Racconti di vita e acqua: Il torrente Avisio attraverso le generazioni

Questo articolo fa parte del progetto “Le vie dell’acqua e dell’uomo: società ed economia fra passato e presente” promosso da Ecomuseo Argentario, con il contributo della Fondazione Caritro. Partner del progetto: Associazione Culturale Lavisana, Comune di Lavis, Comune di Civezzano, Rete delle Riserve Val di Cembra-Avisio e A.P.P.A..

Foto Anna Brugnara

Lavis. All’interno del progetto “Le vie dell’acqua e dell’uomo: società ed economia fra passato e presente”, abbiamo elaborato una traccia per raccogliere ricordi, informazioni e impressioni, e chiesto quale sia il rapporto esistente con il torrente Avisio. Ho intervistato 20 persone che vivono a Lavis. Il lavoro è quindi una piccola parte di un’indagine che prosegue ora attraverso un questionario online disponibile a questo link.

Le risposte costituiscono ora una raccolta di racconti, testimonianze e descrizioni che uniscono il passato al presente attraverso le vite di molte generazioni, dai più anziani ai più giovani. Le interviste coprono, a livello generale, un arco generazionale che va dai 19 ai 90 anni.

L’intento è quello di trasmettere una molteplicità di visioni e sguardi con cui si vive il torrente Avisio, offrendo uno spaccato parziale che non può certo esaurirsi in questo lavoro. Le civiltà dell’acqua, che hanno accompagnato l’uomo dalla notte dei tempi e continuano a farlo anche nel III millennio, mostrano un legame ben radicato con i corsi d’acqua, spesso inesplorato.
Di queste venti persone ne sono state selezionate sette per la creazione di questo video:

Qual è il suo rapporto con il torrente Avisio oggi?


Alla domanda «Qual è il suo rapporto con il torrente Avisio oggi?» sono emerse una ricca varietà di elementi che permettono di ricostruire il rapporto con il torrente.

Mi sono stati raccontati tanti modi di rapportarsi con il torrente: leggeri, divertenti, complessi, intimi, rigenerativi, anche di tipo mistico. Talvolta la frequentazione sulle rive del torrente Avisio si prolunga in direzioni opposte: chi verso la foce del fiume Adige e chi lo risale oltre il territorio comunale, oltre la serra di San Giorgio (località da tutti conosciuta come “Zambel”) e risalendo il corso d’acqua nella sua forra (come il fratello di Martina fino alle sorgenti sulla Marmolada). Molti sono gli aneddoti legati al divertimento e alla spensieratezza con lunghe passeggiate, bagni (di cui racconterò in un altro spazio) giochi e picnic con amici e familiari.

Altri mantengono un rapporto vivo fin dall’infanzia (30 – 50 anni) passioni speciali quali la pesca, birdwatching, l’escursionismo, l’esplorazione ed altro. C’è anche chi per lavoro lo supervisiona con ausili tecnologici per regolamentare il deflusso nell’impianto irriguo del consorzio locale che fornisce acqua a oltre 200 ettari di coltivazioni. Altri ancora che, semplicemente vivendo nelle abitazioni affacciate sul torrente, lo ascoltano e lo vedono in ogni momento della giornata e non cambierebbero luogo dove abitare e lavorare per nessun motivo al mondo, cogliendo il mutare delle luci, dei colori, dei profumi e dei suoni in tutti i periodi dell’anno e al bisogno pronti a segnalare occasionali problematiche.

La bellezza dei luoghi è garantita dalla presenza dall’acqua e dalla vegetazione, giovani pioppi e salici periodicamente vengono tagliati e anche questo genera discussioni e prese di posizione tra chi afferma che le piante lo rendono molto più ricco e accogliente e altri che lo vedono più volentieri spogliato per meglio vedere le sue acque scintillare alla luce del sole. Altri che hanno studiato in campo ambientale, oltre al valore estetico mi hanno parlato anche della complessità che riguarda la gestione dei corsi d’acqua in generale. Il tratto di torrente che fiancheggia gli abitati di Lavis e di S.Lazzaro che sia antropizzato è un dato di fatto; si distingue anche morfologicamente diverso nettamente dal tratto più selvaggio della forra e dal tratto tutelato nell’area del “biotopo Foci dell’Avisio”.

Distinguere il rapporto con il torrente al presente da quello del passato risulta difficile se consideriamo che l’arco di tempo interessato dalle interviste è di 80 anni circa, le persone più anziane ora lo possono vedere solo dalla finestra e attendere che qualcuno li accompagni durante qualche bella giornata tiepida. I giovani in questa estate bizzarra attendono il giusto momento per un bagno rigenerante.

Foto Anna Brugnara

Ecco alcuni estratti dalle interviste


Devo dire che essendo io pescatore ci vado anche per (deformazione professionale aggiunge ridendo) controllare la qualità dell’acqua, i muschi … da pescatore conosco tutte le dinamiche del torrente quando i pesci risalgono la corrente per deporre le uova …. (Giuseppe Casetti)

Con entusiasmo la signora esclama: bellissimo bellissimo … io lo vedo dalla finestra sempre, guardo l’acqua scorrere, le paperelle che si muovono sull’acqua (germani reali). Ogni tanto scendo giù proprio per guardare l’Avisio!!! (Raffaella Osele)

Io mi prendo cura delle piante, fino a non molto tempo fa, prima degli ultimi lavori sulla stradina della passeggiata che collega piazza Loreto con l’alveo dell’Avisio qui sotto avevo uno spazio pieno di piante da fiore e frutto, che curavo eliminando le piante danneggiate … ora ho ricominciato a farlo… (Tullio Brugnara)

Il mio rapporto con il torrente è principalmente emotivo e sentimentale; la nostra casa che nel 2020 era un rudere è stata ristrutturata aprendo i suoi spazi al torrente, ai suoi colori e suoni, ai suoi mutamenti nel corso della giornata e delle stagioni. Un altro livello del mio rapporto con il torrente è quello professionale, (Silvia Ferrin)

Ho anche la fortuna di avere un pezzo di giardino affacciato sul torrente … non cambierei mai con altre soluzioni nemmeno se vincessi molti soldi … nel caso ristrutturerei questa casa! Sono davvero affezionato. Con gli amici l’estate lo viviamo in vari modi; dopo una braciolata in compagnia si decide di andare a fare una passeggiata o un tuffo nell’acqua (Massimiliano Tomasi)

Tempo fa non trovavo nulla da disegnare sono andata nell’Avisio con la mia valigetta per disegnare alla ricerca di ispirazioni…. Mi sono messa la a disegnare il paesaggio che avevo davanti il ponte della tn-male, gli alberi attorno …. l’acqua, li si vedeva molto bene perché li si espande di più … è luogo per ispirazioni di vario genere … (Alessia Botelli)

In questo periodo della mia vita ho un buon rapporto, quando è estate vado anche a fare il bagno con mio papà che lui lo conosce molto bene (ride)… e qualche volta con gli amici … Lo frequento soprattutto l’estate …con il caldo che fa negli ultimi anni !!! (Gabriele Casetti)

Prevalentemente di svago ho la passione del birdwatching, dall’area protetta Foci dell’Avisio fino al Pont di Fer… lo frequento regolarmente (Lucio Uber)

In qualità di capo scout mi occupo di andare lì per stare all’aria aperta e far sfogare i bambini lo facciamo spesso, al prato o sul greto. Un’attività è stata quella di andare con i bambini per le vie del paese a cercare le targhe/lapidi in pietra che si trovano con date e abbiamo trovato quella dell’alluvione 1702 e il livello dell’acqua segnato è molto eloquente!!! (Giacomo Rizzoli)

Ci sono stato molto poco recentemente, ci passo più tempo l’estate a passeggiare … recentemente qualche passeggiata sì, ma tirava un vento freddo… mi fa venire il mal di testa. (Davide Sgrò)

Il mio, con l’Avisio è un rapporto mistico, e non spreco questo termine ci tengo a dirlo … Di base quando posso fare 2 passi cammino dal ponte di Ferro fino alle foci. Dal punto di vista degli interessi nell’ultimo anno e mezzo con nuove amicizie abbiamo iniziato l’esplorazione dell’Avisio zona Faver nei vecchi borghi e anche nel letto dell’Avisio per cercare “archeologia recente” sulle tracce dell’ecologia agraria … è un luogo sorprendente… (Damiano Moser)

Prima di tutto per me l’Avisio è “casa” ci abito sopra affacciata dalla sponda trentina … l’estate il suo rumore è nella casa. (è successo che degli ospiti lo trovassero troppo forte da non riuscire a dormire…) oggi è famiglia, anche i miei figli avuti in tempo di covid, abbiamo sempre potuto frequentare le rive perché molto vicino. (Silvia Corradini)

Ora lo frequento per trovare libertà e pace, mi piace osservare il fiume, sto delle ore a leggere sulle rive… Di solito un grosso sasso lungo la riva, oppure sotto il ponte di ferro o vicino alla casa di riposo. Quando ho più tempo vado nella zona del biotopo che li c’è una zona che mi piace con l’ombra degli alberi e spiaggia sabbiosa con molta natura… (Martina Tomasi)

Oggi ho un rapporto di amore come da bambino… lo frequento da decine di anni non mi sto stancando di vivere questo rapporto e ho questo interesse di essere attivo nel proporre attività per diffondere a gruppi di cittadini un rapporto positivo con la natura che lo circonda (Enzo Marcon)

Rapporto anche lavorativo sono “l’acquaiolo” in realtà siccome sono solo, su Trento nord 55 e Lavis 165 totale 222 ettari, irrigati 40 ettari a meleto circa, il resto vigneto faccio anche altro, riparazioni, verifiche ecc. Il lavoro grosso è all’inizio e alla fine della stagione perché si tratta di controllare gli 800 circa, scarichi delle tubature che vengono svuotati l’inverno per evitare che gelino e fare il controllo dell’impianto per la parte automatica. (Roberto Valer)

Sono andata anche domenica scorsa con i nipoti a fare una passeggiata volevo vedere la nuova apertura su piazza Loreto, visto che l’ultima volta con i bambini piccoli ero salita dalla scaletta dei pescatori sull’argine… un po’ pericolosa… speravo di trovare aperta anche la via per andare al Zambel! (Pierina Valentini)

Negli ultimi anni mi hanno portato qualche volta con la macchina e con la carrozzina un paio di volte sulla riva dell’Avisio, ora … vivo alla casa di riposo (Eligio Filippi)

Ora lo vedo dalla finestra della mia stanza della casa di riposo di Lavis (Tullio Zambotti)

Foto Anna Brugnara

Per molti anni mi sono occupata di educazione ambientale, in particolare rivolta ai bambini attraverso il progetto A.p.p.a., utilizzando attività sul campo in gran parte del territorio provinciale. In qualità di accompagnatrice di territorio, mi dedico alla salvaguardia dell'ambiente, guidando gruppi di adulti e bambini nelle esplorazioni del nostro patrimonio naturale. Ho realizzato interviste per i progetti "Pastori nelle Alpi: storia e testimonianze nelle valli del Trentino" e "Ritratti di una passione: i soci della cantina si raccontano", incontrando coltivatori nella valle di Cembra e nel territorio di Lavis. Attualmente collaboro con l’associazione Ecomuseo Argentario, partecipando a visite guidate al giardino dei Ciucioi e organizzando attività didattiche con laboratori nelle scuole, oltre a laboratori ludico-creativi.

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