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don Celestino Brigà
In occasione delle feste, pubblichiamo un racconto scritto dal nostro Giovanni Rossi
La statua votiva passava di paese in paese, accolta con grandi festeggiamenti. Dopo la prima volta nel 1949, tornò nella borgata nel 1954 e rimase per cinque mesi, ospitata ogni due giorni in una casa diversa
La chiamavano “l’ascensore dele Dolomiti”, inaugurata nel 1957, rimase in funzione fino alla fine degli anni Settanta. Era un’opera ardita che però suscitò anche troppe invidie
Dal testamento che ha permesso la prima costruzione fino all’arrivo dei padri canossiani, è sempre rimasto uno dei luoghi più importanti della storia recente della borgata