Questo articolo fa parte del progetto “Le vie dell’acqua e dell’uomo: società ed economia fra passato e presente” promosso da Ecomuseo Argentario, con il contributo della Fondazione Caritro. Partner del progetto: Associazione Culturale Lavisana, Comune di Lavis, Comune di Civezzano, Rete delle Riserve Val di Cembra Avisio e APPA
Lavis. Gli anni ‘50 si caratterizzano per due aspetti: interventi di ricostruzione postbellica e sviluppo urbanistico-industriale. La società (al 1951 il comune di Lavis conta 4.206 abitanti; Lavis paese 2910 abitanti) è ancora prettamente agricola ma si iniziano a vedere i primi segnali di quello che passerà alla storia come “miracolo economico”.
Nel 1951 il torrente Avisio in piena distrugge il campo sportivo che al tempo è sulle rive del corso d’acqua nei pressi del ponte San Giovanni Bosco. Come ricorda Giovanni Rossi in un vecchi articolo il primo campo da calcio si trovava proprio sulle rive del torrente nei pressi dell’allora Casa di Riposo. E sempre nello stesso articolo Giovanni Rossi fornisce uno spaccato vivo di Lavis di quel periodo:
Paolo Dorigatti, el molinar, giocava a calcio in quel campo e poi dopo il 51 dovettero andare a giocare al Briamasco a Trento: «Giocavamo a calcio quando c’era il campo sportivo nell’alveo del torrente nel dopoguerra».
Leggi anche – Gli spalti sulle roste e il campo lungo il torrente: quando nell’Avisio si giocava a calcio
La modernità che avanza
Nel 1956, inoltre, entra in funzione la diga di Stramentizzo: opera che porterà a evidenti cambiamenti nel torrente Avisio con un calo notevole della portata d’acqua. Nel 1957, un fatto curioso per oggi, si inaugura la costruzione dei bagni pubblici.
Nel 1961 la popolazione di Lavis conta 4447 abitanti. Gli anni Sessanta segnano una fase importante per la comunità. In base al piano urbanistico provinciale (P.U.P), il comune nel 1963 vende alla ditta Ester-Zilio S.p.a un terreno in località Giaroni di 7 ettari, per la costruzione di uno stabilimento destinato alla lavorazione del marmo che prevede, entro il 1974, l’assunzione di circa 70 persone. Stesso discorso nel 1964 con la Beatrice & Motta per la costruzione di uno stabilimento destinato alla lavorazione delle patate.
Giuseppe Casetti, classe 1958, racconta nell’intervista condotta da Anna Brugnara nell’ambito del progetto “Le vie dell’acqua” che:
Il ricordo delle rogge e dei mulini
Verso la metà degli anni ‘60 l’Amministrazione comunale provvede alla copertura e all’interramento delle rogge, andando così modificare, in modo radicale, un paesaggio urbano che dal XIII secolo ha plasmato l’identità di una comunità. Sulle rogge Giuseppe Casetti racconta nell’intervista che:
Sempre sulle rogge Raffaella Osele (classe 1946) e Tullio Brugnara (classe 1940), raccontano ad Anna Brugnara che:
E sempre sulle rogge Paolo Dorigatti, classe 1932, racconta che:
Gli anni del cambiamento
E sempre negli anni ‘60 è il momento in cui si assiste ad un cambiamento edilizio e urbanistico con la nascita di Via Rosmini, conosciuta come “la via dei condomini”.
Il 25 luglio del 1969 il consiglio comunale di Lavis approva all’unanimità l’installazione di una pompa di sollevamento dell’acqua potabile per il terzo vicolo Bristol.
Quella della sorgente Fontanelle è una storia quasi antica: è nel 1728, infatti, che la Regola di Lavis propone di costruire delle fontane sfruttando le acque di questa sorgente al fine di fare arrivare in paese acqua potabile. Ma ancora nel 1789 era abitudine, fra i lavisani, attingere dalle rogge l’acqua per cucinare e per bere: si dovrà però attendere il 1791 per vedere l’inizio dei lavori per portare in paese l’acqua delle Fontanelle. Aldo Gorfer, Le Valli del Trentino. Guida geografico – storico – turistica, Ente provinciale per il turismo, Trento, 1959, pp. 45-46
leggi anche – Storia di una strada: com’è cambiata via Rosmini a Lavis
Bibliografia
Aurelio Rasini, Lavis nel 1789 con un saggio di Annali Lavisani fino al 1980, Associazione Culturale Lavisana, Circolo Fotoamatori, 1999.
Albino Casetti, Storia di Lavis: giurisdizione di Königsberg-Montereale, Società di studi trentini di scienze storiche, Trento, 1981.
Aldo Gorfer, Le Valli del Trentino. Guida geografico – storico – turistica, Ente provinciale per il turismo, Trento, 1959.
Aldo Gorfer, Le valli del Trentino. Trentino Orientale, Trento, 1977.
Archivi
A.C.L, Archivio corrente, Verbale di deliberazione del Consiglio Comunale, n°34, 22 giugno 1962.
A.C.L, Archivio corrente, Verbale di deliberazione della Giunta Comunale, n° 1, 5 gennaio 1966. Si tratta della convocazione del Consiglio Comunale, del 22 gennaio 1966, dove il punto 18 è “copertura roggie”.
A.C.L, Archivio corrente, Verbale di deliberazione del Consiglio Comunale, n°6, 7 febbraio 1966.
Ecomuseo Argentario, Archivio Memoria, Le vie dell’acqua e dell’uomo, Raffaella Osele e Tullio Brugnara, intervistati da Anna Brugnara il 7 dicembre 2023.
Ecomuseo Argentario, Archivio Memoria, Le vie dell’acqua e dell’uomo, Giuseppe Casetti intervistato da Anna Brugnara il 24 novembre 2023.
Ecomuseo Argentario, Archivio Memoria, Le vie dell’acqua e dell’uomo, Paolo Dorigatti intervistato da Anna Brugnara
Fonti giornalistiche
Giovanni Rossi, Gli spalti sulle roste e il campo lungo il torrente: quando nell’Avisio si giocava a calcio, ilmulo.it, 14 febbraio 2019.
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