Chiuse anche la Fondazione Mach e le aule studio. A Trento l’incontro con i sindaci
TRENTO. Continua il lavoro in Provincia di Trento per prevenire il diffondersi del Coronavirus, anche se qui al momento non ci sono stati ancora casi accertati. Sabato sera, poco dopo le 21, il presidente della Provincia Maurizio Fugatti ha firmato un’ordinanza. Il documento parla di “Primi interventi urgenti di Protezione civile in relazione all’emergenza relativa al rischio sanitario connesso con l’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili”.
In sostanza il presidente della Provincia dispone la chiusura per il 24 e il 25 febbraio degli asili nido. Le scuole erano già chiuse per il carnevale. Sarà chiusa anche l’Università, comprese biblioteche e aule di studio. Saranno chiuse le Fondazioni Mach e Bruno Kessler. Sospese le gite scolastiche fuori Trentino sul territorio italiano. Annullate le manifestazioni ludico sportive che si svolgono in luoghi chiusi e per le quali si prevede afflusso elevato.
L’ordinanza dà indicazioni anche per la gestione dei soggetti da sottoporre obbligatoriamente a quarantena. Sono coloro che rientrano da aree a rischio o che hanno avuto contatto con soggetti che presentano i sintomi della malattia. Infine si parla dei pazienti che necessitano ricovero in ospedale.
L’incontro con i sindaci
Intanto nel pomeriggio di sabato il presidente della Provincia ha incontrato i sindaci del Trentino nella sede del Consiglio delle autonomie locali, a Trento. È stato ribadito che al momento non si registrano casi di contagio in Trentino. Allo stesso tempo, si sta lavorando per intensificare le misure di precauzione. Particolare attenzione va fatta agli eventi sportivi all’interno delle strutture, soprattutto dove è prevista la partecipazione degli sportivi provenienti da zone dove si sono verificati casi di contagio.
Le attività svolte all’aperto al momento potranno continuare ad essere effettuate, salvo disposizioni diverse nelle prossime ore. La Provincia raccomanda infine alle persone che necessitassero di qualsiasi informazione sul Coronavirus di contattare telefonicamente le autorità sanitarie chiamando il 1500. Soprattutto per non creare difficoltà al Pronto soccorso delle strutture ospedaliere.
La situazione in Italia
La situazione nelle altre regioni è in continua evoluzione. Secondo le informazioni aggiornate al sabato sera, ci sono stati 47 casi in Lombardia, 15 in Veneto e uno in Piemonte (a Torino, avrebbe avuto dei contatti diretti con alcuni dei contagiati in Lombardia). Da segnalare anche i primi due casi a Milano. Gran parte dei contagiati, al momento, vivono nel lodigiano, la zona dove è partito il focolaio. I deceduti sono due: entrambi erano anziani, già debilitati da altre patologie.
Ovviamente per le zone che sono state l’epicentro del contagio i provvedimenti sono ancora più severi rispetto a quello che succede in Trentino. Lo ha annunciato il primo ministro Giuseppe Conte, sabato sera:
«Non sarà consentito l’ingresso e l’allontanamento, salvo specifiche deroghe da valutare di volta in volta. È già stata disposta la sospensione delle attività lavorative, delle manifestazioni pubbliche, di eventi vari e di attività didattiche e scolastiche».
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