LAVIS. Riuscirete ad aiutare Tommaso Bortolotti, l’ideatore dei Ciucioi, a costruire il suo giardino? Sarete voi ad essere scelti come suoi aiutanti, battendo la concorrenza degli altri giocatori? È questa la trama che sta alla base di un gioco da tavolo, ambientato nella Lavis di metà Ottocento, presentato domenica 15 dicembre in una biblioteca piena di persone. L’evento è stato l’ideale conclusione del festival “Immagini per crescere”, dopo più di cento appuntamenti che hanno animato il paese di Lavis e quelli limitrofi negli ultimi mesi, in una rassegna dedicata alle illustrazioni per l’infanzia, iniziata ancora a metà ottobre.
Ed è andata talmente bene che si sta già pensando alla seconda edizione. «Ce lo hanno chiesto e inizieremo a lavorarci da gennaio, dopo le feste», promette Caterina Pasolli, assessora alla cultura, alle politiche giovanili e all’infanzia del Comune di Lavis. «Siamo molto felici perché abbiamo chiesto dei commenti informali ai partecipanti e sono largamente positivi: molti genitori e molti educatori ci hanno ringraziato. Abbiamo avuto anche molti visitatori da fuori del paese, anche da altre regioni d’Italia, quindi per noi è stata un’ottima vetrina. Chiaramente ci sono anche degli aspetti da migliorare, ma abbiamo tante idee in testa che ora valuteremo: sarebbe bello che “Immagini per crescere” diventasse un appuntamento ricorrente».
Anche perché è riuscito a coinvolgere sette comuni diversi, da Trento a Roveré della Luna, passando da Lavis e da tutta la Rotaliana. Superando insomma i confini del paese.
Il festival era nato per celebrare i trent’anni del nido d’infanzia di Lavis, ma – coinvolgendo anche il distretto famiglia della Rotaliana Königsberg e grazie al contributo della Provincia di Trento – è diventato qualcosa di più: il conteggio totale, dal 12 ottobre al 15 dicembre, ha toccato i 112 eventi, fra laboratori per bambini, mostre di illustrazioni, incontri con protagonisti dell’editoria dell’infanzia, spettacoli teatrali, corsi per adulti e educatori, un concorso di disegno e molto altro ancora.
Soprattutto, questa prima edizione ha permesso di creare una comunità di persone, famiglie, bibliotecari e educatori che sono interessati a questo tipo di eventi: «È importante non disperdere quello che abbiamo creato, è un ottimo punto di partenza su cui costruire altre iniziative», spiega Pasolli. «Per questo apriremo da subito il cantiere per la seconda edizione, anche perché per coinvolgere alcuni illustratori bisogna partire con largo anticipo».
Il perfetto esempio della creatività è stato il gioco da tavolo dei Ciucioi, di cui domenica si sono giocate ufficialmente le prime partite, nei tavoli allestiti in biblioteca. Lo hanno realizzato sei giovani – Davide Sgrò, Paolo Sartori, Tobia Francesco Rizzoli, Elia Pilati, Alessandro Nardelli e Cesare Andreatta –, con la regia delle politiche giovanili del Comune di Lavis, il coordinamento dell’Associazione Culturale Lavisana e il contributo della Fondazione Caritro e del Pnrr (con i fondi destinati alla valorizzazione dei Ciucioi).
Lo ha illustrato Veronica Genovese, una giovanissima (classe 2001) illustratrice messinese, che per l’occasione era presente a Lavis. Gran parte delle carte da gioco sono ispirate ai luoghi, alle ambientazioni, ai personaggi storici e ai racconti del folklore di Lavis. Per esempio, c’è la carta da gioco dedicata a don Giuseppe Grazioli, al gatto Tommasino (un gatto di un’abitazione del luogo, che spesso si avventura ai Ciucioi), quella sul vecchio ponte di legno che storicamente attraversava l’Avisio, o quella con il Salvanel, un piccolo folletto dispettoso che fa parte dell’immaginario mitico del Trentino.
Il gioco, venduto a 15 euro, sarà poi acquistabile nella biglietteria all’ingresso dei Ciucioi.
Ma qual è la storia che sta alla base del gioco? La parte autentica, storica, si ispira alle vicende di Tommaso Bortolotti, facoltoso personaggio nato il 5 novembre del 1796 a Lavis. È stato lui a ideare, a metà Ottocento, il giardino-castello dei Ciucioi, costruendolo praticamente tutto da solo. Il risultato è stato un percorso fatto di terrazzamenti, gradoni e portici, che si arrampicano sulla collina che sovrasta Lavis. E che, da qualche anno, è diventato un’attrazione turistica, che attira visitatori non solo dal Trentino
La parte invece di pura fantasia è quella che dà il via al gioco: siamo nel 1846 e, stanco di lavorare da solo, Tommaso Bortolotti sta facendo una selezione per trovare un costruttore che lo possa aiutare. L’obiettivo del gioco è dunque di compiere l’opera il più in fretta possibile, raccogliendo i materiali, sabotando gli avversari, o traendo vantaggio dalle innovazioni tecnologiche, adornando il giardino di piante e decori, o derubando quelli degli avversari. «Il tutto – hanno spiegato gli ideatori – per completare il sogno di Tommaso».
Dopo i primi test di gioco realizzati a porte chiuse, mentre il progetto veniva ideato, domenica c’è stato dunque il battesimo ufficiale, che ha coinvolto – con entusiasmo – giocatori di tutte le età. «È un bellissimo esempio di come una progettazione condivisa possa portare a grandi risultati», conclude Pasolli. «Speriamo che questi giovani possano essere presto imitati da altri loro coetanei, per mettere in moto nuove idee e nuove energie».
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