racconteremo in un altro articolo. Oggi vogliamo invece concentrarci sul “debutto in società” del Palavis.

Gli ultimi preparativi


Il palazzetto dello sport di Lavis detto Palavis, fu inaugurato ufficialmente il giorno 5 luglio 1998 con la partita del Campionato Europeo di pallavolo femminile Italia – Russia.

Come spesso accade i giorni precedenti al grande evento furono particolarmente intensi e frenetici per terminare i lavori e tutte le rifiniture.

Siamo al venerdì, esattamente due giorni prima della partita di pallavolo del Campionato Europeo femminile, e ci sono ancora alcuni dettagli da sistemare.
Stavamo sistemando il locale infermeria con la collocazione di vari mobiletti per i medicinali, il lettino, le tende e varie attrezzature, quando nel primo pomeriggio arrivò la delegazione del CONI per un sopralluogo della struttura.
Trovarono che parte delle linee di demarcazione nel campo da gioco erano sbagliate. Bisognava cancellarle e rifarle nel giro di poche ore. Era materialmente impossibile chiamare la ditta appaltatrice per il ripristino dell’errore e così il lavoro fu eseguito dagli operai comunali.
La delegazione del CONI tornò la sera stessa per verificare nuovamente il campo. Per fortuna le nuove righe andavano bene ma gli ispettori, particolarmente attenti, riscontrarono un nuovo problema: le transenne posizionate sul lato degli spogliatoi degli atleti non erano continue e per questo motivo potevano essere pericolose per i giocatori nel campo. Dovevano essere levate, altrimenti non avrebbero dato il consenso per giocare la partita.

Levarle non era semplice, perché i piantoni delle transenne erano cementati nel pavimento e l’unico modo per toglierli era quello di tagliarli. Attrezzati di mola a disco e di protezioni varie per evitare che le scorie incandescenti andassero a rovinare il pavimento di legno del campo gli operai del comune tagliarono i piantoni e limarono i tronconi a liscio del pavimento.
Ormai era notte ma finalmente tutto era a posto!

La partita


E venne finalmente il giorno della partita dove tutto filò liscio e dove anche il maltempo venne in aiuto per non evidenziare un aspetto che tutti avevano trascurato.

Se non fosse stata un giornata particolarmente nuvolosa si sarebbe dovuto ritardare l’inizio della partita in quanto le finestre del palazzetto sono particolarmente basse e i raggi del sole sarebbero arrivati direttamente sul campo dando fastidio agli occhi delle atlete. Solo dopo questa partita le finestre del palazzetto vennero dotate di tende da sole per evitare questo inconveniente.

La partita fu giocata e vinta dalla Russia e per l’occasione le giocatrici della nazionale italiana lasciarono agli operai del comune, che avevano fatto miracoli nei giorni precedenti, il loro autografo mentre le giocatrici della nazionale russa il loro gagliardetto.

Carlo Refatti

Collezionista e appassionato di storia locale, è stato decorato con la croce nera del Tirolo È autore di alcuni libri sulle vicende belliche della prima guerra mondiale.

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