Coronavirus, contagi in calo in Trentino. Aumentano i casi a Lavis e Mezzolombardo

I dati del 13 aprile. I casi in provincia sono stati 63, i decessi 7

TRENTO. Dopo la pausa di Pasqua torniamo con gli aggiornamenti dei dati sul coronavirus nella nostra zona. Precisiamo che i numeri fanno riferimento alle giornate di ieri e di oggi.

C’è un aumento sensibile dei casi a Lavis con 10 nuovi contagi (totale 54) e a Mezzolombardo con 8 nuovi casi (totale 65). 2 nuovi casi sono stati registrati a Cavedago (totale 13) e 1 nuovo caso a Giovo (totale 2) e Sover (totale 3).

Restano invariati i casi negli altri comuni: Andalo (15 casi), Albiano (3), Altavalle (3), Cembra Lisignago (9), Fai della Paganella (4), Lona Lases (1), Mezzocorona (27), Molveno (3), Roveré della Luna (1), San Michele all’Adige (8), Segonzano (7), Spormaggiore (3) e Terre d’Adige (6).

Vi segnaliamo inoltre che oggi anche nel Comune di Lavis è iniziata la distribuzione delle mascherine arrivate dalla Protezione Civile. I Vigili del Fuoco informano che le operazioni di distribuzione termineranno nel corso di questa settimana.

Piccola precisazione, per chi non ci conosce e capita qui per caso. Noi siamo un giornale che copre principalmente la zona di Lavis, Rotaliana, Val di Cembra e Paganella. Per questo in introduzione mettiamo i dati che riguardano solo questa zona, prima di riportare alcune informazioni – qui sotto – che riguardano tutto il Trentino.

I dati in Trentino


In Trentino i nuovi casi di contagio in totale sono stati 63 (nella giornata di ieri erano 65 mentre sabato 145), quindi in netto calo rispetto ai giorni precedenti, ma purtroppo il numero dei decessi, anche se in flessione, resta importante. Oggi sono stati annunciati 7 decessi, 4 di questi sono avvenuti nelle rsa.

Analizzando i numeri ci sono anche belle notizie: i casi di guarigione sono sempre maggiori (162 fra ieri e oggi) e calano le persone che sono in terapia intensiva (ovvero: in rianimazione). Ciò significa che il sistema sanitario trentino è riuscito ad affrontare l’epidemia senza collassare (era il più grande pericolo che si temeva nei primi giorni).

Questa è la situazione ad oggi. Ma questi numeri non devono far pensare che si sia arrivati ad un punto di svolta. Se la situazione è per il momento sotto controllo è grazie al lavoro degli operatori e ai sacrifici della popolazione che non devono venire meno adesso.

Bisogna ribadirlo in maniera esplicita: una curva che è stabile, potrebbe anche tornare a rialzarsi. Soprattutto se si abbassa la guardia e si smette all’improvviso di rispettare le regole. Il senso di responsabilità di tutti è ancora l’elemento fondamentale per combattere questa emergenza.