Lavis «rompe le catene» della violenza contro le donne. Il flash mob per l’8 marzo

Un momento simbolico, voluto per far sentire meno sole le donne in difficoltà: «Non dobbiamo mai girarci dall’altra parte»

LAVIS. Donne e uomini, ragazze e ragazzi, si sono uniti nella stessa coreografia, invadendo via Matteotti e fermando per qualche minuto il traffico. Così, con un flash mob voluto dal Comune di Lavis in occasione dell’8 marzo, si è celebrata la Giornata internazionale per i diritti delle donne, di fronte alla panchina rossa che ricorda le vittime di femminicidio.

La canzone si chiama “Break the chain” ed è l’inno del movimento “One billion rising”, fondato nel 2012 dalla drammaturga americana Eve Ensler, contro la violenza sessuale.

Il senso dell’iniziativa era riportato su un grosso manifesto, appeso al muro e letto ad alta voce alla fine del flash mob: «Ogni giorno nel mondo le donne affrontano sfide, abbattono barriere e riscrivono le regole. Vogliamo dare voce a chi non può farsi sentire. L’8 marzo non è solo una data sul calendario: è un invito a guardare oltre, a riconoscere il valore di ogni percorso. Spezziamo le catene. L’8 marzo non è solo una celebrazione, è un impegno, è costruzione di futuro, è una strada da continuare insieme».

Un segnale


La coreografia è stata guidata da Manuela Zennaro, della scuola di danza Ritmomisto, e dal giovanissimo gruppo delle Ohana dancers. Ma a loro si sono unite persone comuni, che passavano di là: «A tutti ho detto “ballate, non importano i passi”», ha spiegato Zennaro. «È solo un’iniziativa simbolica, ma a volte contano anche i segnali. Vi chiediamo di non girarvi dall’altra parte se una donna, una ragazza e una bambina ha bisogno di aiuto».

Federica Paolazzi dell’Appm, l’Agenzia provinciale per i minori, e la giovane Margherita hanno raccontato una loro iniziativa: un gruppo di ragazze ha realizzato alcuni video, intervistando donne e uomini che fanno professioni che nell’immaginario comune dovrebbero essere dell’altro genere. «È stato un modo divertente per ribaltare gli stereotipi», ha spiegato Margherita. «Ma anche per capire come noi giovani interpretiamo queste divisioni sociali. Inoltre, abbiamo potuto conoscere persone nuove».

Contro la violenza


Gloria e Valeria, del collettivo “Generazioni contro la violenza”, hanno invece presentato la loro iniziativa, che si è svolta nelle scorse settimane in zona e che si concluderà con uno spettacolo il 16 marzo alle 18.30 al teatro di Zambana.

«È nato dall’iniziativa di quattro ragazze e dallo stesso pensiero di fare qualcosa per la comunità», hanno spiegato. «Stiamo lavorando per una seconda edizione per il prossimo autunno. Vorremo entrare nelle scuole medie, lavorare con i ragazzi non solo per fare sensibilizzazione, ma per dare loro un po’ di informazioni».

Giornalista professionista, laureato in storia, ideatore e direttore de ilMulo.it. Ha lavorato a Roma nella redazione del quotidiano Domani, di cui è stato caposervizio. Ha scritto per il Trentino, il Fatto Quotidiano e laStampa.it. È stato direttore dell'Associazione Culturale Lavisana. (Scrivi una mail)