Quando a fine Settecento anche Lavis sognava la Rivoluzione

Nell’Europa in fermento, fra massoni e giacobini, anche in paese c’è chi iniziò a sognare il cambiamento

Le filande che riempivano Lavis e le famiglie che coltivavano gelsi e bachi da seta

Oggi è ormai un settore dimenticato dell’economia del paese: ma un tempo era uno dei più importanti

Bancarelle e macchine agricole: in migliaia a Lavis per la fiera della Lazzera

Nonostante il brutto tempo, il centro storico è stato invaso di persone provenienti da tutta la regione

Da Lavis a Prijedor: con la mostra alla Lazzera si rinnova l’amicizia

Nel weekend a palazzo Maffei saranno esposti i bozzetti di una trentina di opere del premio internazionale dedicato a Paola de Manincor

Le giostre e i suoni della Lazzera: i ricordi della fiera di primavera a Lavis

Dalle prime carrozzette in piazza Loreto alle canzoni del Festival di San Remo. Ecco perché a una sagra di paese possono legarsi tanti episodi diventati memoria collettiva

Paolo Scaramuzza nuovo presidente della Pro loco di Lavis

Sostituisce Andrea Ghensi che si era dimesso la scorsa settimana per motivi personali

Quei volti cancellati dalla storia: quando le facce di Mussolini erano su tutti i palazzi di Lavis

Oggi è rimasta solo un’effige del duce, a ricordo del passato. Ma durante il ventennio il paese era pieno di scritte fasciste: tutto finanziato dai podestà, con contributi a fondo perduto

Devozione e comunità: quando negli anni Cinquanta Lavis accolse la Madonna Pellegrina

La statua votiva passava di paese in paese, accolta con grandi festeggiamenti. Dopo la prima volta nel 1949, tornò nella borgata nel 1954 e rimase per cinque mesi, ospitata ogni due giorni in una casa diversa

Allarme a Lavis! I coscritti “hanno rubato il tram” e il capostazione è inviperito

La storia (vera) di un momento di goliardia: quando bastò vedere un lucchetto aperto per decidere di fare un viaggetto notturno che finì in una caserma dei Carabinieri

I segni del progresso nella Lavis di inizio Novecento: la scuola, l’asilo e l’albergo

In una ventata di ottimismo, che poi sarà spazzata via dalle guerre mondiali, il paese costruì edifici degni di una città che attirarono l’attenzione dei giornali del tempo