Diciassette nuovi casi di Coronavirus in Italia. In Trentino nessun allarme, ma la task force provinciale è al lavoro

La task force trentina

TRENTO. Anche se al momento non c’è nessun caso locale, la task force della Provincia di Trento si è attivata per rispondere all’emergenza del Coronavirus. Nelle scorse ore, nel resto d’Italia il numero di contagiati è aumentato: sono 15 in Lombardia. Tra di loro sono risultati positivi cinque medici. In Veneto ci sono stati due contagiati e uno di loro è morto.

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Contagi locali

In Veneto, a Padova, hanno contratto il virus due cittadini di Vò Euganeo: uno è del 1942 e l’altro del 1953. Uno dei due, ricoverato in condizioni critiche, è morto in serata. Nel frattempo, la situazione preoccupa anche in Lombardia. In questo caso, il primo contagiato è un uomo di 38 anni di Codogno, in provincia di Lodi, anche lui in condizioni gravi. Sarebbe stato contagiato più di due settimane fa, dopo una cena con un collega appena tornato dalla Cina: lui è risultato negativo al virus.

Perché i casi di oggi sono diversi? In Italia c’erano già stati tre malati di CoronaVirus, ricoverati allo Spallanzani di Roma. In quel caso erano due cittadini cinesi provenienti da Wuhan e un ricercatore italiano 29 enne anche lui proveniente da Wuhan (fra l’altro oggi è stato dichiarato sostanzialmente guarito). Quelli di oggi sono i primi casi di contagi locali.

La situazione in Trentino

In Trentino esiste da qualche settimana una task force, organizzata per monitorare l’evolversi della situazione. Oggi hanno partecipato a una videoconferenza con il ministero della Salute, insieme alle altre unità di tutta Italia. L’obiettivo era di fare il punto della situazione in Lombardia, dopo il caso di Codogno, e stabilire i protocolli sanitari da seguire.

Per il momento non sono comunque stati segnalati casi in Trentino. Il presidente della Provincia Maurizio Fugatti e l’assessora alla salute Stefania Segnana invitano ad evitare gli allarmismi. In caso di presenza di sintomi sospetti – come febbre e tosse – si può chiamare il 112. Sarà poi la centrale unica d’emergenza a consigliare l’opportunità di recarsi all’ospedale, dopo il consulto telefonico, per la gestione di eventuali complicazioni di tipo respiratorio.

La quarantena
Sono attualmente 16 le persone, rientrate dalla Cina, tutte cinesi, sottoposte a quarantena volontaria in Trentino, come precauzione nei confronti del coronavirus. Sono tutte alloggiate alle ex caserme austroungariche situate nel comune di Garniga Terme. Stanno tutte bene e non presentano nessun sintomo che possa essere messo in relazione al virus.

I contagi

Tornando alla Lombardia, è stata contagiata anche la moglie incinta del 38enne e un suo compagno di sport. Altre persone positive frequentavano lo stesso bar del compagno di sport del primo contagiato. Fra i positivi, anche i cinque medici.

Per ora non si hanno più notizie sui due cittadini veneti risultati positivi al virus. Sembra comunque che fossero già ricoverati all’ospedale di Schiavonia. Prima di loro, in Veneto erano stati ricoverati già nove persone con il sospetto di Coronavirus, ma tutti erano risultati negativi.


AGGIORNAMENTO 21 febbraio 2020 ore 21.49 – In una prima versione di questo articolo si riportava il conto di 16 contagiati dal virus. Il conto è salito a 17, perché è arrivata la notizia di un nuovo malato in Lombardia.

AGGIORNAMENTO 22 febbraio ore 7.12 – Abbiamo aggiornato l’articolo con la notizia della morte di uno dei due cittadini veneti che si erano ammalati