L’autobus si ferma dalle 11 alle 15 e la Trento-Malé dalle 19 alle 23
TRENTO. Mercoledì 24 luglio, i lavoratori dei trasporti incrociano le braccia. Si fermano per 4 ore gli addetti del trasporto pubblico, trasporto merci e logistica, per 8 ore quelli delle società autostradali e del gruppo FS. Lo sciopero proclamato unitariamente da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti a livello nazionale punta a riportare l’attenzione del governo su temi strategici del settore, dalla necessità di nuovi investimenti in infrastrutture per ammodernare il Paese, alla centralità del trasporto pubblico.
Per quanto riguarda il territorio provinciale, in Trentino trasporti il servizio urbano di Trento e Rovereto e le biglietterie scioperano dalle 11.00 alle 15.00; quello extraurbano, ferrovia Trento-Malè e Trento Bassano dalle 19.00 – 23.00. Gli impianti fissi si fermano per le ultime 4 ore del turno di lavoro. Così anche il comparto merci e logistica; autostrada del Brennero si ferma per l’intero turno di lavoro. Gruppo FS macchinisti, capitreno, personale delle stazioni scioperano dalle 9.01 alle 17.01.
Le ragioni dello sciopero
“Questo è un comparto fondamentale dell’economia nazionale – sottolinea Stefano Montani della Filt del Trentino -, ma troppo spesso viene considerato solo una voce della spesa pubblica e non si investe, come si dovrebbe, adeguando il parco mezzi con veicoli anche ecologicamente compatibili”.
C’è poi il tema sicurezza che a livello nazionale ha dimensioni preoccupanti soprattutto nel settore merci e logistica. “A livello nazionale si sono verificati numerosi infortuni mortali. Serve maggiore attenzione alla sicurezza e regole chiare e trasparenti per impedire il dumping contrattuale che spesso impone di operare in condizioni limite”.
Obiettivo sicurezza
Altri temi aperti sono quello dell’intermodalità che riguarda da vicino anche il nostro territorio, un investimento indispensabile per connettere il nostro Paese con l’Europa, alleggerendo anche il traffico su gomma, e la questione delle concessioni autostradali.
Su questo tema i sindacati sono chiari: le società autostradali devono investire i profitti per la sicurezza degli utenti, dei lavoratori e sulla manutenzione dell’esistente, garantendo in tutti i caselli un presidio fisico. Nell’ambito delle assegnazioni delle nuove concessioni vanno previste, inoltre, clausole per la tutela dell’occupazione, così come vanno garantite regole chiare e trasparenti nel sistema degli appalti.
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