Lo scrittore tedesco rimase colpito quando passò da queste parti, esattamente 233 anni fa. E chissà che anche Tommaso Bortolotti, il costruttore dei Ciucioi, non abbia colto la stessa ispirazione
LIMONE SUL GARDA. Una domenica di pioggia può diventare un ostacolo all’escursione in montagna, ma non lo è per visite culturali verso borghi e città d’arte: Limone sul Garda è una meta ever green affascinante anche in autunno.
Apprezzare le bellezze del luogo senza l’assillo del traffico e delle spiagge è la cosa migliore che ti può capitare, si ha tempo per osservare il panorama con calma, scoprendo storia e cultura di un paesaggio unico al mondo.
Anche lo scrittore e poeta tedesco J. W. Goethe restò colpito dal paesaggio, 233 anni fa, il 13 settembre 1786, mentre in barca da Torbole andava a Malcesine:
Il giardino è costituito da file di bianchi pilastri quadrati, che stanno ad una certa distanza l’uno dall’altro e si spingono su per la montagna ad uso di gradinata. Sopra tali pilastri sono poste delle forti travi per coprire le piante durante l’inverno. L’osservazione e la contemplazione di tali piacevoli oggetti fu favorita dalla lenta navigazione…J. W. Goethe
Le limonaie
Una preziosa piastrella di ceramica segnala la direzione della prima tappa, la Limonaia del Castèl situata in centro storico a Limone sul Garda, tra la montagna e le vie Orti e Castello. Al suo interno un antico giardino recuperato nel 2004 dall’Amministrazione Comunale, che già nel 1995 aveva acquistato la proprietà dagli eredi di Giuseppe Segala, ultimi di una serie di famiglie benestanti succedute a partire dal Settecento.
Alla reception è possibile ricevere dettagliate informazioni e l’interessante opuscolo “INFO 2019” riguardante gli aspetti storico-culturali della località e un ricco calendario di eventi. Pannelli espositivi e foto d’epoca completano le informazioni, insieme ad un video sulla storia locale.
Terrazzamenti protetti
L’idea ingegnosa nella costruzione delle Limonaie era quella di ricavare nella roccia ampi terrazzamenti protetti su tre lati, in modo da difendere gli agrumi dai venti di nord-ovest, garantendo l’esposizione verso est-sud est. Oltre alla vicinanza al lago, si poneva attenzione alla conformazione della valletta o del poggio e alla presenza di acqua da un ruscello.
Le Limonaie presentavano caratteristici pilastri in muratura perfettamente allineati che servivano per sostenere le travi di abete per la copertura invernale (da novembre a marzo) secondo uno scrupoloso procedimento, infatti la pianta del limone soffre quando la temperatura si avvicina a 0°C.
Il fondo della serra doveva essere preventivamente isolato da uno strato di calce per evitare dispersioni d’acqua fornita dalla sorgente, integrando un sistema di canali. La terra locale troppo ghiaiosa e calcarea, veniva sostituita da terra più acida e argillosa portata dalla sponda veneta del basso lago.
La raccolta dei limoni
Oltre a concimare, zappare, potare e irrigare (da maggio all’autunno), si procedeva alla raccolta dei frutti a mano.
Il limone è privo di zuccheri, ma ricco di olio essenziale, acido citrico, sali minerali e oligoelementi, contiene vitamine A, B e soprattutto C che rafforza le difese immunitarie. Nota è la storia affascinante della scoperta nel 1979 dell’apoliproteina (elisir di lunga vita) negli abitanti di Limone.
Il nome Limon che si trova nei documenti fin dal sec. X, non si riferisce all’albero da frutto, ma deriva da limen (confine) o da lima (fiume), altri studiosi identificano un’origine celtica (limo, lemos, olmo).
La storia
Le prime notizie storiche del Benaco (antico nome del lago di Garda) risalgono al periodo Neolitico, ma incuriosisce conoscere l’epoca dello sviluppo socio-economico e culturale di Limone sul Garda. È merito dei frati del convento di San Francesco a Gargnano nel corso del XIII sec. l’introduzione dei limoni sul Garda provenienti dalla riviera ligure.
Grazie all’intraprendenza commerciale-amministrativa della Repubblica di Venezia, Limone sul Garda passò da economia rurale (olivi e pesca) alla produzione e commercializzazione di agrumi, favoriti dal clima mite anche d’inverno.
Nel Seicento si iniziarono a costruire le prime Limonaie, particolari serre in muratura con parti mobili in legno e vetro da posizionare nei mesi freddi, per la produzione di limoni, cedri e aranci che vennero esportati dalla Serenissima in tutta l’Europa, raggiungendo la massima produttività nel Settecento.
La crisi
Arrivarono tempi difficili: nel 1855 la “gommosi” una malattia delle piante, la cancellazione dei dazi doganali che fece la fortuna degli agrumi del sud Italia e la scoperta dell’acido citrico sintetico. Gli agrumi prodotti nella riviera più settentrionale al mondo risentirono del crollo della domanda e non potendo riconvertire la produzione, le Limonaie per anni rimasero abbandonate.
Anche il conflitto bellico 1915-18 causò un brusco declino dell’attività e Limone sul Garda ritornò alle primarie attività di pesca e coltivazioni olivi.
Nel 1931 finalmente si superò l’isolamento della località con l’inaugurazione della strada Gardesana occidentale, che nel dopoguerra diede un notevole impulso allo sviluppo turistico proveniente dal nord Europa.
Cose da vedere
Oggi le Limonaie rappresentano una tipologia di architettura rurale unica al mondo, un patrimonio da tutelare a fini museali e didattici.
Il percorso consigliato dalla guida non si limita alla visita della Limonaia del Castèl (nella serata di martedì anche visita serale con musica e degustazione di limoncello), ma propone anche altre mete interessanti, in particolare Villa Boghi (sede del Municipio) con il grande parco e limonaia.
Il Museo del Turismo inaugurato nel 2011, Museo dei Pescatori, Mostra dell’Olio d’oliva, Centro Missionario Comboniano del “Tešöl” e un inedito itinerario in cinque tappe della Chiesa di San Benedetto, Chiesa di San Pietro, Chiesa di San Rocco, Statua di San Giovanni Nepomuceno e Casa natale di San Daniele Comboni.
L’opuscolo “Trekking 2019” offre al turista dettagliate indicazioni tecniche per passeggiate ed escursioni nell’entroterra, ma anche gli amanti di mountain bike e sky running sono accontentati.
Il 14 luglio 2018 è stata inaugurata la pista ciclopedonale che da Limone arriva al confine con il Trentino, un’opera straordinaria accessibile a tutti.
Al Prà dela Fam
Seconda tappa del nostro percorso la Limonaia Prà dela Fam situata di fronte al Porto di Tignale, meta di visitatori e sede di un’incessante attività colturale.
Esiste un progetto museale di collegare e differenziare i due itinerari in un territorio costellato di pilastri e muraglie, a testimoniare un’attività tradizionale del saper fare di grande interesse storico-culturale: il periodo d’oro dei limoni a Limone sul Garda.
dove le arance d’oro splendono tra le foglie scure,
dal cielo azzurro spira un mite vento,
quieto sta il mirto e l’alloro è eccelso,
la conosci forse?
J. W. Goethe
…. che il lavisano Tommaso Bortolotti si sia ispirato alle Limonaie del Garda per costruire le serre dei giardini Ciuciòi tra il 1840 e 1860?
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