LAVIS. La ormai tradizionale Festa Votiva arriva quest’anno di domenica, purtroppo con il brutto tempo e come sempre l’8 di settembre. Festa per i lavisani, e non solo per quelli, che ricordano puntualmente questa tappa dell’antico voto ormai da ben 322 anni. Ma non solo: quest’anno c’è anche un’altra ricorrenza. L’8 settembre di 65 anni fa, al termine della processione in piazza Grazioli davanti al monumento omonimo, veniva salutato e ringraziato l’arciprete-decano don Celestino Brigà che lasciava la borgata dopo ben 34 anni di intensa ed impegnata guida spirituale
Questo primo voto rivolto alla Madonna era nato in considerazione dei frequenti danni arrecati puntualmente e periodicamente dal torrente Avisio e dagli insetti, pericolosi in quei tempi, che infestavano e distruggevano tutte le campagne lavisane.
La proposta del Voto fu esaminata e quindi approvata durante l’apposita riunione storica della “Vicinia” esattamente il 17 aprile del 1702, dopo la stesura di un apposito documento, il cui originale è ancora depositato presso l’Archivio Diocesano e le due copie, rispettivamente nell’archivio parrocchiale e in quello del Comune di Lavis.
La delibera dei Vicini fu fatta in quello che era un lunedì di Pasqua. Nel rogito dell’assemblea, fatto regolarmente dal notaio che era presente, si legge testualmente:
«Corendo l’anno dopo il Gloriosissimo parto dell’Immacolata sempre Vergine Maria mille settecento, e due, indizione romana decima, in giorno di luni, fu li dieci sette del mese aprile…».
Nel proseguo del documento si può leggere anche che:
Il Voto venne poi rinnovato ad oltranza ogni anno per le calamità ricorrenti e incombenti, in campagna ma anche nella vita di ogni giorno. Pestilenze, fame, inondazioni, brentane, gravi malattie nei raccolti della campagna, comprese le varie piene del torrente Avisio, la facevano da padrone in quegli anni martoriati e pieni di stenti.
Si arrivò anche alle due guerre mondiali che misero in ginocchio il paese e tutta la popolazione, segnando con una scia di dolore anche la scomparsa di moltissimi lavisani al fronte e nei campi di battaglia. Anche in questo frangente la ricorrenza del rinnovo del Voto a Maria venne rispettata e puntualmente organizzata e partecipata dall’intera popolazione, con devozione e tantissima fede.
La statua della Madonna però rimase sempre esposta in chiesa davanti all’altar maggiore e vi rimase fino appunto al maggio del 1945 in attesa della grande festa del ringraziamento.
Quella processione è rimasta negli annali storici parrocchiali, organizzata in tutti i suoi particolari religiosi e anche logistici, proprio dall’allora arciprete-decano don Celestino Brigà insieme all’intero suo staff di cappellani e di laici al seguito.
Si era pensato persino ai ricambi durante il tragitto, i portatori tutti in divisa bianco celeste erano oltre la trentina, attorniati dai portatori di torce e di stendardi mariani. Il percorso di quella famosa e storica processione aveva toccato l’intero paese, le campagne sotto lo stradone della Nazionale del Brennero, lungo le coste dell’Avisio, con fermata sotto il ponte dei Vodi.
Quindi ripresa verso il ponte di San Giovanni Bosco, passaggio e giro completo in quel di San Lazzaro per poi far ritorno in chiesa arcipretale. Naturalmente non mancava il Coro Parrocchiale, la Banda Sociale, i gruppi dei fanciulli e fanciulle biancovestiti, i numerosi gonfaloni grandi e piccoli,compresi quelli delle varie associazioni di allora. Un vera moltitudine di popolo, piena di fede e tantissima devozione a Maria (come testimoniano i diari-documenti redatti da don Brigà) , tantissime le famiglie unite, insieme ai loro figli, nipoti e parenti.
Veniva utilizzato anticamente nei periodi infestati dagli insetti, come aveva anche confermato lo storico lavisano Albino Casetti nel corso di un suo sopralluogo, appunto per scacciare i fastidiosi e pericolosi animaletti volanti durante le celebrazioni eucaristiche e le Messe in chiesa, ma anche per propiziarne la mancata distruzione nei campi.
Il “Flabello” recava su di un lato la figura di Sant’Udalrico e dall’altro anche la Nascita di Maria, tutti e due protettori della comunità lavisana.
Nel 1916 il Municipio di Lavis decise all’unanimità di rinnovare il Voto alla Madonna e di solennizzare pro futuro la Festa della Natività di Maria appunto per l’8 settembre di ogni anno. E dal 1995, sempre da parte del Consiglio Comunale, arrivò la delibera ufficiale che tutti gli effetti civili della Festa del Santo Patrono sono connessi ed integrati appunto alla Festa Votiva del’8 settembre di ogni anno…
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