L’associazione dei castelli del Trentino ha organizzato una chiacchierata con Mauro Neri, giornalista e scrittore
MEZZOLOMBARDO. Il ciclo di serate “A tavola! Storia sociale del cibo e dell’alimentazione in Trentino” che per la stagione 2019/2020 compongono il collaudato schema delle conversazioni serali de “Gli Incontri del Giovedì”, organizzate da anni dall’Associazione Castelli del Trentino, prevede per giovedì 19 dicembre l’incontro con Mauro Neri, che parlerà di: Cucinare, mangiare e bere nelle leggende e nelle fiabe trentine.
Quello delle leggende (e delle fiabe) è un segmento importante della storia culturale di un popolo, perché in esso si travasano situazioni, fatti, avvenimenti che nella storia con la S maiuscola non possono (o non devono entrare). Sappiamo che la fiaba, dal latino fabula, tramandata oralmente, ha una finalità di intrattenimento e la presenza dell’elemento magico è essenziale perché molti degli avvenimenti della fiaba avvengono soltanto attraverso una magia o un prodigio e perciò si prestano bene a tale scopo rivolto ai bambini.
Materiale letterario
Ed è proprio intorno alla tavola, che è per antonomasia il luogo dove si consumano non solo cibi e bevande, ma anche riti di relazioni, accordi, tradimenti che spesso nascono e si raccontano storie vecchie e nuove di fantasia impregnata di realtà: fiabe e leggende appunto destinati agli adulti per mandare magari messaggi in codice e ai bambini per un intento lievemente moraleggiante.
Le conversazioni fatte a tavola, siano esse quelle di nobili o quelle di sudditi, di re o di poveri, di monaci o di laici, diventano un momento conviviale che ha prodotto materiale letterario, certo minore, ma di presa nella realtà del passato, che è arrivato fino ai giorni nostri perché probabilmente mai avrebbe trovato posto in testi di autori tradizionali.
Pasti diversi
Il notevole corpus di antiche storie (leggende, fiabe e storielle allegre) prodotte da un popolo legato ai valori della terra, della famiglia, della chiesa e del lavoro, propone moltissimi esempi legati all’arte del cucinare, del mangiare e del bere. Molte di queste storie raccontano la penuria di cibo, sottolineano la fame che perseguitava i poveri contadini afflitti da tirannelli senza scrupoli e da intemperanze meteorologiche che spesso mettevano a repentaglio i raccolti e quindi attentavano alla sopravvivenza dei più deboli.
Ma abbiamo anche esempi in cui il cibo diventa ostentazione di potere e simbolo di ricchezza guardato con desiderio e malcelata invidia.
Ci sono poi i pasti “senza sapore” delle streghe riunite nei sabba; l’antropofagia dei tristi pasti legati alle diaboliche “cacce selvagge“; le osterie e le locande che ospitavano viandanti, pellegrini, ma anche briganti, ubriaconi, guardie e mercanti…
Il pasto del giovedì
La conversazione di giovedì sarà un lungo “pasto conviviale” (dall’antipasto al dolce) passando di storia in storia, di personaggio in personaggio, di leggenda in leggenda, di fiaba in fiaba per annusare i profumi e gli odori di una civiltà ormai scomparsa, di cui rimangono tracce solo in queste narrazioni popolari che costituiscono, oggi, il “cuore più profondo e vero del nostro popolo“.
Ne parlerà con competenza e con bravura di affabulazione, è proprio il caso di dirlo, Mauro Neri, giornalista e scrittore, che ha dedicato gran parte della sua produzione letteraria al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza, scrivendo fino ad ora più di duecento libri, tra cui molti di fiabe, racconti e romanzi.
Storie e premi
Ha scritto anche testi di canzoni, testi teatrali, saggi storici, didattici e poesie e ha curato la realizzazione di trasmissioni televisive, video e documentari. Con un volume su don Lorenzo Guetti dal titolo “Le stagioni della solidarietà” ha vinto il premio ITAS del Libro di Montagna nel 1981. Con il volume di poesie “Storie di pietra” ha vinto il Premio internazionale L’Emigrante nel 1996.
Con “Rondino“, fiaba romanzo per bambini, ha vinto il Premio Giovanni Arpino-Città di Bra nel 2001. Con il romanzo ambientato nella preistoria “Bàcmor” ha ricevuto una segnalazione al Premio Città di Castello nel 2002. Con la raccolta di leggende trentine “Quella terra magica tra i monti” è stato insignito con un diploma al Premio Parole senza confini nel 2003.
Ha già collaborato con l’Associazione Castelli per la quale ha scritto nel 2010 il racconto inedito “Sassi taglienti”, un episodio ambientato nella preistoria, che racconta la caccia al cervo al lago delle Buse di un esploratore della “tribù del riparo sotto la roccia”, inserito nel volume “I castellieri preistorici del Trentino. Attraverso le ricerche di Desiderio Reich e Carl Ausserer. L’Alta Valsugana.” (b.k.)
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