Il cavaliere aveva a cuore la sorte della banda locale e se ne ricordò anche nel testamento
LAVIS. In un precedente articolo vi abbiamo parlato della vita e del legame con Lavis del Cavalier (era cavaliere dell’ordine di Francesco Giuseppe) Ferdinando Peratoner. Abbiamo visto che questo mecenate aveva molto a cuore la Banda Sociale di Lavis e proprio quest’ultima, nel proprio archivi, conserva molti documenti del Peratoner.
Leggi anche – Il Cavalier Ferdinando Peratoner, un mecenate a Lavis
Ferdinando Peratoner e la Banda Sociale di Lavis
Nel 1903 a Lavis si era costituito un comitato per la ricostituzione della Banda Sociale. Il comitato era composto da sette persone fra le più importanti e benestanti del paese che si erano autotassate. Anche il Peratoner ne fu informato e prese a cuore la cosa.
Periodicamente mandava del denaro per aiutare a far fronte ai debiti che si erano creati per comperare gli strumenti, partiture, leggii e le tutte cose necessarie per un buon funzionamento della banda. Fra le voci di spesa c’era anche la sala prove presa in affitto che veniva illuminata con le lampade a carburo in quanto in paese non c’era ancora la corrente.
Dopo un paio di anni di successi il Peratoner spinse la direzione affinché i suonatori venissero dotati di una divisa. Nel gennaio del 1906 dopo che un primo bozzetto presentato al Capitanato distrettuale di Trento fu bocciato, commissionò lui stesso ad un suo amico, il Professor Hinneis di Praga in Boemia, un nuovo disegno.
Egregio sig. Dottore
reduce da Praga posso con piacere parteciparle, che dopo un soggiorno di 8 giorni colà assieme alle premure del rinomatissimo Sig. Professore Hinnais, siamo finalmente al possesso del desiderato modello,che spedirò domani a mezzo Posta; che troverà anche Lei riuscito splendidamente.
Il disegno della divisa che piacque alla direzione, fu presentato nuovamente al Capitanato distrettuale di Trento e venne accettato. Il Peratoner finanziò con un grossa cifra il pagamento delle stesse divise.
Ferdinando Peratoner e il monumento a don Grazioli
Nel 1910, come scritto nell’articolo precedente, Peratoner organizzò un comitato per l’erezione di un monumento a don Giuseppe Grazioli e da Kammer dove risiedeva era in continuo contatto con detto Comitato.
Si iniziarono a raccogliere offerte dalla popolazione e da vari enti in tutta la Provincia di Trento. Don Grazioli all’epoca era molto conosciuto per i suoi meriti. Però a parte le 800 Corone del comune di Trento, la colletta si rivelò un fallimento.
Vennero raccolte solamente poche centinaia di Corone. Lo si evince dalla lettera confidenziale che Ferdinando Peratoner scrisse al Presidente della Banda Sociale, il Dott. Carlo Sette, membro anche lui del comitato pro monumento.
Il monumento era venuto a costare 20.000 Corone. Viste le poche offerta raccolte, il Peratoner dovette coprire gran parte del costo, un capitale enorme per l’epoca
L’inaugurazione come abbiamo visto avvenne il 12 giugno 1912.
Ferdinando Peratoner e il suo testamento
Il giorno 8 agosto 1916 il Cavalier Ferdinando Peratoner morì. Nel suo testamento lasciò 5.000 corone al Comune di Lavis con l’indicazione di destinare l’interesse maturato da questa cifra alla Banda Sociale di Lavis o all’asilo infantile di Lavis qualora qualora la banda dovesse sciogliersi.
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