A Melaverde gli alpaca della val di Cembra, le colline di Faedo e i Ciucioi di Lavis: domenica su Canale 5

Ellen Hidding di Melaverde ai Ciucioi

LAVIS. Ci saranno i terrazzamenti della val di Cembra, le colline di Faedo e il fascino del giardino dei Ciucioi a Lavis, nella puntata di domenica 23 febbraio di Mela Verde, in onda dalle 11.55 su Canale 5 e in replica sabato 29 febbraio alle 7 su La Cinque. Sarà un racconto della montagna trentina affidato a tre storie diverse: due testimonianze dell’essere oggi imprenditori agricoli in un territorio alpino, e la terza sul recupero di uno spazio storico dal grande valore ambientale e culturale.

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Alpaca e colline

La prima storia è ambientata a Cembra dove, tra i terrazzamenti che modellano il paesaggio, due giovani imprenditori, Ilaria e Silvio, gestiscono l’azienda agricola Silpaca. Qui hanno avviato un allevamento di alpaca, animali originari della regione andina che ben si prestano ad essere allevati in zone di montagna. Oltre a produrre una fibra pregiata sono degli ottimi alleati nella gestione del territorio, ma anche compagni ideali per un trekking e per la pet terapy.

Nella seconda la conduttrice Ellen Hidding si è spostata sulle colline che circondano il borgo di Faedo, sopra la Piana Rotaliana. Terreni per lo più coltivati a vigneto, dove si percepisce il grande lavoro di adattamento che l’uomo ha dovuto compiere per raggiungere standard qualitativi e produttivi davvero elevati. E dove molto si continua a sperimentare in ambito enologico. Qui la conduttrice ha incontrato Fiorentino Sandri e Mario Pojer, due pionieri dell’enologia trentina, che le hanno raccontato la loro sfida più recente, produrre un brandy invecchiato “made in Trentino”, ma anche diverse tipologie di aceto, bianco rosso e perfino di frutta, prodotto e invecchiato a Maso Besleri a Cembra.

Il giardino dei Ciucioi

L’ultima delle tre storie è ambientata a Lavis ed è quella del “Giardino dei Ciuciòi”, una giardino-castello unico nel suo genere, come originale era sicuramente la figura del suo ideatore e progettista, l’imprenditore Tommaso Bortolotti che lo costruì tra il 1840 e il 1860. Dopo venti anni di interventi e restauri delle strutture murarie presenti è stato nuovamente riaperto al pubblico e la cui gestione è oggi affidata all’Ecomuseo dell’Argentario. Le riprese della trasmissione sono state coordinate da Trentino Marketing.


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