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storia di Lavis
Nei disegni voluti da Napoleone si può vedere il paese così com’era più di 200 anni fa, quando ancora l’Avisio non era regimentato
Dalla licenza nel 1928 fino ai nuovi gestori: un’edicola di famiglia, carica di vita, di notizie e di tanti ricordi da riscoprire
Mentre venivano dedicate targhe a Carlo Clementi e Carlo Sette, il proprietario dell’albergo alla Tramvia fu accusato di essere “austriacante” e deportato in Calabria
C’è chi racconta del fantasma di una principessa e chi si prepara all’inaugurazione: 170 anni dopo sta per rivivere il sogno di Tomaso Bortolotti
Non solo per il tennis, ma anche per la scherma, il pugilato e anche per spettacoli d’ogni genere. E per l’inaugurazione arrivò Primo Carnera
Si trova sul municipio e celebra, con i toni tipici del tempo, l’annessione all’Italia
A Lavis c’è stato un tempo in cui le squadre si sfidavano nel greto. Ma poi la furia dell’acqua si è portata via tutto
Il “Circuito degli assi” era organizzato dall’Unione sportiva e portava in paese i grandi campioni della bicicletta
Un tempo i binari attraversavano il centro, adesso sono sotto terra. Nel frattempo sono state costruite tre diverse stazioni, ad accompagnare la crescita costante del paese
Quasi un centinaio di persone morirono in guerra, ma a falcidiare i lavisani contribuì anche l’influenza spagnola