
La giovane Irene, 9 anni, ci racconta la sua esperienza con il campo estivo in Val Campelle

Lavis. L’estate giunge al termine e ci porta alla mente i ricordi di questi mesi caldi. Noi del gruppo scout Lavis1 abbiamo vissuto esperienze ricche di avventura in compagnia e abbiamo deciso di condividerle con la comunità. Ogni anno ci prendiamo una settimana per i campeggi con i ragazzi dai sette ai vent’anni, con proposte adeguate all’età.
Con il Branco, l’unità che accoglie i più piccoli, il campeggio prende il nome di “Vacanze di Branco” o, per brevità, VdB. Viene vissuto in una casa vacanze dove tutto si condivide con i coetanei -“fratellini e sorelline”- e con i capi -”Vecchi Lupi”-.
Durante la settimana si affronta la sfida della crescita attraverso laboriose attività manuali, faticose passeggiate, stimolanti riflessioni e momenti di preghiera, ma soprattutto tanti giochi. Si impara a riconoscere i propri limiti e a rispettare gli spazi e le regole di una piccola comunità, sia durante le proposte veicolate, sia nei momenti informali tra pari. Il tutto passa da un’ambientazione che fornisce gli stimoli per giocare, riflettere e imparare; stimoli che si colgono contemporaneamente dal contatto con la natura.
Quest’estate ci siamo concentrati sull’affrontare le proprie paure aiutati da Perseo e le sue avventure. Il vivere assieme non limita però la personalità dei singoli che, anzi, sono sfidati ad esprimersi e mostrare le proprie abilità, diventando ognuno esperto in un particolare ambito e mettendo le proprie conoscenze e competenze al servizio del prossimo.
Questo concetto viene riassunto in ambiente scout con la massima “la forza del branco è nel lupo, la forza del lupo è nel branco”. Altra figura fondamentale del campeggio è il cambusiere, sempre molto apprezzato, che i ragazzi imparano ad aiutare volentieri prima e dopo i pasti.
Il campeggio in Val Campelle
Durante la settimana 7-14 agosto il branco ha trascorso il proprio campeggio in località Tedon, in Val Campelle. Per vivere appieno l’esperienza lontani da casa i ragazzi, invece di telefonare alla famiglia -il telefono prendeva anche poco e male- sono stati invitati a tenere un diario in cui raccogliere quanto visto, fatto, provato giorno dopo giorno, così da potere, accompagnati dalle foto, raccontare tutto una volta tornati a casa. Una lupetta al primo anno di branco ha deciso di condividere la cronaca delle VdB.
Ci siamo sistemati nelle stanze, divisi maschi e femmine, e dopo la cena e qualche chiacchiera siamo andati a dormire.
Le giornate si svolgevano più o meno sempre nella stessa maniera: dopo una “sonora sveglia” cantata a squarciagola da “Hathi” e “Bagheera”, facevamo colazione, poi attività varie, pranzo, tempo libero, riflessioni e cena. La nostra prima attività è stata la corsa, con un percorso tortuoso e pieno di ostacoli che ognuno di noi doveva svolgere fino alla fine. Le attività successive sono state i tornei: la pallavolo e il gioco del roverino, una specie di frisbee formato da un insieme di corde a forma di cerchio. Abbiamo fatto anche sfide con lo scalpo, un nastro di stoffa che bisogna “rubare” all’avversario.
Dopo una serie di altre, l’ultima attività è stata quella della voce, in cui bisognava recitare mascherati come a teatro. Il tema, cioè l’argomento principale di tutto il campeggio, era l’antica Grecia; infatti durante i momenti comunitari i “capi” ci raccontavano le storie dei miti greci come Medusa, Perseo e Pegaso; in tutte le attività eravamo divisi in “compagnie d’armi” chiamate Atene, Sparta e Tebe. Il mio gioco preferito era la pallavolo perché era molto divertente.
Martedì e venerdì sono stati i giorni dedicati alle gite a piedi. La prima è stata al rifugio Caldenave, dove pascolano cavalli liberi che volevano mangiare il nostro panino! Nella seconda gita, al Ponte Conseria, abbiamo preso tanta pioggia e tentato di accendere un fuoco con l’acciarino per scaldarci, ma non ci siamo riusciti.
La domenica, dopo aver salutato la casa, siamo scesi con il pulmino a Borgo, dove abbiamo rincontrato i nostri genitori e rivedere mia mamma è stata un’emozione fortissima perché era la prima volta che stavo lontana da casa per così tanti giorni. Padre Gianni ha celebrato con noi la messa e poi, dopo il cerchio ufficiale finale, abbiamo mangiato tutti insieme sul prato.
È stata un’esperienza indimenticabile perché:
– i nostri cambusieri (Federica, Gabruffo, Daniele, Edoardo e Jhonatan) cucinavano del cibo buonissimo;
– i capi (Hathi, Bagheera, Akela, Fratel Bigio, Kaa) ci hanno insegnato un sacco di cose super interessanti e divertenti ed hanno avuto molta pazienza;
– i letti erano comodi ed il paesaggio bellissimo;
– ho imparato molte cose sui miti greci.
In conclusione mi sono tanto divertita perché grazie ai miei fratellini e sorelline ero sempre felice!
Provati, ma soddisfatti dell’esperienza sono stati anche i capi, che anni prima hanno vissuto i campeggi e ora rendono volentieri il servizio. Ora ci si riposa, ma già da settembre le attività riprendono e in autunno accoglieremo i nuovi cuccioli nel branco.
Buona caccia!
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