LAVIS. Sarà presentato sabato 30 novembre alle 18, all’auditorium comunale, il libro Fuoco e acqua, la storia dei pompieri di Lavis, edito dal Comune di Lavis, in collaborazione con il corpo dei Vigili del fuoco volontari di Lavis e l’Associazione Culturale Lavisana, e scritto dal giornalista Daniele Erler. È la storia di uno dei più antichi corpi anti-incendio del Trentino organizzato in forma moderna, nato a dicembre del 1867, 157 anni fa.
Il libro, frutto di un lavoro durato otto anni, fa rivivere questa storia e insieme traccia l’evoluzione del paese di Lavis: da una realtà di frontiera, a sud dell’impero austro-ungarico, fino alla crescita degli ultimi anni. Si parte idealmente dai grandi incendi di metà Ottocento, quando il fuoco metteva in pericolo i fienili. E si arriva fino ai giorni nostri, ai pericoli della zona industriale, ai disastri di Vaia e alla diffusione improvvisa di un virus che ha causato la peggiore pandemia dai tempi del Dopoguerra.
Il fuoco e l’acqua sono gli elementi che danno il titolo al libro e che sono rappresentati anche nell’iconografia storica dei pompieri di Lavis, per esempio nella bandiera ufficiale inaugurata nel 1999.
«Considerando la caratteristica naturale e socio-economica della nostra terra», spiega il sindaco Andrea Brugnara, «il fuoco e l’acqua hanno un ruolo importante, nel bene e nel male, nella vita quotidiana di tutti noi. Proprio in questo contesto, la difesa contro lo scatenarsi di fenomeni naturali o l’opera riparatrice degli errori umani assume importanza vitale. Per questo i vigili del fuoco sono insostituibili».
«Per un vigile del fuoco non esistono orari, non esistono ricorrenze come Natale, Pasqua, compleanni o altre feste più o meno importanti», spiega il comandante dei Vigili del fuoco volontari di Lavis, Omar Giovannini. «Quando la chiamata arriva, tutti lasciano quello che stavano facendo per prestare il proprio servizio. Siamo sempre presenti, ovunque ci sia bisogno. Quando ci chiedono perché lo facciamo, noi rispondiamo che semplicemente non c’è gratificazione migliore del vedere il sorriso di un bambino, che con stupore sgrana gli occhi quando ci vede passare con l’autopompa al rientro in caserma. Oppure nello stringere la mano per dare coraggio a una persona che è rimasta vittima in un incidente stradale, mentre i colleghi operano con le pinze idrauliche. Sono solo degli esempi su quello che ci aiuta a superare le difficoltà fisiche ed emotive che ci troviamo ad affrontare quotidianamente».
Nell’intero 2023, l’attività svolta dai vigili del fuoco di Lavis ha portato a 660 verbali di servizio per un totale di 10.872,1 ore-uomo. Il corpo è composto da 45 volontari in servizio, nove allievi, quattro vigili di complemento, due onorari e sei membri sostenitori. Esistono nuclei specializzati in campo Nbcr (nucleare, biologico, chimico e radiologico), nel soccorso fluviale, per il soccorso con il defibrillatore (Blsd) e nell’utilizzo di specifici apparecchi di protezione per le vie respiratorie (Apvr).
«Lavis ha un grande patrimonio di racconti e una lunga tradizione popolare, costruita dalle persone che hanno vissuto qui nel passato e che ora non ci sono più», dice l’assessora alla cultura, Caterina Pasolli. «Questo libro è anche un modo per onorare il loro ricordo e ringraziarli per tutto quello che hanno fatto. È poi un ringraziamento per i vigili e le vigilesse del fuoco di oggi, che portano avanti una tradizione che ha ormai superato i 150 anni. Ma vanno ricordate anche le famiglie dei pompieri, che troppe volte vengono dimenticate. Ogni vigile del fuoco in prima linea, mentre affronta le fiamme, ha qualcuno a casa che lo sta aspettando: un padre o una madre, un figlio o una figlia, un marito o una moglie».
Nelle 285 pagine del libro, che sarà distribuito sabato al termine della presentazione, si ricostruisce la storia dei Vigili del fuoco a partire dal 6 dicembre del 1867, quando il Consiglio comunale deliberò per la fondazione di una “Compagnia di zappatori-pompieri”: un servizio anti-incendio organizzato, simile a quello che già esisteva nella vicina Trento.
Si ricostruiscono quindi alcune delle più importanti vicende della storia e della cronaca che hanno riguardato Lavis e i suoi vigili del fuoco. Come, giusto per fare qualche esempio: le alluvioni del 1882, 1926 e 1966, l’incendio ai Molini nel 1887 o la catastrofe del 1888, quando cinque persone morirono schiacciate mentre cercavano di fuggire dalla chiesa di Lavis. Ci sono i grandi riflessi della storia internazionale: le accuse di irredentismo rivolte ai pompieri, perché la loro divisa ricordava un po’ troppo quella dell’esercito italiano, la prima guerra mondiale, la nazionalizzazione richiesta dal fascismo e la difficile ripartenza dopo la seconda guerra mondiale.
C’è la storia dell’incendiario, un piromane che sul finire degli anni Cinquanta prendeva di mira le case a San Lazzaro. Il ricordo del comandante Silvio Odorizzi, morto nel marzo 1966, a soli 43 anni; o quello dell’ex vicecomandante Paolo Gislimberti, ucciso nel 2000 al Gran premio di Monza, da una ruota che si era staccata da una monoposto, dopo un incidente.
C’è la storia della vecchia caserma sotto al macello comunale e quella nuova inaugurata nel 1989. La nevicata del 1985. La tragedia di Stava. La nascita del gruppo allievi nel 1989. La difficile convivenza con l’asilo nido, che per vent’anni rimarrà aperto proprio dentro alla caserma. Il diario scritto dal pompiere Corrado Paoli, durante un’operazione di pace nei Balcani. I grandi incendi industriali (come quello spaventoso alla Ricicla nel 2006, che poteva portare all’evacuazione dell’intera Lavis). L’incendio al Centro sposi nel 2005 e quello all’hotel Corona nel 2007. Il disastro di Vaia, l’adunata degli Alpini e il Covid.
Il libro, finanziato interamente dal Comune di Lavis, sarà distribuito dopo la presentazione di sabato all’Auditorium, a offerta libera. Tutto quello che sarà raccolto sarà devoluto agli stessi vigili del fuoco. La presentazione, sabato 30 novembre alle 18 all’auditorium, si tiene alla vigilia della fiera dei Ciucioi, che si terrà a Lavis il giorno successivo.
Una tradizione che arriva da molto lontano e che a Lavis è stata ripresa dall'Associazione…
Uno stop inaspettato che nega alla squadra trentina il ritorno alle Final Eight di Coppa…
Questo articolo fa parte del progetto “Le vie dell’acqua e dell’uomo: società ed economia fra…
Niente da fare per i gialloneri sul campo del Cassano Magnago, ora capolista della Serie…
Nell'incontro in sala Spaur si parlerà di come si fa ricerca storica sulla Prima guerra…
Una sconfitta "da mangiarsi le mani” per i gialloneri che faranno visita sabato alla terza…