L’idrografia dell’altopiano del Monte Calisio: alcune considerazioni generali

Questo articolo fa parte del progetto “Le vie dell’acqua e dell’uomo: società ed economia fra passato e presente” promosso da Ecomuseo Argentario, con il contributo della Fondazione Caritro. Partner del progetto: Associazione Culturale Lavisana; Comune di Lavis, Comune di Civezzano, Rete delle Riserve Val di Cembra-Avisio e APPA

Trento. Questo articolo propone uno sguardo al sistema idrografico complessivo dell’altopiano del Calisio in vista degli approfondimenti che seguiranno, dedicati in particolare alla storia dello sfruttamento dell’energia idraulica per molteplici applicazioni, ma non solo. Sotto questo profilo il torrente Avisio giocò un ruolo da protagonista nel settore nord-ovest dell’altopiano; suoi degni comprimari furono i torrenti Fersina e Silla nel settore opposto per le zone di Civezzano, Fornace e Pergine, senza però dimenticare i corsi d’acqua cosiddetti ‘minori’ presenti sull’altipiano, tenute naturalmente presenti le differenze dei contesti antropici, dei siti geografici e delle portate d’acqua disponibili.

Giusto per portare un piccolo ma significativo esempio, sul modesto Rio Papa, che scorre da Vigo Meano a San Lazzaro di Lavìs passando per Camparta, nei Catasti ottocenteschi e relative mappe sono rappresentati quattro edifici di mulino situati nel raggio di un chilometro scarso, e quindi non a caso la valle che li ha ospitati per lungo tempo (il primo di essi è documentato poco dopo metà XIII secolo) viene tuttora denominata localmente “Val dei molinari”.

Rispetto agli altri, il torrente Avisio è connotato storicamente da un suo elemento peculiare: fu per secoli, e almeno fino al pieno Ottocento, un’importante arteria di fluitazione del legname dai boschi di Fiemme ai Vodi dell’Avisio e di lì in Adige fino ai maggiori scali e centri commerciali della pianura padano-veneta.

Rinviando agli articoli che seguiranno per gli approfondimenti sulle relazioni dell’uomo con l’Avisio e gli altri corsi d’acqua sul piano della storia economica e non solo, in questo contributo si propongono alcune brevi riflessioni su altri aspetti di tali relazioni, non del tutto banali.

La toponomastica dei corsi d’acqua


Uno di questi consiste nella storia dei nomi che l’uomo ha assegnato nel corso del tempo ai corsi d’acqua. Agli elementi naturali compresi nell’orizzonte delle sue attività, compresi i corsi d’acqua, l’uomo ha dato un nome, dal significato allora immediato e trasparente nel contesto in cui esso fu coniato, oggi in qualche caso ancora oscuro. Per mezzo del nome il corso d’acqua fu identificato, conosciuto e riconosciuto; con quel nome fu in un certo senso fatto proprio dall’uomo e dalle comunità.

Gli studi di toponomastica fanno osservare che i nomi dei corsi d’acqua maggiori sono in generale molto antichi, venendo attribuiti allo strato culturale-linguistico locale preromano. I riscontri in tal senso emergono anche dai nomi dei corsi d’acqua più importanti presenti nel territorio di nostro interesse: il fiume Adige, i torrenti Avisio, Fersina e Silla (Mastrelli Anzilotti 2003, pp. 15-16, 54, 242), che segnano in pratica i confini geografici dell’altipiano del Calisio.

Va annotata la forma al femminile dei nomi dei tre torrenti sopra nominati, compreso l’Avisio. Quest’ultimo è infatti la traduzione italiana del latino medievale Avisium, il quale però altro non è che la versione latinizzata e ridotta al maschile di una forma antica transitata nel ladino fassano “la Veis”, “la Ves” in Fiemme e “la Vis” in Cembra, ricalcato nella forma tedesca “Eves / Nefes” nei documenti delle cancellerie tirolesi: tutte queste forme si basano su una radice prelatina traducibile semplicemente con “l’Acqua” (e il maiuscolo non è un refuso).

Da “Ves / Avis” prese forma il nome del villaggio sorto sul tratto finale del corso d’acqua al suo sbocco nella piana dell’Adige; allo stesso modo, il torrente Silla ha dato il nome al villaggio di Tressilla di Piné poco sotto Baselga: significa semplicemente “il villaggio oltre / al di là della Silla”. L’idronimo “Fersina” (forse una forma di aggettivo con cui si volle descrivere una caratteristica del torrente) viene accostato al nome del grande centro abitato di Pergine sorto nello sbocco in pianura del corso d’acqua proveniente dai monti della Val dei Mòcheni, in stretta analogia con quanto avvenne nella piana dell’Avisio.

I corsi d’acqua minori portano nomi tendenzialmente meno stabili e mutevoli nel tempo, essendo a volte formati su nomi o nomignoli di persona: si possono citare ad esempio a Cortesano il Rio Canòp, a Meano il Rio Papa e il Rio dei Mancini (o del Mancinello), a Civezzano il Rio Farinella e il Rio dei Bandini.

Fucina Pezzi

I confini


Una volta denominati, i corsi d’acqua si prestarono a segnare confini fra comunità e territori. L’Avisio delineò nel suo tratto cembrano il confine fra le pievi medievali di Giovo e di Meano; nel suo tratto finale di pianura costituì il confine medievale fra il comune di Trento e la comunità di Lavìs e Pressano, in seguito fu ‘promosso a confine di stato’ fra il Principato vescovile di Trento e la giurisdizione di Königsberg-Montereale compresa nella Contea del Tirolo. Il torrente Silla segnò parte del confine fra le pievi medievali di Piné a est, comprendente anche Fornace, e di Civezzano a ovest; lungo il Rio Secco correva e corre tuttora il confine orientale fra Meano (ora in comune di Trento) e la comunità poi comune di Albiano.

Risorsa economica


La documentazione medievale disponibile per il territorio in esame evidenzia il passaggio già avvenuto da tempo alla fase di interazione attiva delle comunità con i corsi d’acqua, elementi naturali da cui trarre energia utilizzabile dal punto di vista economico.

Il miglioramento delle conoscenze tecniche e dei materiali (le varie tipologie di legname da impiegare nei vari componenti, delle pietre macina, della ferramenta necessaria) consentì l’allestimento dei costosi impianti di macinazione dei grani e dei frantoi dei minerali sull’Avisio e sulla Silla; la fluitazione del legname dalle valli montane dell’Avisio alla piana dell’Adige rese il torrente una via d’acqua di importanza vitale per l’economia non solo locale. D’altro canto si rese necessario approntare sistemi di controllo dei corsi d’acqua e della loro energia, fondamentale per quanto appena detto e nel contempo altamente distruttiva nei casi di eventi naturali estremi: l’antica denominazione “roste dei mercanti” di alcuni apparati di argine eretti dagli operatori commerciali di legname sul torrente nella piana di Lavìs verso i Vodi rende pienamente conto dei due piani strettamente connessi delle relazioni con il corso d’acqua, da sfruttare e nel contempo da controllare.


Nota editoriale

La scheda Appendice 01 Idronimi propone approfondimenti di carattere storico-geografico e toponomastico, con i riferimenti alle fonti archivistiche e bibliografiche di appoggio.

Progetto “Le vie dell’acqua e dell’uomo: società ed economia fra passato e presente”
Ecomuseo Argentario APS

APPENDICE 01. L’idrografia dell’altipiano del Monte Calisio

L’altipiano del Calisio è delimitato in tre lati su quattro dai tre corsi d’acqua principali descritti in questa scheda: a est il torrente Silla, a sud in parte lo stesso e in parte il torrente Fersina, a ovest la Piana dell’Adige a nord di Trento nel tratto Gardolo-Lamàr-Lavìs, a nord il torrente Avisio.
Si prendono in considerazione questi tre corsi d’acqua maggiori, Silla, Fersina e Avisio in questo ordine, e i loro tributari defluenti dalla dorsale spartiacque sud > nord, Monte Calisio > Monte Barco.

SILLA, torrente
Emissario del Lago della Serraia, altipiano di Piné, denominato anticamente (forma medievale – prima età moderna) “lago del Fos”.
Forme storiche:
anno 1310. terreno posto “super ruçealle Sile et penes ruçealle Sile aput lectum veterem Sile”, presso la via pubblica
Fonte: Bettotti 1989-1990, n. 37.
anno 1340. mulino posto sotto Nogaré “ad Sillam” in località “alle Slache”
Fonte: Bettotti 1989-1990, n. 239.

È tributario del torrente Fersina a valle di Civezzano in località Slacche.
Sono tributari del torrente Silla dall’altipiano del Calisio, versante orientale, da nord a sud:
– Rivo della Val del parol, a sud di Fornace, dal Maso del Raita al Molino Roccabruna.
– Rio Saxtelane, da Torchio; forse da forma distorta di un personale medievale “Castelane”.
Fonte: Bettotti 1989-1990, n. 34, anno 1310, si nomina “Henricus Castellane” da Seregnano di Civezzano.

FERSINA, torrente
Emissario del Lago di Erdemolo, monti di Palù del Fersina, sfocia nel fiume Adige a sud-ovest di Trento.
Forma storica:
anno 1210. “apud Fersinam”
Fonte: Mastrelli Anzilotti 2003, p. 54.
Così in tutte le posteriori, passata inalterata nella forma moderna.

Suoi principali tributari dai versanti sud-est e sud dell’altipiano del Calisio sono:

– Torrente Silla (voce precedente)

– Rio Farinella (anche Rio di Magnago), dal monte di Bosco verso Civezzano; raccoglie a monte le acque della Val dela vècia e della Val dei Corni (Rio negro e Rio di Malgranara); a valle di Civezzano si unisce al Rio di Santa Colomba confluendo nella Fersina. Idronimo formato su Farinella soprannome / nomignolo medievale di persona:
anno 1320. “Farinella” sarto possiede un terreno presso Villamontagna
Fonte: ADT, ACD, capsa 32, n. 137, documento 1320 marzo 2, Trento.
anno 1331. “Bonaventura dictus Farinella” da Villamontagna possiede un terreno in Villamontagna
Fonte: ADT, ACD, pergamene, c. 32, n. 165, documento 1331 marzo 4, Trento.
anno 1339. “Farinella” possedeva un vigneto con un campo arativo posto “ad gollam de Intersassos” [sotto la via che porta da Trento a Civezzano, oggi Strada dei Forti], e sopra la gola della Fersina
Fonte: Statuti di Trento 1858, sezione Designazione dei terreni comunali di Trento, p. 328, § 84.

Al Rio Farinella si unisce sotto Civezzano il Rio di Santa Colomba: l’idronimo trae origine dal toponimo della località poco a sud e a valle del lago omonimo.
anno 1327. Un termine di confine fra i territori delle comunità di Civezzano e di Fornace, allora in pieve di Piné, viene collocato “supra viam que vadit Albianum supra ecclesiam Sancte Culumbe” dalla parte verso Fornace
Fonte: ASC Civezzano, pergamene, n. 15; edizione Gobbi 1984, pp. 179-182
Sul titolo dell’edificio sacro, scomparso ma facilmente localizzabile, sono stati coniati il nome della località a prati e campi sopra S. Agnese, l’idronimo del rivo alimentato dalle numerose sorgenti sotto il lago, il nome della principale delle sorgenti stesse, e infine il nome del bacino lacustre di origine tettonica formatosi a nord dell’attuale località Santa Colomba, nominato per la prima volta in documenti di inizio Cinquecento.
A sua volta il Rio di Santa Colomba raccoglie a valle il Rio della Val dei Baldini/Bandini in zona Barbaniga e Mazzanigo (1580 “Val di Baldini”, fonte: Gobbi 2006, pp. 171, 173; Mappa catastale asburgica 1855-1856 c.c. Civezzano: “Bandini”).

– Rio Saluga, verso la zona cittadina di San Martino
anno 1323. “aquam Saluge”
La chiesa di Santa Maria Maddalena in Trento muove causa contro il Comune di Trento per i danni patiti dai beni immobili pertinenti all’edificio sacro causati dall’esondazione delle acque del rivo Saluga entrate in città nella zona di Porta dell’Aquila, e imputati alla negligenza del Comune nell’approntare le opportune opere di arginatura e difesa sul rivo (Fonte: Welber 1997, p. XIII).

PIANA D’ADIGE, tratto Gardolo – Lamàr – Lavìs

Roggia di Gardolo
Da sorgenti emergenti dal versante nord-ovest del Monte Calisio, sotto Montevaccino.
Forme storiche:
anni 1415-1417. “rugia de Gardulis” con le sue derivazioni utilizzate per il funzionamento di mulini e seghe nella zona della piana fra Gardolo e Lavìs
Fonte: Welber 1997, pp. XIX-XX.
anno 1561. “Vallis dal Rop”, idronimo riferito al tratto superiore della Roggia da Montevaccino fin sotto i Masi Saracini
Fonte: ADT, ACD, Instrumenta capitularia, vol. 22, c. 422r, documento 1561 novembre 8, Trento.
anno 673. “Vallis del Ropp”
Fonte: ADT, ACD, Instrumenta capitularia, vol. 1, fascicolo V, c. 501v, documento 1673 dicembre 29, Trento. L’idronimo “Rop” è indicato nella Mappa catastala asburgica 1855-1856 c.c. Meano; in quella di Montevaccino sono indicati i due idronimi del tratto superiore di sorgente, “Rivo della Cattov” (“Catof”, secc. XVI-XVII) e “Rivo del Marez”, riuniti sotto Montevaccino a formare il “Rivo Ropp/Roppe”.

Rio di Carpine / Carpené / Carpenedi
Da sorgenti del versante ovest del Monte Corno sopra Montevaccino
Forma storica:
anno 1551. “al Carpene”, località a nord di Gardolo
Fonte: ASCTn, Comune di Trento, Sezione antica, ACT1-4288, estimo di Gardolo, c. 111r.
Sul toponimo si è formato l’idronimo del rio nel suo ultimo tratto prima della piana dell’Adige. L’idronimo, in questa forma ufficiale attribuita al corso d’acqua nel suo intero sviluppo da sotto Montevaccino a Gardolo, andrebbe propriamente riferito al suo tratto inferiore da Gardolo di Mezzo sino al piano; nei tratti superiore e mediano il corso d’acqua era (ed è localmente) così denominato:
anno 1424 “Rivus Valis Calide”, ossia Rivo di Valcalda nel tratto da Montevaccino a Gardolo di Sopra / Masi (fonte: ADT, ACD, Instrumenta capitularia, vol. 8bis, n. 29, c. 9v, documento 1424 marzo 11, Trento).
anno 1673 rivo “a Valle Torchio”, ossia Rio di Val Torchio nel tratto mediano da Gardolo di Sopra / Masi a Gardolo di Mezzo (fonte: ADT, ACD, Instrumenta capitularia, vol. 1, fascicolo V, c. 501v, documento 1673 dicembre 29, Trento).

Rio della Val de l’Asen
Da sorgenti sopra Meano
Forma storica:
1492. “el Rì del Asen”, da Meano verso Lamàr
Fonte: BCTn, BCT1-2260, c. 87r.
Così in tutte le posteriori fino all’attuale.

AVISIO, torrente
Emissario del Lago della Fedaia a nord della Marmolada, alimentato dai tributari del gruppo del Sella, Catinaccio, Latemar in destra idrografica / Lagorai in sinistra idrografica, e da tutti gli altri nel tratto di Val di Cembra su entrambi i versanti.
Forme storiche:
secc. XII-XIII. “supra fluvium qui vocatur Avis”
Fonte: Casetti 1981, p. 20.
anno 1142. “Vundenates in Nevis”
Fonte: Ghetta 1974, p. 337, n. 2: si tratta di Fontanazzo in Val di Fassa.
anno 1231. “a Lawiso”
Fonte: Casetti 1981, p. 20, Mastrelli Anzilotti 2003, p. 269.
anno 1240 circa. “infirmi de Ponte Avisii”
Fonte: Casetti 1981, p. 7; si tratta dell’ospizio / lebbrosario dei Santi Lazzaro e Giuliana presso il ponte sul torrente.
anno 1320. “villa Pontis Avisii”
Fonte: Casetti 1981, p. 8.
anno 1471. “fluxus aque Alovisii (sic) vel Eves”
Fonte: ASCTn, Comune di Trento, Sezione antica, ACT1-676, c. 105r; da notare che si trovano accostate e usate nello stesso documento le dizioni latina/italiana e ladina/tedesca dell’idronimo.
secc. XV-XVIII: “Eves / Nefes / Nevis / Nevus”
Fonte: Casetti 1981, p. 20, per le denominazioni del torrente da documentazione prodotta nelle cancellerie tirolesi.

Tributari dell’Avisio dall’altipiano del Calisio, nell’ordine dal versanti ovest-sudovest a nord sono:

Rio Papa
Da diverse sorgenti sui monti sopra Vigo Meano, formanti diversi rivoli riuniti in unico corso sotto Vigo Meano. Dal soprannome settecentesco “Papa” della famiglia Micheli di S. Lazzaro.
Forma storica:
fine XVIII secolo. “il Rido del Papa”
Fonte: APTn, Catasti, n. 1136 Meano, al numero catastale 400 + descritto un terreno arativo con vigne, proprietà Maddalena vedova Campana, posto “sopra la casa del Papa”, vi confina a nord “il Rido del Papa”; Perugini 1908, p. 61 per il nomignolo citato al 1781.
L’idronimo andrebbe propriamente riferito al tratto inferiore del rivo; nella cartografia moderna e attuale viene attribuito per uniformità al suo intero corso da Vigo Meano al piano di S. Lazzaro.
Nel tratto mediano fra Gazzadina e Camparta Media sotto il Dosso di San Martino (già sito del medievale castrum de Meiano scomparso a fine Duecento; Stenico 2004) il rivo era anticamente così denominato:
anno 1339 “rivus Vallesele”, ossia Rivo della valletta (fonte: Statuti di Trento 1858, p. 326, § 76).
anno 1605 “Valzela”, trasformazione del precedente (fonte (BCTn, BCT1-2881/8, c. 132r).
anno 1623 “Rio dei Mancini”, da nomignolo cognome di famiglia, anno 1623: “Mas del Mancinello” sotto Gazzadina (fonte: BCTn, BCT1-1996, carte n. n.; si veda anche in Appendice 2 il documento n. 43).
Sotto il Dosso di San Martino di Gazzadina il Rio Papa raccoglie il Rio di Cortesano / Rio Canop, che nasce da sorgenti poste nella zona mineraria di Pralungo sul versante sud-ovest del Monte Corno.

Rio di Valalta;
Da sorgenti del versante ovest del Monte Gallina.
Forma storica:
anno 1520. “a rido Vallis alte usque ad fontem dictum dela Casara”
Fonte: Carte di regola 1991, vol. I, p. 422, capitolo 2 di un regolamento forestale della comunità di Meano; la sorgente della Casara nominata sopra era ed è posta al piede sud-ovest del Monte della Gallina, alimenta in parte l’acquedotto servente in particolare Vigo Meano; trae il nome dalla presenza in loco documentata sicuramente da inizio XVI secolo di una “casara”, ossia edificio di servizio di una malga o in generale di una zona di pascolo di vacche, capre e pecore, utilizzato per la confezione dei prodotti caseari, segnatamente burro, formaggio, ricotta.
Nel Rio di Valalta confluisce il Rio di Pramalga, da sorgenti in località Gorghe e Pramalga sopra Vigo Meano.

Rio secco / Rì sec
Da sorgenti del biotopo Monte Barco.
Forma storica:
anno 1531. “usque ad Rivum sicum”
La comunità di Albiano affitta per tre anni a Giovanni Battista a Prato una parte di territorio comunale da utilizzare a pascolo; il territorio affittato confina a nord verso il torrente Avisio con la strada fra Albiano e Barco, a ovest va fino al confine con Meano “usque ad Rivum sicum”; l’affitto annuo ammonta a 5 ragnesi ossia 25 lire e un formaggio del peso di sette libbre alla misura di Trento (circa 2 chili e e mezzo) prodotto nella casara posta sul pascolo affittato (fonte: APTn, archivio Famiglia baroni a Prato di Segonzano, n. 1101, c. 344r-v).
anno 1607. “il Rì seco”
Nel corso di un processo celebrato a Trento per dirimere una vertenza confinaria sorta fra la comunità di Meano e quella di Montevaccino e il comune di Trento, Meano produce in giudizio una dichiarazione riguardante i confini del proprio territorio comunale, iniziando “dalla parte verso Albiano dal fondo dell’Avise ascendendo verso matina per la valesella detta il Rì seco”, per passare poi verso sud alle località Palù gros, Monte della Gallina, Dolasi e Monte Corno (fonte: ASCTn, Comune di Trento, Sezione antica, Cause e processi, n. 10501, ex ACT1-4394/1, c. 173r, capitolo 3° per la citazione del Rio secco). La motivazione dell’idronimo è evidente e palesata nella forma stessa del nome.

Rio Sega / della Sega
Fra S. Antonio e Barco di Sopra di Albiano.
Fonte: Casetti 1986, p. 111, per i riferimenti storici.

[Rio di Albiano] Da sorgenti in zona Acquadiva e Paludi.
Fonte: Mappa catastale asburgica 1855-1856 c.c. Albiano: toponimi / idronimi “Roggia dal Sosas”, “Val di Rizzol”, nei tratti inferiori di due rivi che confluiscono in Avisio.

Rivo della Val del Camin
Da sorgenti sul Monte Gorsa versante N-NO.
Fonte: Casetti 1986, pp. 111-112, per i riferimenti storici.

Nota editoriale
I riferimenti alle fonti d’archivio e bibliografiche citate in forma breve in questa scheda sono dati in forma estesa in Appendice 08 archivi e bibliografia.

Progetto “Le vie dell’acqua e dell’uomo: società ed economia fra passato e presente”
Ecomuseo Argentario APS

APPENDICE 08

Fonti archivistiche

ADT, ACD = Trento, Archivio Diocesano Tridentino, Archivio del Capitolo della cattedrale
APC = Civezzano, Archivio parrocchiale
APTn = Trento, Archivio provinciale
ASCC = Civezzano, Archivio storico del Comune
ASCTn = Trento, Archivio storico del Comune
ASTn, APV = Trento, Archivio di Stato, Archivio del Principato vescovile di Trento
ASTn, Notai Tn = Trento, Archivio di Stato. Notai, Giudizio di Trento
BCTn = Trento, Biblioteca comunale

Bibliografia: fonti edite / studi e ricerche

Asche, Bettega, Pistoia 2010 = Roswitha Asche, Gianfranco Bettega, Ugo Pistoia. Un fiume di legno: fluitazione del legname dal Trentino a Venezia, Ivrea (TO), Priuli & Verlucca, 2010.

Ausserer 1995 = Carl Ausserer, Castello e giurisdizione di Pergine: i signori, i capitani, gli amministratori e i signori pignoratizi, con un appendice sulle miniere, traduzione di Giulia Mastrelli Anzilotti dell’edizione originale Wien, 1915/1916, introduzione di Maria Garbari, Pergine Valsugana (TN), Associazione “Amici della Storia”, 1995.

Bettotti 1989-1990 = Marco Bettotti, Dal castello al palazzo. La famiglia Roccabruna di Trento nei secoli XII-XIV (con appendice di 449 documenti pubblicati o regestati), tesi di laurea, Università degli Studi di Trento, Facoltà di Lettere e Filosofia, relatore prof. G. M. Varanini, a.a. 1988-89, vol . II.

Bonazza 2004 = Marcello Bonazza, La misura dei beni. Il Catasto Teresiano trentino-tirolese tra Sette o Ottocento, Comune di Trento, 2004 (Quadri e riquadri, 10).

Biasi 1992 = Luca Biasi, La geologia del Calisio, in Il monte Calisio: ieri, oggi, domani, C.A.I – Sezione S.A.T. di Cognola (Trento), 1992, pp. 29-51.

Carbognin 1973 = Maurizio Carbognin, La formazione del nuovo catasto trentino del XVIII secolo, in “Studi Trentini di Scienze Storiche”, Sezione I, 52 (1973), pp. 70- 113.

Carte di regola 1991 = Carte di regola e statuti delle comunità rurali trentine, a cura di Fabio Giacomoni, 3 voll., Milano, Jaka book, 1991.

Casagrande 2013 = Lara Casagrande, Paesaggi minerari del Trentino, in APSAT 2. Paesaggi d’altura del Trentino. Evoluzione naturale e aspetti culturali, a cura di Diego E. Angelucci [et al.], Mantova, SAP Società archeologica, 2013, pp. 177-308.

Casagrande 2020 = Lara Casagrande. L’altipiano del monte Calisio Argentario. Tracce materiali e archeologia mineraria, in I paesaggi minerari del Trentino. Storia e trasformazioni, a cura di Alessandro de Bertolini, Emanuela Schir, Trento, Fondazione Museo Storico del Trentino, 2020, pp. 196-207.

Casetti 1981 = Albino Casetti, Storia di Lavìs giurisdizione di Königsberg-Montereale, Trento, TEMI, 1981 (Collana di monografie edita dalla Società di Studi Trentini di Scienze Storiche, 35).

Casetti 1986 = Albino Casetti, Storia documentata di Albiano centro della zona del porfido, Cassa Rurale di Albiano (TN), Trento, Publilux, 1986.

Deflorian 1992 = Tarcisio Deflorian, Geografia, in Il monte Calisio: ieri, oggi, domani, C.A.I – Sezione S.A.T. di Cognola (Trento), 1992, pp. 18-27.

I documenti del Capitolo 2000 = I documenti del Capitolo della cattedrale di Trento. Regesti, 1147-1303, a cura di Emanuele Curzel, Trento, Società di Studi Trentini di Scienze Storiche, 2000 (Rerum Tridentinarum Fontes, 6).

DTT = Dizionario toponomastico trentino on line https://www.cultura.trentino.it/portal/server.pt/community/dizionario_toponomastico_trentino
(consultato il 20 dicembre 2023)

Duby 1988 = = Charles Duby, L’economia rurale nell’ Europa medievale. Francia, Inghilterra, Impero (secoli IX-XV), Roma-Bari, Laterza, 1988 (Biblioteca Universale Laterza, 103).

Famiglia a Prato 2012 = Famiglia baroni a Prato di Segonzano. Inventario dell’archivio (1209; 1300-2008), a cura di Elena Bertagnolli, Ornella Bolognese, Cinzia Groff, Francesca Tecilla, Provincia autonoma di Trento, Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici, 2012.
https://www.cultura.trentino.it/archivistorici/inventari/1805574 (consultato il 20 dicembre 2023)

Giordani 2018 = Italo Giordani, Documenti per la storia di Fiemme 2, Castello Molina di Fiemme (TN), Pro Loco Castello – Molina di Fiemme, 2018.

Gobbi 1984 = Domenico Gobbi, Salvaguardia dei diritti confinari medievali in un comune trentino nel secolo XIV, in Corona Alpium. Miscellanea di Studi in onore del prof. C. A. Mastrelli, Firenze, Istituto di Studi per l’Alto Adige, 1984, pp. 169-182.

Gobbi 1987 = Domenico Gobbi, Fornace e i signori di Roccabruna, Cassa Rurale di Fornace e Seregnano, Trento, Artigianelli, 1987.

Gobbi 2006 = Domenico Gobbi, Storia di Civezzano: una comunità – una pieve, [Civezzano (TN)], Parrocchia di Civezzano, Trento, Nuove arti grafiche, 2006.

Gorfer, Gorfer 1988 = Aldo Gorfer, Giuseppe Gorfer, La Regione dell’Adige. Elementi per una storia urbana del Comprensorio “C. 5 Valle dell’Adige”, Trento, edizioni ARCA, 1988.

Guida Ecomuseo Argentario 2017 = Ecomuseo Argentario. Guida agli itinerari nel territorio dell’Ecomuseo, a cura di Lara Casagrande, Ecomuseo Argentario, Civezzano (TN), 2017.

Kellenbenz 1990 = Hermann Kellenbenz, Le miniere di Primiero e le relazioni dei Fugger con Venezia nel Quattrocento, in Atti del Convegno “Il Trentino in età veneziana: Rovereto, 18-20 maggio 1989”, N. monografico di “Atti dellaAccademia roveretana degli Agiati”, Contributi della classe di scienze umane, di lettere ed arti, S. 6, vol. 28, Rovereto (TN), 1990, pp. [365]-385.

Mastrelli Anzilotti 2003 = Giulia Mastrelli Anzilotti, Toponomastica trentina. I nomi delle località abitate, Trento, Provincia autonoma di Trento, 2003.

Memoria mineraria 2018 = Memoria mineraria. Fonti storiche per lo studio dell’antico distretto minerario di Pergine (sec. XVI-XVIII), a cura di Katia Lenzi e Marco Stenico, Comune di Pergine Valsugana (TN), 2018-2023.
http://memoriamineraria.thearchivescloud.com/memoriamineraria-web/ (consultato il 20 dicembre 2023)

Memoria mineraria 2021 = Memoria mineraria. Guida alle fonti archivistiche per la storia del Distretto minerario di Pergine (1502-1850), a cura di Giuliana Campestrin e Marco Stenico, Comune di Pergine Valsugana (TN), 2021.
https://www.cultura.trentino.it/archivistorici/inventari/6475439 (consultato il 20 dicembre 2023)

Occhi 2006 = Katia Occhi, Boschi e mercanti: traffici di legname tra la Contea di Tirolo e la Repubblica di Venezia, Bologna, Il Mulino, 2006.

Perugini 1908 = don Emilio Perugini, Cronaca di Vigo e Cortesano (Comune di Meano nel Trentino), Trento, Monauni, 1908.

Šebesta 1977 = “La via dei Mulini”. Dall’esperienza della mietitura all’arte di macinare, S. Michele all’Adige (TN), Museo provinciale degli Usi e Costumi della Gente trentina, 1977.

Statuti di Trento 1858 = Statuti della città di Trento colla designazione dei beni del Comune nella prima metà del secolo XIV, a cura di Tommaso Gar, Trento, Monauni, 1858.

Stenico M. 2004 = Marco Stenico, Dosso di San Martino: le testimonianze documentarie, in La chiesa di San Martino di Gazzadina: dal restauro all’indagine storico-archeologica, a cura di Erio Valzolgher, Comune di Trento – Circoscrizione di Meano, pp. 23-30.

Stenico M. 2009 = Marco Stenico, Toponimi tedeschi sull’altopiano del Calisio (secoli XIII-XVI): dati e questioni, in “Studi Trentini di Scienze Storiche”, Sezione I, 88 (2009), pp. 269-300.

Stenico M. 2010 = Marco Stenico, Comunità, spazio rurale e sua rappresentazione: estimi e catasto a Bosentino (secoli XV-XVIII), in Nel tempo e fra la gente di Bosentino e Migazzone, a cura di Gustavo Corni e Italo Franceschini, Comune di Bosentino (TN), pp. 117-168.

Stenico M. 2023 = Marco Stenico, Signorie rurali e risorse economiche: forme di prelievo e di gestione, in La signoria nell’Italia rurale del tardo medioevo. 6 Le signorie trentine, a cura di Marco Bettotti e Gian Maria Varanini, con la collaborazione di Franco Cagol e Italo Franceschini, Firenze, University Press, 2023 (Reti Medievali, 44), pp. 221-252.

Stenico R. 1985 = Remo Stenico ofm, Giovo. Comune e pieve, Verla capoluogo, Trento, Edizioni Biblioteca PP. Francescani 1989 (Collana di pubblicazioni della Biblioteca dei Padri Francescani, 15).

Urkunden und Forschungen 1948 = Urkunden und Forschungen zur Geschichte des Trientner Domkapitels im Mittelalter, I: 1147-1500, hrsg. von Leo Santifaller, Wien 1948 (Veröffentlichungen des Instituts für österreichische Geschicht-Forschung, 6).

Das “Verleich buoch” 1959 = Das “Verleich buoch auf paw zu Trient”, hrsg. von Karl Schadelbauer, in Hans Hochenegg, Georg Mutschlechner, Karl Schadelbauer, Das Verleihbuch des Bergrichters von Trient (1489-1507), Innsbruck, Universitätsverlag Wagner, 1959 (Schlern-Schriften, 194), pp. 33-68.

Welber 1997 = Mariano Welber, Norme sindicali trentine. Introduzione, in Mariano Welber, Marco Stenico, Gli Statuti dei Sindici nella tradizione trentina, Trento, Edizioni U.C.T., 1997, pp. V-CXXXIX.

Cartografia

Mappe catastali asburgiche, 1855-1856

Provincia autonoma di Trento, Carta Tecnica Provinciale 2013 1 : 10 000

Carta del Monte Calisio Scala 1 : 15 000, CAI / SAT Sezione di Cognola, Gruppo di Civezzano, 1991

Nato il 10 novembre 1955 a Gazzadina di Meano (frazione di Trento), dove risiede. Nel corso della sua attività professionale di ricerca si è occupato di storia economica e sociale delle comunità rurali trentine e di altre tematiche, su incarichi di enti pubblici (tra questi i Comuni di Mezzolombardo, Pergine Valsugana, Riva del Garda e Trento), fondazioni e musei (“Edmund Mach” di S. Michele all’Adige, “Bruno Kessler” di Trento, Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali, Museo Storico del Trentino). Ha partecipato alla realizzazione di due progetti dedicati alla storia dell’attività mineraria in età medievale e moderna sull’altipiano del monte Calisio e nel Perginese, promossi dal Comune di Pergine Valsugana. Ha collaborato in più occasioni con l’Ecomuseo “Argentario” di Civezzano, e collabora tuttora nell’ambito del Progetto “Le vie dell’acqua e dell’uomo: società ed economia fra passato e presente”. È socio della Società di Studi Trentini di Scienze Storiche in Trento e dell’Accademia degli Agiati in Rovereto.